Perché Trenord ha cancellato diverse corse fra Como e Chiasso?

È successo, ancora. Ed è la seconda volta, questa settimana, come riporta la Provincia. Trenord ha cancellato parte dei collegamenti tra Como e Chiasso, ieri, giustificando la misura con il caldo torrido di questi giorni. Caldo che, citiamo, ha «ha causato guasti ai treni più datati». E ancora: «Gli impianti di raffrescamento vanno in blocco in presenza di temperature superiori ai 35 gradi». La dozzina di convogli che, dall'alba al tramonto, è partita da Como San Giovanni verso Milano, al ritorno, si è fermata prima del previsto. Ovvero, senza varcare il confine. Proprio come lunedì.
Treni vecchi e nuovi
Trenord ha spiegato che, in sostituzione dei treni più vecchi, ove possibile ha fatto circolare i Caravaggio, modelli di nuova generazione, così da garantire il collegamento fra Como e Milano. Peccato che, fronte Svizzera, i Caravaggio (a due piani) non sono adatti. E il motivo è presto detto: non passano agevolmente dalle gallerie al confine e, perciò, non possono essere adoperati. Di altri treni, ieri, non ce n'erano riferisce la Provincia, al netto dei Tilo italo-svizzeri che, invece, hanno regolarmente compiuto l'intera tratta.
Il problema della flotta lombarda è noto da tempo. I pendolari, in particolare, hanno segnalato disservizi simili anche su altre linee: il caldo o, meglio, il blocco del condizionamento oltre i 35 gradi avrebbe fatto saltare anche decine di corse da Saronno e da Albairate. Per contro, Trenord ha negato – come sostenuto, anche via social, da alcuni pendolari – che ci siano stati problemi di carenza di personale, visto il periodo di ferie.
La frustrazione dei passeggeri
Tornando alla Como-Chiasso, gli stessi pendolari hanno fatto notare che, in realtà, ieri il termometro non ha mai raggiunto i 35 gradi. Di sicuro, non alle 6.13 quando è stata cancellata la primissima corsa. E nemmeno alle 22.13, quando sarebbe dovuto partire l'ultimo convoglio saltato da Chiasso, spiega sempre la Provincia. Trenord, al riguardo, ha precisato che non è possibile »mettere in linea« i treni più obsoleti, e a rischio blocco, soltanto nelle fasce orarie più fresche. Una motivazione, questa, che ai pendolari (eufemismo) non è piaciuta. A maggior ragione se si considera che le corse delle 15.39 da Milano Porta Garibaldi e delle 17.13 da Chiasso non sono state effettuate per un non meglio precisato guasto al treno.
Su Facebook, nel gruppo Comitato Viaggiatori S9/S11 (Chiasso-Milano-Albairate), un utente ha lanciato l'ennesimo appello fra rassegnazione e frustrazione: «A chi giova, veramente, che l’utenza dei treni in estate venga costretta a condizioni di viaggio ancor più difficili? E fino a quando ciò avverrà? I treni nuovi usciranno dal limbo delle reiterate promesse e, si spera, saranno o meno una soluzione?».