Guerra

Perché un'esercitazione nucleare della NATO proprio ora?

In realtà l'operazione Steadfast Noon è «di routine», ha spiegato Jens Stoltenberg, e cancellarla avrebbe mandato un segnale sbagliato – Medvedev intanto mette in guardia: «Missili a lungo raggio a Kiev? Una guerra mondiale»
© KEYSTONE (EPA/STEPHANIE LECOCQ)
Jenny Covelli
12.10.2022 10:01

La prossima settimana la NATO condurrà un'esercitazione delle sue forze nucleari. Lo ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg, precisando che cancellare ora l'esercitazione lancerebbe un messaggio sbagliato a Mosca. L'esercitazione, infatti, era stata pianificata ben prima che scoppiasse la guerra in Ucraina. «Giovedì - ha sottolineato - presiederò una riunione ordinaria del Gruppo di pianificazione nucleare. Lo scopo fondamentale della deterrenza nucleare della NATO è sempre stato quello di preservare la pace, prevenire la coercizione e scoraggiare l'aggressione. La prossima settimana la NATO terrà la sua esercitazione di deterrenza programmata da tempo, Steadfast Noon. Si tratta di un addestramento di routine, che si svolge ogni anno per mantenere il nostro deterrente sicuro, protetto ed efficace». 

Oggi la riunione dei ministri della Difesa della NATO

Maggiore sostegno all'Ucraina con la fornitura di armi pesanti e difesa aerea, più protezione delle infrastrutture critiche per evitare nuovi sabotaggi, un'esercitazione nucleare e due avvertimenti a Russia («La guerra nucleare non la può vincere nessuno») e alla Bielorussia («Lukashenko fermi la sua complicità in questo conflitto illegale»). Sono le premesse della riunione odierna dei ministri della Difesa della NATO che il segretario generale ha anticipato. «L'Ucraina ha preso slancio e continua fare progressi significativi mentre la Russia ricorre sempre più ad attacchi orribili e indiscriminati ai civili e alle infrastrutture critiche», è stata la prima valutazione di Stoltenberg. Che, parlando dell'esercitazione Steadfast Noon, ha aggiunto: «Le velate minacce nucleari del presidente Putin sono pericolose e irresponsabili: la Russia sa che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta. Stiamo monitorando attentamente le forze nucleari della Russia e non abbiamo notato alcun cambiamento nella sua posizione. Ma restiamo vigili».

Il segretario generale - pur dichiarando che «il presidente Putin sta fallendo in Ucraina» poiché «i suoi tentativi di annessione, la mobilitazione parziale e la sconsiderata retorica nucleare rappresentano l'escalation più significativa dall'inizio della guerra e mostrano che questa guerra non sta andando come previsto» - ha pure messo in chiaro nuovamente che «la NATO non è parte in conflitto». Ma «il nostro supporto gioca un ruolo fondamentale. Gli alleati rimangono uniti nel loro sostegno alla sovranità e all'autodifesa dell'Ucraina». Alla riunione prenderà parte anche il ministro ucraino, Oleksii Reznikov. «Il nostro messaggio è chiaro: la NATO sta con l'Ucraina. E lo sarà per tutto il tempo necessario. Il presidente Putin ha iniziato questa guerra e lui la deve finire, ritirando le sue forze dall'Ucraina», ha ribadito il segretario generale dell'Alleanza, che giovedì presiederà anche «il gruppo di pianificazione nucleare».

L’operazione Steadfast Noon

L’operazione Steadfast Noon è prevista la prossima settimana e coinvolgerà 14 Paesi. Cinquanta aerei militari della NATO si alzeranno in volo nei cieli d’Europa. Per «deterrenza nucleare». Sorvoleranno un’area ancora top secret, ma che dovrebbe trovarsi a più di mille chilometri dalla Russia. Anche nel 2019 e nel 2021 le esercitazioni si sono svolte nel mese di ottobre. Lo scorso anno in Italia, tra le basi di Ghedi, in provincia di Brescia, dove sono custodite all’incirca 15 bombe a idrogeno B61, e Aviano, in provincia di Pordenone. 

Il generale Leonardo Tricarico, già capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare italiana, ha spiegato a Fanpage.it che le esercitazioni sono previste affinché ciascuno sappia cosa fare «nel deprecabile momento in cui si dovesse utilizzare un'arma nucleare». Gli standard delle esercitazioni NATO sono molto rigidi: è tutto scritto e classificato con molta precisione. Si tratta di prove in cui vengono assegnati dei punti, «una sorta di voti, e se uno Stato o un reparto non raggiunge la sufficienza in tutte le aree di valutazione fa una pessima figura a livello mondiale». «Ci si esercita su tutto quello che i reparti devono saper fare, incluso l'impiego di un'arma nucleare», ha aggiunto. Posto che l'esercitazione è «un fatto assolutamente normale» e che «si tratta di un'attività di routine, ordinaria amministrazione per la NATO» il generale italiano ha però voluto sollevare una questione: «Fino ad oggi la strategia comunicativa della NATO prevedeva che certe informazioni, come questa, rimanessero molto riservate per evitare allarmismi eccessivi. Oggi invece lo si dice. E non è un segnale di distensione».

La paura di un Armageddon

Va bene la routine. Ma questa volta l'attività di esercitazione coinciderà con la guerra in Ucraina e arriverà a pochi giorni dall'allarme lanciato dal Presidente degli Stati Uniti sul rischio «Armageddon». Venerdî Joe Biden aveva espresso soddisfazione per i successi della controffensiva ucraina nel sud-est. Ma allo stesso tempo non aveva nascosto preoccupazione: «Stiamo cercando di capire quale possa essere la via d'uscita di Putin». Aggiungendo che il russo «non scherza quando parla del possibile uso di armi nucleari, chimiche o biologiche, perché il suo esercito è in difficoltà» e «non ci trovavamo di fronte alla minaccia di un Armageddon nucleare dai tempi di Kennedy»: i 13 giorni del 1962 in cui JFK e Nikita Krusciov si sfidarono sui missili sovietici a Cuba. La Casa Bianca in seguito ha frenato, chiarendo che non ci sono segnali di un attacco imminente, ma per Volodymyr Zelensky Putin starebbe già preparando il popolo russo allo «strike nucleare»: «Non so se lo faranno, ma penso sia pericoloso anche solo parlarne». Il presidente ucraino ha evocato il «disastro nucleare» anche rivolgendosi ai leader europei riuniti a Praga, «a causa della cattura della centrale di Zaporizhzhia da parte delle truppe russe».

In un'intervista rilasciata alla CNN nelle ultime ore, il presidente USA è tornato sulle sue parole: «Non penso che lo farà», ha detto riferendosi all'uso di armi nucleari. «Penso però che è irresponsabile per lui parlarne. Quello che volevo dire è che il risultato sarebbe orribile. Non può continuare a parlare con impunità dell'uso di armi nucleari tattiche come se fosse una cosa razionale da fare». Il Dipartimento della difesa statunitense ha attivamente sviluppato piani di emergenza al riguardo. Ma su una possibile linea rossa degli Stati Uniti e della NATO, Biden è stato evasivo: «Sarebbe irresponsabile per me parlarne».

Sabato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che «la Russia si è impegnata a rispettare la dichiarazione delle cinque potenze atomiche secondo cui la guerra nucleare è inaccettabile». Ha inoltre affermato che «l'Occidente usa bugie e manipolazioni per dipingere la Russia come fonte di minacce nucleari» e ha sottolineato la natura difensiva della politica di deterrenza nucleare di Mosca. Una presa di posizione confermata anche ieri: «In accordo con la sua dottrina nucleare, Mosca pianifica misure di ritorsione esclusivamente per prevenire l'annientamento della Russia».

Le armi

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky da settimane preme Joe Biden affinché gli Stati Uniti inviino a Kiev gli Army Tactical Missile System, i razzi tattici a lungo raggio in grado di colpire obiettivi fino a 300 chilometri. Ma il timore di Washington è che in risposta a un attacco sul suo territorio, che i super razzi Atacms renderebbero possibile, il leader del Cremlino risponda con un'ulteriore escalation. Per il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, non è stata presa ancora nessuna decisione ma secondo indiscrezioni dei media verranno mandati in Ucraina dei Nasams (National Advanced Surface to Air Missile Systems), sistemi di difesa terra-aria in grado di intercettare i missili cruise russi che stanno piovendo da giorni sulle città del Paese. 

Proprio ieri, tramite il suo canale Telegram, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha descritto la possibilità di rifornimenti di sistemi missilistici a lancio multiplo a lungo raggio (MLRS) a Kiev come il modo più veloce per far degenerare il conflitto al livello di una guerra mondiale. «Il modo più veloce per intensificare il conflitto in Ucraina fino alle conseguenze irreversibili di una guerra mondiale è fornire agli psicopatici di Kiev un MLRS a lungo raggio». E ha consigliato alla leadership dell'alleanza e all'establishment statunitense di pensare in modo ragionevole e di valutare i rischi esistenziali esistenti.

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