Mobilità

Più collegamenti diretti su Chiasso: «Fattore vitale per il Mendrisiotto»

La politica momò festeggia compatta il potenziamento dell’offerta previsto dalle FFS con il prossimo cambiamento d’orario - La motivazione: «Le fermate rispondono a esigenze tecniche e commerciali»
© CdT/Gabriele Putzu

Le FFS hanno presentato una prima traccia dei cambiamenti d’orario per il 2026. E la principale novità riguarda Chiasso. Sin nel titolo si parla di un potenziamento dei collegamenti tra la cittadina di confine - la cui stazione internazionale ha da poco festeggiato i suoi primi 150 anni - e la Svizzera tedesca. E poi subito una precisazione, per usare altre parole: «A partire dal cambiamento d’orario di dicembre 2025, i viaggiatori potranno beneficiare di collegamenti a cadenza oraria tra Chiasso e la Svizzera tedesca. Questo potenziamento dell’offerta sarà possibile grazie all’introduzione di nuovi collegamenti EC da Zurigo a Milano Centrale e al prolungamento di un IC2 da Lugano a Chiasso».

Un senso «internazionale»

Tale novità appare quasi come una reazione alle sollecitazioni momò. È davvero così? Non direttamente, come vedremo. Ma è vero che la politica ticinese ha lavorato moltissimo in questa direzione. L’ultima tappa registrata era stata la risposta del Consiglio federale all’interpellanza di Giorgio Fonio relativa ai collegamenti IC nel Mendrisiotto (di fatto chiedeva lumi sull’applicazione della mozione dell’ex deputato Marco Romano accolta dal parlamento nel 2022). L’Esecutivo - era il 15 febbraio 2024 - aveva spiegato: «Dagli studi condotti è emersa la possibilità di prolungarli (i treni Intercity verso il Mendrisiotto, ndr) fino a Chiasso senza supplementi d’infrastruttura, mentre una fermata nella stazione di Mendrisio è risultata impossibile, poiché quest’ultima non è dimensionata per treni di 400 metri quali gli Intercity». Di ieri la gradita notizia da parte delle FFS. Patrick Walser, portavoce delle FFS, contattato dal Corriere del Ticino, spiega: «Con l’orario 2026 è stato possibile ottenere due nuove tracce per il traffico ferroviario internazionale, settore caratterizzato da una domanda particolarmente elevata. Le fermate previste a Chiasso per i collegamenti Eurocity rispondono a precise esigenze tecniche: in quanto stazione di confine, Chiasso rappresenta il punto in cui avviene il cambio del personale di bordo nonché l’adeguamento alla corrente di trazione del sistema italiano. Per quanto riguarda invece il prolungamento dell’IC2 fino a Chiasso, la decisione è stata presa sulla base di motivi commerciali». E poi un’aggiunta: «Naturalmente, con le novità dell’orario 2026, le FFS si rallegrano di migliorare di riflesso l’offerta del traffico a lunga percorrenza nel Mendrisiotto». Insomma, più che politica, la vittoria momò sembra commerciale. Ma in fondo sono proprio questi i tipici vantaggi della Chiasso internazionale, crocevia di interessi e viaggiatori.

Sei treni in più ogni giorno

I motivi tecnici e commerciali nulla tolgono al lavoro condotto dalla politica. In totale, il Mendrisiotto sarà quindi servito direttamente da sei nuovi treni a lunga percorrenza, tre per direzione, due dei quali Eurocity e un Intercity. Questi convogli vanno ad aggiungersi a quelli già presenti, creando quella cadenza oraria promessa dal comunicato delle FFS. Per farla breve con i numeri, ogni giorno da Chiasso partiranno 17 treni a lunga percorrenza verso il Nord delle Alpi. Interessante il fatto che l’Intercity di ritorno sarà quello con partenza da Zurigo alle 16.33 e arrivo a Chiasso alle 18.55, quello insomma dei lavoratori pendolari. Ulteriori dettagli saranno comunicati ancora nei prossimi giorni. Intanto, la politica si accontenta di commentare quanto diramato dalle FFS. Il consigliere nazionale Giorgio Fonio (Centro), dopo aver ricordato l’impulso di Marco Romano, non nasconde la propria soddisfazione. «Il Mendrisiotto torna ad avere i collegamenti richiesti con la Svizzera, e questo dopo anni di lavoro da parte della deputazione ticinese». Qualcuno ricorderà la presenza di Fonio, già allora consigliere comunale a Chiasso, sui binari con altri manifestanti in protesta contro la decisione di sopprimere le fermate del Cisalpino. «È una bella notizia per l’intera regione, che dal prossimo anno sarà maggiormente collegata al resto della Svizzera. È un primo passo, e non possiamo che rallegrarcene». Fonio ricorda anche una risposta del Consiglio federale sempre a Romano. «Sì, nel 2020 il Governo aveva spiegato che non si sarebbe potuto fare nulla prima del 2035. Ma ora siamo di fronte a un potenziamento dell’offerta. Abbiamo lavorato proprio per questo». Anche Greta Gysin (Verdi), altra deputata momò al Nazionale, ieri durante la conferenza stampa - e poi a margine della stessa - a Palazzo delle Orsoline ha detto: «È davvero una buona notizia per il Mendrisiotto, che risulterà quindi meglio allacciato al resto della Svizzera. Ed è una vittoria per la deputazione ticinese. Aver ottenuto tre fermate in più per direzione ogni giorno equivale a una copertura più omogenea nell’arco della giornata». «Sono soddisfatto che i contatti diretti a Berna abbiano portato dei risultati», è la reazione di un soddisfatto Marco Romano. «Il fattore chiave è stato portare il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati ad accogliere un tema che era lontano da molti eletti, i quali però hanno capito che si trattava di un’ingiustizia». Romano esprime anche auspici: «Questo è un primo passo e spero che il Mendrisiotto ora capisca che il suo futuro è anche molto nelle mani di chi è a Bellinzona e a Berna. È il momento di cambiare approccio e di essere più presenti nelle dinamiche cantonali e nazionali. Bisogna attivarsi, e questa è la prova che facendolo si raccolgono dei frutti. Dal mio punto di vista la prossima tappa è quella di chiedere che tutti gli Intercity si fermino a Chiasso: la Svizzera non finisce al ponte diga».

Ora si punta alla stabilità

La soddisfazione è la stessa che ritroviamo nelle parole di Bruno Arrigoni, il quale parla di una «notizia improvvisa e inattesa». E poi: «Era d’altronde uno degli obiettivi del Municipio. Avere un collegamento ogni ora con Zurigo è un fattore determinante, per chi si sposta oltre San Gottardo, in particolare per motivi professionali o di studi. Trovo comunque corretta questa apertura alla nostra stazione, anche perché gli Intercity devono toccare i punti estremi del Paese. Fermarsi ogni volta a Lugano e dover salire su un Tilo, facendo tutte le successive fermate, era un fattore negativo per Chiasso e per il Mendrisiotto». Arrigoni riconosce i meriti della deputazione ticinese a Berna: «Ha lavorato molto bene e in modo compatto». Se le FFS sottolineano il carattere tecnico-commerciale dell’operazione di potenziamento dei collegamenti tra Chiasso e la Svizzera interna, la politica comprensibilmente sottolinea il carattere simbolico della “conquista”. In giornata, c’è stata un po’ di confusione in merito all’eventuale fermata a Mendrisio di uno di questi treni aggiuntivi. Ipotesi poi scartata, molto chiaramente, dalle FFS: «Né gli EC né l’IC previsti per il 2026 fermeranno a Mendrisio». Tra coloro che più avevano spinto per una doppia fermata c’era la Commissione dei trasporti del Mendrisiotto e Basso Ceresio. Messa da parte però l’aria da derby tra cittadine momò, il presidente dimissionario della stessa commissione, il granconsigliere PLR Andrea Rigamonti, sottolinea: «Se il messaggio inizia a passare, le ripercussioni positive sono fondamentali per tutto il Mendrisiotto. È un piccolo passo, ma nella giusta direzione. Il traguardo deve rimanere la stabilità del collegamento. Per stimolare gli investimenti sulla regione è necessario garantire tale cadenza sul lungo periodo».

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