Il caso

Pollo al cloro e manzo agli ormoni: «La carne americana dovrà essere etichettata chiaramente»

L'ACSI reagisce alle possibili importazioni della Svizzera: «Per ottenere una riduzione dei dazi non possono essere sacrificati i consumatori»
© Shutterstock
Red. Online
20.11.2025 17:54

«Per ottenere da Trump una riduzione dei dazi doganali non possono essere sacrificate le consumatrici e i consumatori svizzeri». Inizia con queste parole un comunicato diffuso da ACSI (Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana). L'associazione sottolinea che se fra le tremila tonnellate di carne USA che la Svizzera dovrà importare dagli Stati Uniti ci saranno anche prodotti «con standard decisamente diversi dai nostri», la trasparenza in etichetta sarà «imperativa». 

La notizia degli scorsi giorni, infatti, ha lasciato ACSI e altre organizzazioni dei consumatori particolarmente allarmate. «Per placare l'amministrazione Trump ed ottenere una riduzione dei dazi doganali affibbiati ai prodotti elvetici, ci troveremo probabilmente costretti ad importare ingenti quantità di carne USA», evidenzia l'associazione, ricordando che in queste importazioni potrebbero essere inclusi pollo lavato in una soluzione al cloro. Una pratica vietata in Svizzera e nell'UE. Ma non solo: anche carne di manzo trattato con antibiotici e ormoni della crescita.

«Visto che il lavaggio con il cloro è vietato nel nostro paese, l'eventuale importazione di carne di pollo di questo tipo deve essere permessa unicamente con un'etichettatura chiara», ribadisce ACSI. Una regola che, ricorda l'associazione, dovrà valere anche per la ristorazione. «Il fatto che si dovranno con ogni probabilità importare 500 tonnellate di carne bovina all'anno, 1500 di pollame e 1000 di carne di bufalo è già di per se motivo di sconcerto. Quasi come se le consumatrici e i consumatori svizzeri debbano "ingurgitare" a forza i dazi di Donald Trump», osserva ACSI nella nota.

Come detto, attualmente l'importazione di carne di pollo trattata col cloro è vietata in Svizzera. È invece permessa l'importazione di carne bovina proveniente da esemplari trattati con ormoni e antibiotici, che invece nell'UE è a sua volta vietata. Tuttavia, deve però essere etichettata in modo chiaro. Tutto questo è regolato nell'Ordinanza sulle dichiarazioni agricole. A preoccupare l'ACSI, però, è anche il monitoraggio del rispetto delle norme nel settore della ristorazione. La tentazione di ricorrere a carne USA che si troverà priva di qualsiasi dazio e quindi con un accesso «privilegiato», potrebbe «essere forte». Anche in quel caso, d dovrà essere garantita la trasparenza verso le consumatrici e i consumatori.

L’ACSI – come si legge ancora nella nota – continuerà insieme alle altre organizzazioni dei consumatori a monitorare gli sviluppi di questa vicenda preoccupante, che non mette in crisi solo la nostra sicurezza alimentare ma anche la produzione interna, che subirà la concorrenza sleale di questi prodotti.