Polveri fini, vietate le grigliate

SHANGHAI - Divieto di effettuare i barbecue in Cina nelle aree urbane densamente popolate a causa dell'inquinamento. Secondo quanto riferisce la stampa cinese, in base ad un progetto del Ministero della Protezione Ambientale, le grandi città dovranno vietare l'effettuazione di barbecue per tutelare la salute degli abitanti. I funzionari del Ministero hanno fatto sapere che il divieto mira ad evitare l'eccessiva esposizione della popolazione alle particelle di polveri sottili, le PM 2.5, quelle cioè di diametro inferiore a 2,5 micron che, penetrando in profondità nei polmoni, possono provocare danni seri alla salute.Il problema del barbecue, oltre al fatto che viene fatto all'aria aperta e quindi espone maggiormente la gente a respirare l'aria già inquinata, è anche che esso implica una forte produzione di fumo, che va a peggiorare ulteriormente la situazione. Secondo il Ministero cinese, rispetto al barbecue, dovrebbero essere preferite forme più sane ed ecologiche di cottura, prediligendo cioè tecniche di preparazione del cibo che producono meno fumo e meno inquinamento. Dopo l'allarme delle ultime settimane, in cui specie nella capitale, Pechino, il livello di inquinamento ha raggiunto livelli estremamente preoccupanti, mettendo in allerta l'intera popolazione, le autorità cinesi si propongono ora, attraverso una serie di misure, di riuscire a ridurre significativamente i livelli di PM 2.5 entro il 2020.