Coronavirus

Praga sigilla i confini e limita gli spostamenti

Per combattere la pandemia la Repubblica Ceca si blinda come Polonia, Slovacchia e Ungheria - Il premier Babis affronta l’emergenza con un nuovo giro di vite: ammessi nel Paese solo camionisti con generi alimentari e frontalieri - La giornalista Monika Pilloni: «Molti divieti, tanta solidarietà»
Un passante con la mascherina sul Ponte Carlo rimasto deserto. © AP/PETR DAVID JOSEK
Andrea Colandrea
17.03.2020 11:00

Un muro per contenere il coronavirus. È questo, nonostante gli appelli dell’Unione europea a un’azione più coordinata, la linea dei Paesi del patto di Visegrad - Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Ungheria - per limitare il devastante impatto della pandemia all’interno dei propri confini. Similmente a Italia, Francia, Spagna, Austria e Germania (l’ultima in ordine di tempo a introdurre restrizioni a Schengen) Praga, ieri - in una nuova conferenza stampa tenuta dal premier Andrej Babis in serata - ha ribadito di aver dato un ulteriore giro di vite alle frontiere, già pattugliate negli scorsi giorni, e alle libertà individuali per affrontare l’emergenza in modo ancora più risoluto alla luce dell’impressionante evoluzione internazionale della statistica sul virus.

In particolare il Governo ceco ha introdotto la quarantena obbligatoria su tutto il territorio nazionale da ieri, 16 marzo, fino al prossimo 24 marzo. Il provvedimento, ha spiegato Babis affiancato dai suoi collaboratori, prevede il divieto alla libertà di movimento eccetto gli spostamenti dovuti a ragioni lavorative, le visite dei familiari (solo se indispensabili), gli esami medici e l’acquisto di beni di prima necessità.

Liberi di passare il confine saranno anche i frontalieri domiciliati entro una fascia di 50 chilometri oltre ai trasportatori delle merci, al personale ferroviario e al personale di soccorso. Già dalla domenica precedente, si diceva, Praga aveva introdotto anche il divieto d’ingresso sul territorio nazionale per gli stranieri senza soggiorno permanente nonché il divieto alla cittadinanza di poter viaggiare all’estero. Inoltre, da sabato sono gia stati chiusi i negozi, tranne gli alimentari e le farmacie.

Taxi Uber cancellati

Restrizioni di orario e chiusure anche per i ristoranti, con porte sbarrate per teatri, cinema e centri sportivi. Tra le ultime restrizioni da segnalare anche i tagli ai servizi dei taxi Uber e a una moltitudine di servizi. Attualmente, nella Repubblica Ceca sono state registrate 344 persone infette da Covid-19, due delle quali sono in gravi condizioni, mentre i test eseguiti per identificare il virus sono 5.068 con 3 persone guarite.

Sull’attuale quadro nella Repubblica Ceca abbiamo discusso con la giornalista di Nymburk Monika Pilloni. «Nel mio Paese - afferma - è accaduto più o meno quanto si è verificato in altri Paesi europei. Inizialmente le persone hanno preso un po’ sotto gamba la situazione, poi, poco a poco, l’atteggiamento è cambiato. Per proteggersi dal contagio, chi può utilizza le mascherine, che però scarseggiano»

Materiale sterile bloccato

«Grossi quantitativi di materiali protettivi - puntualizza - sono tuttora fermi in Germania, che non ne ha ancora permesso il passaggio. So che molte donne si sono messe a cucire e a donare mascherine sterilizzabili in cotone per gli ospedali, dove queste mancano e ne servono in grandi quantità».

Nell’ingresso in Repubblica Ceca grossi cartelloni elettronici indicano a chi è in viaggio che se è stato di recente in Italia è tenuto a contattare immediatamente le autorità. Non si vogliono creare allarmismi, prosegue Pilloni, ma «l’informazione è ormai capillare e la gente sta molto attenta e segue le disposizioni delle autorità con rigore». Le reazioni alla pandemia sono molto differenziate. «Tra gli uomini, anche sui social, c’è chi ironizza con bevande alcoliche miracolose, c’è chi compera beni in grandi quantità nei supermercati e donne che preparano conserve di marmellata e frutta per la quarantena nel timore che questa potrebbe protrarsi ancora a lungo».

Intanto, «il Ministero delle finanze ha approvato un pacchetto fiscale di sostegno alle imprese per aiutare l’economia che subirà ingenti perdite» conclude la nostra interlocutrice. Tra le ultime disposizioni introdotte a Praga, ha riferito ieri il sindaco Zdenek Hrib, «in tutti i trasporti pubblici della capitale c’è l’obbligo di avere la bocca e il naso coperti con le mascherine protettive. Vanno bene anche le sciarpe». Insomma a mali estremi, estremi rimedi.

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