Precetti ingiustificati, si entra nel merito

La Commissione degli affari giuridici degli Stati accoglie (9 contro 2) il progetto adottato dal CN per una cancellazione più rapida - Ma propone una soluzione diversa
Red. Online
05.07.2016 18:34

BERNA - Con 9 voti contro 2 la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati (GAG-S) ha deciso oggi di entrare nel merito del progetto, adottato dal Consiglio nazionale, che si prefigge di facilitare e accelerare la cancellazione dei precetti esecutivi ingiustificati.

La commissione ha tuttavia optato per una soluzione diversa, quella abbozzata dal Consiglio federale nel suo parere del 1° luglio 2015, indica una nota dei Servizi del parlamento.

Essa ha così tenuto conto del fatto che, nell'ambito della procedura di consultazione, la soluzione adottata dal Nazionale è stata ritenuta troppo complicata e difficile da attuare. Inoltre - rileva la CAG-S - essa comporta il rischio di eliminare dall'estratto del registro precetti esecutivi giustificati.

La commissione propone che gli uffici "non debbano informare i terzi circa procedimenti esecutivi per i quali, a seguito di una richiesta presentata dal debitore alla scadenza di un periodo di tre mesi a decorrere dalla notifica del precetto esecutivo, i creditori non hanno fornito la prova, entro un termine di 20 giorni impartito dall'ufficio esecuzioni, dell'avvio tempestivo di una procedura di eliminazione dell'opposizione".

Se la prova è fornita in seguito o se l'esecuzione viene continuata, quest'ultima può invece essere comunicata a terzi.

Una minoranza della CAG-S (due membri) propone di non entrare in materia sul progetto, ritenendo che la soluzione accolta dal Consiglio nazionale come anche quella proposta dalla commissione stessa comportino inconvenienti e non permettano di risolvere in modo soddisfacente la questione dei precetti esecutivi ingiustificati.

Il Consiglio nazionale ha approvato il 21 settembre 2015 con 136 voti contro 36 e 12 astenuti una revisione della Legge federale sulla esecuzione e sul fallimento (LEF), elaborata dalla sua CAG sulla base di un'iniziativa parlamentare del ticinese Fabio Abate (PLR).

Un'iscrizione al registro esecuzioni e fallimenti può causare gravi disagi alle persone colpite da un precetto esecutivo in caso di ricerca di lavoro o di alloggio. Visto che è possibile chiedere l'apertura di una procedura anche senza dimostrare l'esistenza di un credito, una persona può essere vittima di una procedura per un debito inesistente o eccessivo.

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