Prelievi eccessivi di acqua stanno facendo sprofondare l'Iran

L'Iran sta sprofondando su se stesso. Letteralmente. La causa? Semplice: gli eccessivi prelievi di acqua dal sottosuolo. Vediamo allora di capire che cosa sta accadendo e quale fenomeno si trova a dover fronteggiare il Paese.
Da diversi anni ormai, più di un decimo del territorio dell'Iran, spiega Il Post, sta sprofondando a causa della subsidenza, cioè dell'abbassamento progressivo del suolo. Non è immune a questo fenomeno nemmeno l'area della capitale, Teheran. Interessata più della metà dei 90 milioni di persone che vivono nel Paese.
A questo punto, però, una domanda potrebbe sorgere spontanea: se il fenomeno non è nuovo, perché parlarne adesso? Il fatto è che, negli ultimi tempi, gli effetti della subsidenza sono peggiorati, nel terreno sono comparse crepe e fratture ed edifici e infrastrutture sono stati danneggiati.
Quello della subsidenza non è comunque un fenomeno tipico solo dell'Iran, esso è diffuso in molte aree del pianeta dove viene combattuto, tra le altre cose, regolando il prelievo di acqua dal sottosuolo. L'estrazione di grandi quantità di acqua porta infatti alla mancanza di parte del sostegno al suolo che, di conseguenza, sprofonda.
Nel caso specifico dell'Iran, ad aggravare la situazione c'è il cambiamento climatico il quale ha portato a prolungati periodi di siccità. Ora, in queste condizioni, l'acqua prelevata dal suolo non può essere compensata con quella delle piogge che dovrebbero garantire che i livelli delle falde freatiche rimangano più o meno costanti. Negli ultimi tempi, di conseguenza, in alcune zone di Teheran si è arrivati a una subsidenza annuale di 25-30 centimetri. Cifre da capogiro se si pensa che, generalmente, un abbassamento del suolo di 5 millimetri all’anno viene considerato preoccupante in molte parti del mondo.
La siccità non è comunque la sola ragione alla base degli importanti fenomeni di subsidenza che interessano l'Iran. Essi vanno imputati anche a una gestione poco attenta e organizzata dell’espansione agricola e urbanistica del Paese. Molte città sono cresciute in fretta senza piani regolatori adeguati, mentre l’autorizzazione di attività agricole in aree storicamente poco fertili ha portato a un maggiore consumo di acqua.
A subire le conseguenze della subsidenza non è comunque solo il suolo, ma anche ciò che su di esso poggia: edifici, strade e ferrovie subiscono così danni più o meno ingenti. Come ha raccontato di recente il Financial Times, in alcuni quartieri di Teheran, i proprietari delle abitazioni devono sistemare porte e finestre ogni anno perché a causa dell'abbassamento del suolo non combaciano più con le soglie e non possono essere chiuse o aperte.
A necessitare interventi sono poi spesso alcune tratte ferroviarie i cui binari vengono deformati a causa dei fenomeni di subsidenza. Danni si segnalano anche in alcuni siti archeologici dove l'abbassamento del suolo genera crepe e fratture in rovine già fragili per loro natura, rendendone più difficile e costosa la conservazione.
Nonostante il fenomeno sia conosciuto da anni e negli ultimi tempi si sia intensificato, non sono stati adottati grandi provvedimenti. Ad oggi, il Governo iraniano ha in programma un piano per la riduzione del consumo di acqua da parte delle attività agricole e industriali entro il 2032, con il taglio del prelievo di 45 miliardi di metri cubi d’acqua all’anno. Non è però chiaro se sia effettivamente attuabile, soprattutto senza mettere ulteriormente in difficoltà il settore produttivo iraniano già messo a dura prova dalle sanzioni internazionali.