Stoccolma

Premio Nobel per la Chimica a Bertozzi, Meldal e Sharpless

Il riconoscimento è stato assegnato per lo sviluppo di tecniche per ingegnerizzare le molecole biologiche
Ats
05.10.2022 12:06

(Aggiornamento 13.48)

Il Nobel per la Chimica 2022 è stato assegnato agli americani Carolyn R. Bertozzi e K. Barry Sharpless e al danese Mortem Meldal per lo sviluppo di tecniche per ingegnerizzare le molecole biologiche.

I tre dividono equamente il premio per avere aperto la strada alla cosiddetta «chimica a scatto», inaugurata circa 20 anni fa da Sharpless, e che consiste nella possibilità di unire le molecole in modo più efficiente e nello stesso tempo più semplice. Una tecnica che, grazie a Bertozzi, è stata applicata anche alle molecole biologiche. Tante le applicazioni, comprese quelle relative alla chimica verde e a terapie ad alta precisione contro i tumori.

La Bertozzi è l'unica donna vincitrice dei Nobel scientifici 2022. Docente dell'Università di Stanford, la 56enne è stata premiata con i due colleghi per avere sviluppato la tecnica della «click chemistry», la chimica a scatto e la «chimica bio-ortogonale», un termine coniato dalla stessa Bertozzi per indicare le reazioni chimiche che avvengono negli esseri viventi senza interferire con i processi biochimici che avvengono al loro interno.

Il danese Morten Medal (68 anni), che insegna nell'Università di Copenaghen, ha contribuito a sviluppare e perfezionate la chimica a scatto inaugurata dall'americano K. Barry Sharpless (81 anni), che in passato ha lavorato nell'istituto californiano Scripps.

Grazie alle tecniche messe a punto dai tre, le reazioni chimiche sono diventate più facili ed efficienti: come mattoncini Lego, i blocchetti di molecole si agganciano gli uni agli altri con un click.

Assemblare molecole sempre più complesse è un'esigenza di molti settori, a partire dalla farmaceutica, ma fino a pochi anni fa le tecniche per ottenerle erano difficili da applicare, richiedevano tempi lunghi e procedimenti costosi.

Le cose sono cambiate con l'arrivo della chimica a scatto, che grazie alle ricerche condotte da Sharpless all'inizio degli anni 2000 ha reso molto più semplice ottenere le reazioni e nello stesso più sicuro, evitando prodotti di scarto indesiderati.

Seguendo un percorso analogo, in modo indipendente Sharpless e Meldal hanno trovato una nuova reazione, oggi considerata il fiore all'occhiello della chimica a scatto e largamente utilizzata, chiamata «cicloaddizione azide-alchino catalizzata dal rame». Fra le applicazioni più diffuse ci sono la ricerca farmacologica, il sequenziamento del Dna e la messa a punto di materiali su misura, per prestazioni ben precise.

A fare un passo in avanti ulteriore è stata Bertozzi, che per prima ha utilizzato la chimica a scatto per osservare, senza interferire con esse, le reazioni chimiche che avvengono negli organismi viventi. Il primo passo in questa direzione è stata la mappa di molecole che si trovano sulla superficie delle cellule, chiamate glicani, che fino ad allora era stato molto difficile osservare.

Questo adattamento della chimica a scatto, chiamato «reazioni bio-ortogonali» ha permesso di ottenere farmaci anticancro più precisi nel raggiungere il loro obiettivo, attualmente in fase di sperimentazione clinica.