Prete beccato a un coca-party

Un parroco italiano 45.enne arrestato aMilano per spaccio dopo essere stato colto in flagrante
Ats
16.07.2014 20:40

MILANO - Un parroco di un paese vicino a Stresa, località sul Lago Maggiore in provincia di Verbania, è stato arrestato nei giorni scorsi a Milano in flagranza di reato per spaccio e detenzione di cocaina. Il sacerdote, 45 anni e originario di Monza, che ha confessato, si trovava a un "coca-party" a casa di amici. La vicenda, resa nota oggi, risale a giovedì scorso.

Stefano Maria Cavalletti, il parroco ora in carcere con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, risulta in servizio presso la parrocchia San Giuseppe e Biagio di Carciano, una frazione di Stresa (Verbania).

Secondo la ricostruzione della polizia, il sacerdote si trovava a casa di conoscenti in Piazza Anghilberto a Milano. Durante la serata in cui si è fatto uso di cocaina, uno degli invitati, sotto gli effetti della droga, si è sentito male al punto da dare in escandescenza. I vicini, allarmati per il gran rumore e le urla, attorno alle 23, hanno così chiamato il 113.

Gli agenti della volante entrati nell'appartamento hanno trovato gran parte della polvere bianca nel wc e altre tracce sparse per casa. Inoltre nel gabinetto hanno rinvenuto il passaporto fatto a pezzi del sacerdote, poi arrestato. Secondo la ricostruzione di inquirenti e investigatori il parroco, che poi ha ammesso, così come gli altri ospiti sentiti come testimoni, avrebbe tentato di sbarazzarsi della polvere bianca e, temendo di essere identificato, anche del documento di identità.

Don Stefano, interrogato, ha spiegato di aver cominciato ad assumere droga come forma di "autoterapia", perché depresso per via dei suoi guai con la giustizia: nel settembre del 2013 è stato condannato per una truffa nei confronti di un'anziana signora che aveva convinto, grazie alla tonaca che indossava, a versare, tramite bonifico, 22.000 euro sul suo conto corrente.

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