Prima della guerra i vertici dei servizi segreti russi erano in Svizzera con passaporti diplomatici

Per anni, le élite politiche e imprenditoriali russe – per tacere dei loro amici e famigliari – hanno beneficiato di passaporti diplomatici per viaggiare all’estero. È quanto rivela il portale indipendente The Insider, forte di documenti. Di per sé, la legge russa non consentirebbe – esplicitamente – ai non-diplomatici di ottenere questo tipo di passaporto. In realtà, però, chiunque può beneficiare di questi lasciapassare. E questo perché il presidente, nello specifico Vladimir Putin, ha il potere di rilasciare (anche) passaporti diplomatici. L’ex diplomatico Boris Bondarev, al riguardo, ha spiegato a The Insider che «la decisione è a discrezione dello Stato» e, ancora, che «il Ministero degli Esteri può rilasciare passaporti diplomatici praticamente a chiunque». Detto in altri termini, «se l’amministrazione presidenziale o Vladimir Putin in persona chiedono un passaporto diplomatico per un amico o un parente, quel passaporto verrà rilasciato».
D’accordo, ma chi in particolare ha beneficiato di questi passaporti? Gli oligarchi sanzionati Oleg Deripaska, Alisher Usmanov e Igor Yusufov. Deripaska, scrive The Insider, ha usato il passaporto diplomatico per visitare gli Stati Uniti «diverse volte» mentre lo scorso anno se n’è servito per recarsi in India. Fra i più grandi utilizzatori di passaporto diplomatico c’è l’amministratore delegato del conglomerato petrolifero Rosneft, Igor Sechin, che ne beneficia dal 2013. Le sue mete predilette? I Paesi dell’Unione Europea e quelli del Medio Oriente.
E ancora: il consigliere di Putin nonché ex ministro Andrei Fursenko ha usato il suo passaporto diplomatico per visitare la Francia, la Germania, l’Iran e l’Italia. L’ex primo ministro Viktor Zubkov è stato protagonista di un’accoppiata: ha visitato l’Azerbaigian con un passaporto diplomatico e sfruttando un jet privato di Gazprom, di cui è presidente del Consiglio di amministrazione. Non finisce qui: il capo del Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa (FSB) Alexander Bortnikov, come gli altri membri dell’FSB Sergei Beseda, Sergei Korolev e Alexei Sedov, avrebbero usato i loro passaporti diplomatici per recarsi in Francia e in Svizzera prima che la Russia invadesse su larga scala l’Ucraina.
La lista, evidentemente, comprende anche i «figli di». Una su tutte: Ksenia Shoigu, la figlia dell’oramai ex ministro della Difesa Sergei Shoigu. E poi il figlio di Dmitry Medvedev, Ilya, e quello del primo ministro Mikhail Mishustin, Alexander. Hanno beneficiato di un passaporto diplomatico pure le cariche religiose, come il patriarca Kirill, che ha «regolarmente» visitato Germania, Austria e Finlandia prima che venissero interrotti i voli da e per l’Europa viste le sanzioni.
Chi detiene un passaporto diplomatico dovrebbe riconsegnarlo al termine di ogni viaggio all’estero, ma «questa regola non si applica a tutti i possessori» ha spiegato a The Insider una fonte governativa. «Le autorità russe hanno sempre guardato dall’altra parte quando i VIP hanno usato passaporti diplomatici per visitare la Costa Azzurra».