Prima i nostri nelle grinfie de “Le Iene”

Lo show TV in onda su Italia 1 si è occupato dell'iniziativa UDC - Intervistati Attilio Bignasca, Lorenzo Quadri e Roberto Maroni - LINK AL VIDEO
Michele Montanari
11.10.2016 22:26

LUGANO - Dopo le incessanti discussioni, sia in Ticino che oltre confine, sull'iniziativa Prima i nostri, anche il programma Mediaset "Le Iene", in onda martedì 11 ottobre su Italia 1, si è occupato della "spinosa" questione dei frontalieri.

L'inviato Gaetano Pecoraro, prima di recarsi a Lugano per chiedere i pareri di alcuni cittadini, tra cui i leghisti Attilio Bignasca e Lorenzo Quadri, si è posizionato alla dogana del Gaggiolo per intervistare i numerosi frontalieri che "la destra svizzera, con una campagna davvero offensiva, rappresenta come topi che si mangiano il loro formaggio". Molto variegato il campione degli intervistati, dal fisioterapista, all'impiegato, passando per il programmatore web e il trasportatore, un "lavoro che gli svizzeri non vogliono più fare". 

I frontalieri affermano di lavorare in Ticino perché non trovano un impiego o non vengono messi in regola, sottolineando come gli stipendi siano il doppio di quelli elargiti nel Belpaese, ma allo stesso tempo siano la metà di quelli percepiti dai lavoratori svizzeri nel loro stesso mestiere. Alcuni ironizzano sul proprio credo politico: "Sono leghista (Lega Nord, ndr.), ma c'è sempre qualcuno più leghista (Lega dei ticinesi, ndr). C'è sempre qualcuno che sta più a nord di te".

Vien da chiedersi poi se valga veramente la pena svegliarsi alle 5 del mattino per fare un viaggio di 2 ore, lavorane 8, e stare in colonna per un altro paio d'ore, per uno stipendio sicuramente più allettante di quelli italiani. Molti dei frontalieri intervistati sottolineano come "gli svizzeri non farebbero mai questi lavori e non accetterebbero stipendi al minimo salariale", arrivando a paragonarsi ai cinesi o ai romeni che nel Sud Italia lavorano nei campi di pomodori per pochi spiccioli al giorno. C'è anche chi è convinto che i datori di lavoro ticinesi non possano far assolutamente a meno degli italiani, proprio perché costano meno rispetto ai residenti.

Troppi, a dire il vero, i luoghi comuni andati in onda nel servizio de Le Iene, del tipo: "L'italiano fa i lavori più di m..." oppure "facciamogli provare una settimana senza lavoratori italiani, neanche più la benzina riuscirebbero a fare. Chi è che pulisce il c...a quelli negli ospedali?". Insomma il problema dei ticinesi si potrebbe riassumere in: "L'italiano che va a fare l'asfalto non dà fastidio, dà fastidio chi va a lavorare in banca". Quando la questione è sicuramente più articolata di come è stata mostrata in alcuni passaggi del servizio trasmesso su Italia 1.  Pecoraro ha intervistato alcuni ticinesi, riportando purtroppo pochi pareri e solo quelli di chi non vede di buon occhio i frontalieri. Sarebbe stato interessante avere opinioni a confronto, con relative motivazioni. In questo senso, il programma si è rivelato un po' troppo di parte.

Un attacco agli imprenditori che assumono frontalieri proprio per evitare costi eccessivi, arriva anche da Giangiorgio Gargantini, responsabile del settore terziario di Unia, che, senza fare nomi e senza peli sulla lingua, afferma: "Ce n'è uno che ha la faccia come il c...".

Nelle grinfie della iena è finito poi il coordinatore della Lega dei ticinesi Attilio Bignasca, "colpevole" di aver sostenuto Prima i nostri nonostante la sua ditta dia lavoro a numerosi frontalieri. "È 55 anni che lavoro con i frontalieri. Da quando è stato lanciato il referendum, 3 anni fa, non ho assunto nessuno" afferma il leghista, ma prima di lasciare l'ufficio di Bignasca, l'inviato di Mediaset intercetta un frontaliere assunto da soli 4 mesi, e sottolinea che "in politica prima i nostri, in azienda prima gli altri". La parola viene data anche al consigliere nazionale Lorenzo Quadri che sentenzia: "La libera circolazione se la aboliscono mi fanno un favore, tanto l'Europa è fallita. Io sono favorevole ai muri". E non mancano i battibecchi con Pecoraro: "Lei presenta gli svizzeri come dei criminali razzisti, ci faccia il piacere!". L'inviato tira fuori poi la questione Lega Nord: "Avete fatto arrabbiare pure i leghisti italiani.." a cui Quadri ha risposto subito per le rime: "Ognuno fa il leghista in casa propria evidentemente. La quintessenza del leghismo è la difesa del proprio territorio". Su questa affermazione non poteva mancare una battuta finale di Roberto Maroni, "difensore del territorio italiano", che incalzato dalle domande della iena è riuscito a non dare risposta. E allora non ci resta che aspettare il suo colloquio con il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli.

Questo il link al video: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/pecoraro-quando-sono-i-lumbard-a-essere-lavoratori-indesiderati_653135.html

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