Prima picchiato e derubato, poi licenziato per razzismo

CREMONA - Ha ricevuto la lettera di licenziamento sotto l'albero di Natale il capotreno di Trenord che, lo scorso 23 settembre, era stato picchiato e rapinato da un uomo, cittadino senegalese, sprovvisto di biglietto. Il capotreno 25.enne aveva reagito alle violenze mordendo un braccio all'aggressore e insultandolo: "Negro di m...", gli aveva urlato. L'episodio, avvenuto su un convoglio della tratta Cremona-Brescia, aveva fatto discutere l'opinione pubblica della vicina Italia. "Siamo da soli sui treni, manca la Polizia ferroviaria" era stata la denuncia del sindacato Orsa dei ferrovieri, difendendo la reazione del 25.enne. Ma il 13 dicembre il ferroviere, da sei mesi in servizio, si è visto recapitare la lettera di licenziamento per "comportamento non consono alla sua figura professionale". E per questo ha dato mandato al suo avvocato di ricorrere al tribunale: "Lo so che non avrei dovuto dirgli quella frase. Ma provate voi ad essere a terra mentre qualcuno vi tempesta di pugni. Ho perso la testa, ma sono finito all'ospedale per contusioni al polso e al bacino", ha dichiarato al quotidiano La Stampa. "In sei mesi mi è capitato di tutto. Insulti da passeggeri italiani e stranieri senza biglietti. Ci sono miei colleghi che nemmeno chiedono più il biglietto. Io sono stato istruito per fare bene il mio lavoro e questo ho fatto". Intanto, a gennaio il senegalese verrà processato a Brescia per lesioni e rapina, mentre l'avvocato del ferroviere ha dichiarato: "Spero che dopo il ricorso al giudice del lavoro Trenord torni sui suoi passi". Il licenziamento, a causa della frase oggettivamente razzista, secondo la difesa "è eccessivo perché il capotreno si stava difendendo da una rapina".