Finanze cantonali

«Pronti a stringere un patto di Paese»

La Gestione ha firmato il rapporto sul Preventivo 2021 - Viene chiesto al Governo di presentare un aggiornamento entro fine giugno che contenga misure che tendano al raggiungimenti di un autofinanziamento non negativo
Il Gran Consiglio si pronuncerà sul Preventivo nel corso della sessione prevista a metà mese.
Paolo Gianinazzi
01.12.2020 18:15

Da quando il Consiglio di Stato ha presentato a metà settembre il Preconsuntivo 2020 (in rosso di 269,5 milioni) e ad inizio ottobre il Preventivo 2021 (con un disavanzo d’esercizio previsto di 230,7 milioni), la politica ticinese ha iniziato a interrogarsi su come affrontare il delicato momento delle finanze cantonali dettato dalla crisi del coronavirus. Al momento ancora non è chiara quale sarà la direzione che il Governo intende prendere, ma una prima indicazione è giunta ieri dalla Commissione gestione e finanze del Gran Consiglio che ha firmato il rapporto sul Preventivo 2021 che verrà dunque discusso a metà mese in Parlamento.

Detto in soldoni la Gestione chiede al Governo di trovare almeno 22,4 milioni entro la fine del prossimo anno

Nel rapporto la Gestione chiede, in sostanza, di sostenere il messaggio governativo. Allo stesso tempo, però, all’articolo 2 del relativo decreto legislativo pone una condizione (in parte vincolante) al Consiglio di Stato: entro il 30 giugno 2021 l’Esecutivo cantonale dovrà presentare al Parlamento un messaggio d’aggiornamento del Preventivo. Insomma, la politica, come anticipato settimana scorsa, si è data sei mesi di tempo per decidere quali saranno le misure di rilancio per l’economia e le finanze in difficoltà. Ma non solo: sempre all’articolo 2 sopraccitato, la Gestione chiede al Governo di presentare nell’aggiornamento delle «proposte di misure equilibrate che, riservata l’evoluzione della crisi pandemica nel primo semestre», siano «finalizzate al raggiungimento di un autofinanziamento non negativo entro il 31 dicembre 2021». Detto in soldoni, se l’evoluzione della pandemia non dovesse peggiorare, la Gestione chiede al Governo di trovare almeno 22,4 milioni di franchi entro la fine del prossimo anno per portare il grado di autofinaziamento fuori dalle cifre rosse. Avere un autofinanziamento negativo, ricordiamo, significa doversi indebitare per far fronte alle spese correnti.

Alla ricerca di un’intesa
Nel rapporto viene scritto che il «preventivo non soddisfa nessuno» ma allo stesso tempo tutti «riconoscono che una sua approvazione in dicembre sia indispensabile per compiere un passo avanti» e tutti si sono detti concordi che «adottare rapidamente misure, che rischiano di essere improvvisate, potrebbe essere non particolarmente utile». In questo senso, ci spiega il presidente della Commissione Matteo Quadranti (PLR), «abbiamo trovato un compromesso per permettere al Governo di iniziare l’anno con l’operatività necessaria dal punto di vista dei conti. È poi stato fatto un lavoro certosino, tramite l’articolo due del decreto, per dirci: ‘‘diamoci sei mesi di tempo per trovare delle misure concordate’’». In questo senso, Quadranti ha anche voluto esortare gli stessi partiti «a lavorare al loro interno per indicare quali (tra i tanti atti parlamentari presentati in questo periodo), dal loro punto di vista, sono le misure più urgenti da attuare». Ora, insomma, secondo la proposta commissionale toccherà al Governo e al Parlamento trovare nei prossimi sei mesi delle misure condivise per far fronte alla situazione. In questo senso, una frase contenuta nell’introduzione del rapporto è parecchio significativa: «Consapevole che la salvaguardia di finanze pubbliche sane, a medio termine, è fondamentale allo scopo di realizzare progetti di sviluppo del Paese, la Commissione è pronta a stringere un patto di Paese, assicurando sin da subito una partecipazione politica attiva, costruttiva e responsabile, nonché l’impegno a operare scelte politiche prioritarie nell’interesse di cittadini, economia e Stato». A questo proposito, ci spiega infine Quadranti, «incontrato in audizione il Governo ha assicurato la sua piena collaborazione proattiva».