Il caso

Proteste contro il contratto con Israele, Google caccia 28 dipendenti

I licenziamenti sono avvenuti in seguito a un'indagine che ha scoperto che gli impiegati erano coinvolti nelle proteste negli uffici di New York e Sunnyvale
© KEYSTONE (EPA/Rodrigo Sura)
Ats
18.04.2024 16:52

Google ha annunciato di aver licenziato 28 dipendenti che hanno protestato contro il contratto siglato dal gigante tecnologico con il governo israeliano. Lo riferisce il Wall Street Journal.

Il vicepresidente della sicurezza globale Chris Rackow ha spiegato in una email interna come i licenziamenti siano avvenuti in seguito ad un'indagine che ha scoperto che gli impiegati erano coinvolti nelle proteste negli uffici di New York e Sunnyvale, in California.

Una portavoce di No Tech for Apartheid, il gruppo che ha organizzato le manifestazioni, ha attaccato i licenziamenti definendoli «una ritorsione». «E' la prova che Google apprezza il suo contratto da 1,2 miliardi di dollari con il governo israeliano genocida più dei suoi stessi lavoratori», si legge in una nota dell'organizzazione.

Ieri diversi dipendenti del gigante del tech erano stati arrestati dopo aver organizzato sit-in per protestare contro la fornitura di tecnologie ad Israele. Già a dicembre alcuni dipendenti Google avevano diffuso e-mail interne, manifestato fuori dagli uffici aziendali e organizzato un «die-in» ( in cui i manifestanti si stendono a terra fingendosi morti, ndr.) a San Francisco e bloccando il traffico di una strada. Agli inizi di marzo Google ha licenziato un dipendente che nel corso di una conferenza a New York ha protestato durante il discorso del massimo dirigente della società in Israele.

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