Putin al G20: "Finanziatori dell'ISIS tra noi"

ANTALYA - "L'ISIS è finanziato da quaranta nazioni, incluso diversi membri del G20". Lo ha affermato ieri ad Antalya il presidente russo Vladimir Putin, durante la riunione avviata in Turchia dai venti paesi più industrializzati, spiegando ulteriormente il peso delle proprie parole nell'ambito di una conferenza stampa seguita ai lavori. Si è trattato di un chiaro segnale politico, in primis agli Stati Uniti, dell'importanza dell'intervento russo in Siria contro lo Stato islamico, ha lasciato intendere lo stesso Putin, a maggior ragione a seguito degli attentati di Parigi.
Nel corso del vertice, l'organismo ha messo al bando il terrorismo, "un affronto contro l'umanità", ed è pronto a colpire i suoi asset e chi lo finanzia anche con le sanzioni. Ma è dalle parole del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan che è forse arrivato il messaggio cruciale del vertice: "Assad non si ricandida alle prossime elezioni, lascerà entro sei mesi". Una frase che arriva a poca distanza dall'incontro del sultano con Vladimir Putin che ha parlato di "posizioni avvicinate sulla Siria".
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