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«Cessate il fuoco» dalle 12.00 del 6 alle 24 del 7 gennaio – Kiev: «La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una tregua temporanea; tenetevi la vostra ipocrisia» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:39
23:39
Lettonia, vogliamo rafforzare resilienza Moldavia
La Lettonia si impegnerà a «rafforzare la resilienza» della Moldavia contro le minacce poste dalla Russia e a cooperare al suo processo di integrazione europea. Lo ha detto il ministro degli Esteri lettone Edgars Rinkēvičs al termine del bilaterale con il suo omologo moldavo Nicu Popescu tenutosi oggi a Riga.
Durante il loro incontro, i due ministri hanno discusso delle relazioni bilaterali tra Lettonia e Moldavia, dell'integrazione della Moldavia nell'Unione europea, dell'impatto dell'aggressione russa all'Ucraina sulla Moldavia e di altre questioni di attualità inerenti alla situazione della sicurezza nella regione, tra cui l'energia e la crisi migratoria. Rinkevičs ha puntualizzato che la Lettonia metterà a disposizione le sue competenze e la sua esperienza per rafforzare la capacità di risposta della Moldavia agli attacchi ibridi e alle difficoltà nel campo dell'approvvigionamento energetico di cui il Paese è vittima dall'inizio del conflitto in Ucraina.
La Lettonia è stata, in ordine di tempo, l'ultimo Paese baltico visitato dal ministro Popescu. In precedenza, Estonia e Lituania avevano dichiarato vivo interesse alla cooperazione con la Moldavia, in particolare nei settori della digitalizzazione e della sicurezza cibernetica.
23:20
23:20
«La tregua serve solo a preparare nuovi attacchi»
«Le autorità russe vogliono usare il Natale come copertura per fermare l'avanzata dei nostri ragazzi nel Donbass, anche solo per un po', e portare attrezzature, munizioni e mobilitarsi più vicino alle nostre posizioni». Lo ha detto Volodymyr Zelensky nel messaggio serale, commentando la tregua di 36 ore per il Natale ortodosso chiesta da Vladimir Putin.
«Questo porterà solo un altro aumento del numero delle vittime. Tutti nel mondo sanno come il Cremlino usa le pause della guerra per continuare la guerra con rinnovato vigore», ha aggiunto, assicurando che la «guerra finirà quando i soldati» russi «se ne andranno o li cacceremo».
22:39
22:39
«I russi iniziano a capire che i Patriot funzionano bene»
I Patriot «funzionano e i russi stanno cominciando a capire che funzionano bene»: lo ha detto Joe Biden presiedendo una riunione del governo, dove ha riferito della sua telefonata col cancelliere tedesco e dei nuovi aiuti militari a Kiev.
20:16
20:16
Telefonata Scholz-Biden, panzer a Kiev da Germania e Usa
La Germania fornirà i panzer tipo Marder all'Ucraina, mentre gli Usa forniranno panzer Bradley.
È quello che si legge in una nota della cancelleria tedesca, che rende conto di un accordo trovato fra Joe Biden e Olaf Scholz in una telefonata.
La Germania si unisce inoltre agli Usa nel rifornire sistemi Patriot. «Entrambi i paesi pianificano di addestrare gli ucraini ai rispettivi strumenti di combattimento», si legge ancora nella nota. Alla luce degli attacchi di missili e droni sferrati dalla Russia contro le infrastrutture critiche, continua, Biden e Scholz «hanno affermato la loro intenzione di continuare a supportare l'Ucraina nella capacità di difesa aerea.
A dicembre gli Usa avevano annunciato la donazione di un sistema di missili da difesa Patriot all'Ucraina. La Germania si unirà adesso agli Usa, aggiungendo un'altra batteria di Patriot per l'Ucraina».
Biden ha espresso «apprezzamento per il sostegno militare» fornito dagli altri alleati e partner a Kiev, conclude il comunicato. Anche Casa Bianca ha sottolineato che i due leader hanno espresso la loro comune determinazione a continuare a fornire la necessaria assistenza finanziaria, umanitaria e militare all'Ucraina per tutto il tempo necessario.
19:53
19:53
Gran Bretagna e Germania si impegnano per maggiore sostegno a Kiev
Regno Unito e Germania si impegnano a rafforzare la loro cooperazione per offrire un maggiore sostegno all'Ucraina contro l'invasione russa. È quanto emerso dai colloqui di oggi a Londra tra il ministro degli Esteri britannico James Cleverly e la sua omologa tedesca Annalena Baerbock.
«Il Regno Unito e la Germania sono tra i partner più stretti e stiamo sfruttando la forza della nostra relazione per affrontare le sfide condivise», ha affermato Cleverly riferendosi in particolare al conflitto in corso.
Entrambi i ministri oltre a ribadire «il loro fermo sostegno all'Ucraina nella lotta contro l'invasione illegale della Russia», come si legge in una nota del Foreign Office, si sono impegnati affinché Mosca risponda delle accuse di atrocità rivolte contro le sue truppe, incluse quelle riguardanti la violenza sessuale in guerra.
17:27
17:27
«La tregua natalizia è un'ipocrisia»
La tregua natalizia in Ucraina è una ipocrisia: lo afferma il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, su Twitter. «La Russia deve ritirarsi dai territori occupati, solo allora avrà una 'tregua temporanea'. Tenetevi la vostra ipocrisia», ha affermato Podolyak, nel primo commento di Kiev all'annuncio di cessate il fuoco di 36 ore ordinato da Vladimir Putin per il natale ortodosso. «L'Ucraina non attacca territori stranieri e non uccide civili. Come fa la Federazione russa. L'Ucraina distrugge solo appartenenti alle forze di occupazione sul proprio territorio», ha aggiunto.
16:52
16:52
Appello Cremlino a Kiev, osservi tregua natalizia
Il Cremlino fa appello all'Ucraina perché rispetti anch'essa un cessate il fuoco di 36 ore per il Natale ortodosso.
«In considerazione del fatto che un gran numero di cittadini di fede ortodossa vivono nelle zone di combattimento, facciamo appello alla parte ucraina perché dichiari un cessate il fuoco, per dare loro la possibilità di presenziare alle cerimonie della vigilia così come del giorno della Natività di Cristo», si legge in un comunicato del servizio stampa della presidenza russa ripreso dall'agenzia Ria Novosti.
16:24
16:24
Putin ordina il «cessate il fuoco» per il Natale ortodosso
Una breve tregua nei combattimenti - 36 ore in tutto - per il Natale ortodosso, che cade il 7 gennaio. È quanto ha deciso unilateralmente Vladimir Putin, facendo appello all'Ucraina perché accetti la sospensione delle ostilità.
Ma Kiev ha risposto che tregua ci sarà solo quando i russi si ritireranno, mentre il presidente Usa Joe Biden ha affermato che si tratta solo di un tentativo di Mosca di guadagnare «un po' di ossigeno» per ovviare alle difficoltà delle sue truppe sul terreno. La decisione del presidente russo è arrivata dopo che, in un colloquio telefonico in mattinata con quello turco Recep Tayyip Erdogan, aveva in sostanza respinto la richiesta di quest'ultimo di un «cessate il fuoco unilaterale» - ma più lunga scadenza rispetto alla breve parentesi natalizia - per favorire la ricerca di una soluzione negoziata del conflitto, per la quale Ankara torna a proporsi come mediatrice.
Per l'ennesima volta Putin ha detto che il suo Paese è aperto ad «un dialogo serio», ma solo se Kiev «soddisfa le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali». Se l'Ucraina, insomma rinuncia ad insistere per riprendere il controllo di tutte le sue regioni: non solo la Crimea, ma anche le quattro che Mosca ha annesso lo scorso autunno dopo referendum condannati dalla comunità internazionale e che tra l'altro le truppe russe controllano solo in parte. E il capo del Cremlino ha aggiunto una nota polemica contro i Paesi occidentali, accusandoli di svolgere «un ruolo distruttivo» in Ucraina per il fatto di continuare ad armarla e fornirle informazioni d'intelligence utili alle sue truppe per individuare i bersagli. Passa qualche ora e Putin annuncia di avere ordinato al ministro della Difesa Serghei Shoigu di attuare la tregua natalizia, dal mezzogiorno del 6 gennaio alla mezzanotte del 7, accogliendo una richiesta in questo senso ad entrambe le parti del Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa.
Contemporaneamente il leader russo lancia un appello a Kiev perché accolga la cessazione temporanea dei combattimenti, per dar modo a tutti gli ortodossi di partecipare alle cerimonie religiose. Una pura «ipocrisia», risponde il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, che qualche ora prima aveva duramente attaccato anche Kirill, giudicando la sua richiesta «una trappola cinica» e accusando la Chiesa da lui guidata di agire «solo come propagandista di guerra». «Non possiamo prenderli sul serio», gli fa eco il ministro degli esteri Dmytro Kuleba. Se la Russia vuole una tregua, insiste Podolyak, ha una sola possibilità di ottenerla: «ritirarsi dai territori occupati». Ma al contrario, afferma il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov, Mosca si prepara a una nuova escalation in febbraio, quando cadrà il primo anniversario dall'inizio del conflitto. Se questo fosse effettivamente lo scenario, la nuova iniziativa di pace di Erdogan partirebbe decisamente in salita. Parlando del colloquio avuto con il leader turco, tra l'altro, Zelensky ha posto l'accento non tanto su una soluzione generale ma su questioni specifiche, come la centrale nucleare di Zaporizhzhia, lo scambio di prigionieri e lo sviluppo dell'accordo per l'esportazione del grano. Per il presidente ucraino la buona notizia della giornata è un nuovo concreto aiuto militare da parte degli alleati Nato. Joe Biden e Olaf Scholz, nel corso di una telefonata, hanno concordato di inviare a Kiev panzer americani e tedeschi. Berlino, inoltre, si unisce agli Usa nella fornitura degli efficaci sistemi missilistici Patriot. Intanto, mentre sui canali Telegram russi si rincorrono le voci di una possibile visita di Putin a Donetsk, nel Donbass, in occasione del Natale, i civili continuano a morire sotto le bombe.
Fonti ucraine riferiscono dell'uccisione in un bombardamento russo di una coppia e del loro figlio di 12 anni a Berislav, nella regione di Kherson. Nella città capoluogo è segnalata la morte di un giovane di 20 anni, mentre nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, viene denunciata la morte di due persone e il ferimento di altre tre.
14:20
14:20
«La tregua natalizia di Kirill è una cinica trappola»
«La dichiarazione della Chiesa ortodossa russa sulla» tregua di Natale «è una trappola cinica e un elemento di propaganda». Lo afferma su twitter Mikhailo Podolyak, consigliere del capo dell'Ufficio del presidente ucraino, dopo la proposta del capo della Chiesa ortodossa russa.
Secondo Podolyak, la Chiesa ortodossa russa «non è un'autorità per l'ortodossia globale e agisce solo come propagandista di guerra».
Per il consigliere di Zelensky, la Chiesa ortodossa russa ha chiesto il genocidio degli ucraini, ha incoraggiato i massacri e ha insistito per una militarizzazione ancora maggiore della Russia.
14:01
14:01
Pesanti bombardamenti vicino a Zaporizhzhia, 2 morti
Nella comunità di Stepnohorsk, nella regione di Zaporizhzhia, due persone sono state uccise e altre tre sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti russi. Lo ha annunciato il capo dell'Amministrazione militare regionale di Zaporizhia Oleksandr Starukh in un briefing, come riporta Ukrinform.
Starukh ha detto che tra i feriti c'erano i dipendenti del consiglio del villaggio, che avevano consegnato legna da ardere alle persone.
13:35
13:35
Erdogan: «Oggi parlerò anche con Zelensky»
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che oggi discuterà al telefono anche con l'omologo ucraino Volodymyr Zelensky su come impostare su un «piano più morbido» le relazioni tra Mosca e Kiev. Lo rende noto Anadolu. Durante la conversazione, Erdogan si confronterà con Zelensky anche sulla discussione avuta in mattinata con il presidente russo Vladimir Putin durante una telefonata.
Inoltre, Erdogan ha dichiarato che incontrerà gli omologhi di Russia e Siria, Vladimir Putin e Bashar al Assad, per discutere di come arrivare alla pace nel conflitto siriano.
L'incontro si terrà dopo un vertice tra i ministri degli Esteri di Turchia, Russia e Siria che secondo la tv di Stato turca Trt dovrebbe tenersi nella seconda metà di gennaio. Da quando è iniziata la guerra in Siria nel 2011, Erdogan ha regolarmente criticato Assad e non ha mai avuto alcun incontro con lui.
12:46
12:46
Putin: «La Russia è aperta a un dialogo serio»
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito nella telefonata con l'omologo turco Erdogan che la Russia è aperta «a un dialogo serio» se Kiev «soddisfa le richieste note e tiene conto delle nuove realtà territoriali». Lo afferma il Cremlino, come riporta Interfax.
Putin ha inoltre sottolineato il ruolo distruttivo dell'Occidente in Ucraina nel suo colloquio telefonico con il presidente turco. Lo riferisce il Cremlino, come riporta la Tass.
11:36
11:36
15 milioni di dollari dalla FAO in sostegno agli agricoltori
La guerra in Ucraina ha causato l'interruzione o la riduzione della produzione agricola di un agricoltore su quattro aumentando l'insicurezza alimentare nel Paese. Per questo l'Unione Europea ha finanziato un progetto, attuato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), per 15 milioni di dollari.
Secondo la FAO, la sicurezza alimentare si è rapidamente deteriorata dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, che ha causato la distruzione di colture, infrastrutture agricole e altre infrastrutture civili e interrotto le catene di approvvigionamento. Con questo piano, le famiglie rurali, i piccoli agricoltori e le piccole imprese agricole beneficeranno di finanziamenti per sostenere il funzionamento, il rafforzamento e il consolidamento delle catene del valore in agricoltura, pesca e silvicoltura.
Il progetto si concentrerà sul sostegno ai produttori di Leopoli, Ivano-Frankivska, Zakarpatska oblast e parti dell'oblast di Chernivetska con sovvenzioni alle aziende agricole e supporto di consulenza. «Questa assistenza è necessaria per soddisfare le esigenze alimentari delle popolazioni locali e sfollate nell'ovest del paese e per affrontare l'insicurezza alimentare nel resto del paese, sia ora che a breve termine», ha dichiarato Christian Ben Hell, capo del settore agricolo presso la delegazione dell'UE in Ucraina, osservando che tali misure saranno «essenziali per evitare una crisi alimentare fino al 2023».
Con il persistere della guerra un gran numero di famiglie e aziende agricole a conduzione familiare, singoli produttori, piccole imprese, commercianti e trasformatori, hanno difficoltà ad accedere ai finanziamenti e agli investimenti. Le principali difficoltà previste nei prossimi mesi, sono i bassi profitti derivanti dalla vendita dei prodotti, l'accesso limitato ai fertilizzanti o ai pesticidi, nonché il carburante o l'elettricità per alimentare le attrezzature.
«Il progetto vuole anche sostenere il governo nei suoi sforzi per sviluppare il settore agricolo e per rafforzare e diversificare le catene del valore», ha detto Pierre Vauthier, Capo dell'Ufficio Paese della FAO in Ucraina. Il programma di sostegno agli investimenti sarà avviato attraverso il registro agrario nazionale (SAR) dell'Ucraina a partire da marzo 2023. Le sovvenzioni vanno da 1.000 a 25.000 dollari a beneficiario.
11:33
11:33
Missili russi su Kherson, «morto un giovane»
Un giovane di 20 anni è morto oggi a Kherson dopo i bombardamenti russi nel centro della città. Il ragazzo è morto sul colpo per le ferite riportate, ha detto il capo dell'amministrazione militare regionale di Kherson Yaroslav Yanushevich, come riporta Ukrainska Pravda.
«Gli occupanti russi hanno appena attaccato la parte centrale di Kherson, hanno colpito una casa», ha detto Yanushevich.
11:14
11:14
Sono 452 i bambini uccisi dall'inizio della guerra
Sono 452 i bambini rimasti uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa mentre i feriti sono 877. Lo rende noto la Procura generale su Telegram, scrive Ukrinform.
Questi dati non sono definitivi, poiché sono in corso sforzi per stabilire le vittime nelle aree di ostilità e nei territori temporaneamente catturati e liberati. La maggior parte dei morti e dei feriti è stata registrata nella regione di Donetsk. Un totale di 3'126 istituti scolastici sono stati danneggiati dai bombardamenti russi. Di questi, 337 sono stati completamente distrutti.
Al momento, sono 352 i bambini che risultano dispersi in Ucraina dall'inizio della guerra.
10:51
10:51
Erdogan a Putin: «Serve un cessate il fuoco unilaterale»
(Aggiornato alle 11.40)
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto in una telefonata con Vladimir Putin un cessate il fuoco «unilaterale» in Ucraina e una soluzione pacifica della crisi. È quanto è emerso dal colloquio telefonico tra i due leader, riferisce la presidenza turca, secondo quanto scrive la Tass.
«Gli appelli alla pace e ai negoziati tra Mosca e Kiev dovrebbero essere sostenuti da un cessate il fuoco unilaterale e da una visione per una soluzione equa», ha detto Erdogan a Putin durante il colloquio telefonico, secondo una dichiarazione rilasciata dalla presidenza turca.
Nella telefonata tra i due leader, si è discusso anche di energia, relazioni bilaterali e la Siria. In particolare, Erdogan ha affermato di aver rafforzato le infrastrutture per la creazione di un centro per il gas naturale in Turchia e che completerà la «road map» sulla questione il prima possibile.
10:12
10:12
Il patriarca Kirill chiede una tregua per Natale ortodosso
Il patriarca russo e di tutte le Russie Kirill chiede una tregua per il Natale ortodosso nella guerra in Ucraina.
«Faccio appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto affinché cessino il fuoco dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del 7, in modo che gli ortodossi possano partecipare alle funzioni della vigilia di Natale e del giorno della Natività di Cristo», ha detto il patriarca.
08:42
08:42
L'Estonia studia come utilizzare i fondi russi congelati
I ministeri degli Esteri e della Giustizia estoni sono al lavoro per sviluppare una base legale per l'utilizzo dei fondi russi congelati in Estonia in conseguenza delle sanzioni introdotte dall'Unione Europea. Una prima bozza sarà presentata dal Governo nel corso del mese di gennaio.
Al pari di altri Stati europei, l'Estonia desidererebbe utilizzare i capitali degli oligarchi russi congelati nelle banche del Paese per la ricostruzione dell'Ucraina.
Durante una conferenza stampa tenuta oggi, il ministro degli Esteri estone Urmas Reinsalu ha affermato che le decisioni prese dal suo Paese «costituiranno un precedente per il Diritto internazionale. Lo stesso vale per il Tribunale internazionale che dovrà giudicare la Federazione russa per il crimine di aggressione». Una delle possibilità sul tavolo è l'impiego del principio generale del Diritto internazionale secondo cui ai responsabili di qualsivoglia atto di distruzione è fatto obbligo pagare delle riparazioni.
«Penso che, sulla base di questo principio e sulla scorta di un imperativo politico, questa azione sia legalmente possibile», ha affermato il ministro.
I capitali congelati negli istituti di credito del Paese baltico ammontano a svariate decine di milioni di euro. Di questi, circa il 90% appartiene agli oligarchi russi Andrei Melnichenko e Vyacheslav Kantor.
Dal canto suo, in Estonia, il rinnovo dei permessi di soggiorno per i cittadini appartenenti a Paesi terzi residenti in Lettonia è «in pericolo» a causa della carenza del personale necessario ad effettuare gli esami di lingua previsti per il loro ottenimento. Lo ha dichiarato oggi il Presidente del Comitato per l'Integrazione, le Migrazioni e la Cittadinanza del Parlamento lettone (Saeima) Ingmārs Līdaka durante un'intervista alla Radiotelevisione del Paese baltico.
Secondo quanto affermato, il Centro Nazionale per l'Educazione, ente incaricato di eseguire i test di lingua, mancherebbe del personale necessario per testare entro il prossimo primo settembre tutte le 20.000 persone in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno.
Per rimediare, sarebbe necessario un finanziamento aggiuntivo di circa un milione di euro. In alternativa, il Comitato per l'Integrazione, le Migrazioni e la Cittadinanza ha proposto delle modifiche alla legislazione vigente e, in particolare, che il documento sulla conoscenza della lingua possa essere presentato nel corso dei cinque anni di validità del permesso.
La norma che prevede la conoscenza del lettone a un livello A2 per il rinnovo dei permessi di soggiorno di cittadini di Paesi terzi è stata approvata dal Parlamento lettone alla fine della scorsa estate.
07:19
07:19
«Mosca vuole rafforzare la cooperazione militare con l'Iran»
La Russia cercherà di rafforzare la sua cooperazione con l'Iran per ottenere sistemi d'arma più precisi da utilizzare in Ucraina: lo scrive l'Istituto per lo studio della guerra (Isw) nel suo rapporto pubblicato ieri.
L'Isw ricorda che il 28 dicembre i media statali iraniani affermavano che l'Iran riceverà presto 24 caccia Su-35 dalla Russia, probabilmente in cambio di droni e missili balistici di fabbricazione iraniana.
Secondo un blogger russo questi sistemi d'arma di precisione consentirebbero alle forze russe di colpire in modo più efficace le retrovie ucraine protette dai sistemi antiaerei e antimissile occidentali.
In precedenza, alti funzionari statunitensi avevano annunciato che la Russia sta fornendo un livello senza precedenti di supporto militare e tecnico all'Iran in cambio di sistemi d'arma di fabbricazione iraniana.
In questo quadro, secondo gli esperti dell'Isw, la Russia e l'Iran stanno studiando una nuova rotta commerciale transcontinentale per aggirare le sanzioni ed effettuare spedizioni di armi più consistenti tra i due Paesi.
07:13
07:13
Zelensky: «Dobbiamo porre fine quest'anno all'aggressione russa»
«Dobbiamo porre fine all'aggressione russa esattamente quest'anno e non rimandare nessuna delle capacità difensive che possono accelerare la sconfitta dello Stato terrorista»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale su Telegram.
«Oggi abbiamo nuovi e potenti risultati della nostra maratona diplomatica - ha affermato riferendosi alla sua conversazione telefonica con il presidente francese - . La Francia porta il sostegno della difesa europea all'Ucraina a un nuovo livello e ringrazio il presidente Macron per questa leadership».
«Riceveremo più veicoli blindati e in particolare carri armati su ruote di produzione francese. Questo è ciò che invia un chiaro segnale a tutti gli altri nostri partner: non vi è alcuna ragione razionale per cui l'Ucraina non sia ancora stata rifornita di carri armati di tipo occidentale. E questo è molto importante per ripristinare la sicurezza per tutti gli ucraini e la pace per tutti gli europei».
07:08
07:08
Distrutto oltre il 60% della città di Bakhmut
Oltre il 60% della città di Bakhmut, nell'Ucraina sud-orientale, è stato distrutto durante i combattimenti e l'offensiva russa, che va avanti da sei mesi: lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell'amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina.
«Non importa quali tentativi abbia fatto il nemico per entrare in città, non è stato in grado di avanzare. Non importa quale successo abbiano avuto, sono stati respinti alle loro precedenti posizioni fuori città», ha commentato Kyrilenko aggiungendo che le forze russe «ora si trovano in una zona pianeggiante e devastata, che sta contribuendo anche all'enorme perdita di soldati».
Kyrylenko ha inoltre affermato che due civili sono morti ieri nei bombardamenti russi sulla città.
07:04
07:04
«Forte esplosione a Melitopol»
Una forte esplosione è stata udita a questa notte a Melitopol, città occupata dalle forze russe nella regione di Zaporizhzhia, nell'Ucraina meridionale: lo ha reso noto Vladimir Rogov, membro nominato da Mosca del consiglio dell'amministrazione regionale, come riporta l'agenzia di stampa russa Ria Novosti. Non ci sono per il momento notizie di eventuali feriti o vittime.
06:36
06:36
«Mosca si prepara a un'escalation militare in febbraio»
La Russia si prepara a un'escalation della situazione al fronte a febbraio e allo stesso tempo si muove dietro le quinte per spingere Kiev a firmare «accordi di pace» sul modello di quelli di Minsk: lo ha detto all'emittente pubblica ucraina Suspilne il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov.
«Febbraio sarà decisivo per loro - ha affermato Danilov -. Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, eccetera. Si stanno preparando a un'escalation».
«Adesso un uomo di nome (Taras) Kozak (collaboratore del politico ucraino filo-Cremlino e amico personale di Putin, Viktor Medvedchuk, ndr) è diventato più attivo - ha proseguito -. Sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace, o almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo».
06:34
06:34
Il punto alle 6.00
Oggi, giovedì 5 gennaio, è il 315.esimo giorno dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ecco i principali aggiornamenti delle scorse ore.
Macron sente Zelensky: annunciato l'invio di
nuove armi
Il
presidente francese, Emmanuel Macron, ha annunciato ieri al suo omologo
ucraino, Volodymyr Zelensky, la consegna di «carri leggeri da combattimento»: è
quanto riferito dall'Eliseo, al termine di un colloquio telefonico di circa
un'ora e mezzo tra i due leader di Parigi e Kiev. «Il presidente ha voluto
incrementare» l'aiuto militare inviato dalla Francia a Kiev, «accettando la
consegna di carri leggeri da combattimento AMX-10 RC», precisa la presidenza
francese, aggiungendo: «È la prima volta che carri di concezione occidentale
vengono forniti alle forze armate ucraine».
«Sostegno a Kiev fino alla vittoria»
«Fino alla
vittoria, fino al ritorno della pace in Europa, il nostro sostegno all'Ucraina
non diminuirà»: lo scrive in un tweet il presidente francese, Emmanuel Macron,
dopo il colloquio telefonico di ieri di circa un'ora e mezzo con l'omologo
ucraino Volodymyr Zelenski durante il quale si è impegnato a fornire a Kiev
nuovi armamenti. «L'ho confermato al presidente Zelensky: la Francia fornirà
carri leggeri da combattimento e proseguirà il suo sostegno in materia di
difesa aerea», sottolinea il leader di Parigi.
«Trovati componenti occidentali in un drone
iraniano»
Lo scorso
autunno, diversi componenti prodotte da oltre una decina di società americane e
di paesi occidentali sono stati ritrovati in un drone iraniano usato nel
conflitto ucraino. Lo ha riferito l'emittente televisiva CNN citando
l'intelligence ucraina. In dicembre, la Casa Bianca ha creato una task force
per indagare come questa tecnologia USA e occidentale possa finire nei droni
sviluppati da Teheran nonostante le sanzioni e le restrizioni all'export di
materiale high-tech.
Putin: «Continueremo a sviluppare le capacità
delle forze armate»
Il
presidente russo Vladimir Putin ha detto ieri che Mosca continuerà a sviluppare
le potenzialità di combattimento delle sue forze armate per difendere la sua
sicurezza nei prossimi decenni. «Voglio sottolineare che continueremo a
sviluppare le potenzialità di combattimento delle forze armate e produrre armi
avanzate che aiuteranno a difendere la sicurezza della Russia nei prossimi
decenni», ha affermato il presidente, citato dall'agenzia Interfax, durante una
cerimonia per l'inizio di una missione della fregata Ammiraglio Gorshkov
nell'Atlantico, nell'Oceano Indiano e nel Mediterraneo.
«Mosca perderà fino a 70.000 uomini»
L'esercito
russo perderà fino a 70.000 uomini nei prossimi 4-5 mesi, ma il Cremlino sembra
essere «pronto» ad affrontare queste perdite: lo ha detto il portavoce
dell'intelligence militare ucraina, Andrii Cherniak, come riporta il Kyiv Independent. La Russia
probabilmente «continuerà le operazioni offensive quest'anno», ha affermato
Cherniak, secondo il quale i russi «capiscono che perderanno» sul campo di
battaglia, ma non hanno intenzione di porre fine alla guerra. L'intelligence
ucraina, ha proseguito il portavoce, è «sicura» che Mosca cercherà ancora di
catturare la regione di Donetsk e farà di tutto per mantenere il suo corridoio
terrestre sulla costa meridionale verso la Crimea occupata.
GLI AGGIORNAMENTI DI MERCOLEDÌ 4 GENNAIO – GIORNO 314
TUTTO SULLA GUERRA IN UCRAINA