Qualità di vita: a Lugano più alti che bassi

Lugano, come sei posizionata in classifica? Non parliamo di sport, ma di qualità della vita in dieci città svizzere. A fare la graduatoria, o meglio le graduatorie, sono stati gli esperti di City Statistics, un progetto europeo sostenuto anche dalla Confederazione. La domanda successiva è cosa s’intende, esattamente, per qualità di vita: un concetto piuttosto ampio, sfumato e qualche volta abusato. La risposta sta negli indicatori scelti da City Statistics per analizzare la situazione delle città di Basilea, Berna, Ginevra, Losanna, Lucerna, Lugano, San Gallo, Winterthur e Zurigo. Un rapporto pubblicato nei giorni scorsi ne mostra alcuni.
Guadagnare e realizzarsi
Qualunque definizione si voglia dare della qualità di vita, il lavoro è una delle sue istanze principali. Soprattutto per chi non ne ha uno. Il tasso di disoccupazione, a Lugano, è attorno al tre e mezzo percento: solo a Basilea, Ginevra e Losanna è più alto, mentre nelle altre realtà, da questo punto di vista, si sta meglio (con in testa Lucerna). Il Municipio negli ultimi anni ha potenziato il progetto Lugano Network, pensato per fornire consulenze individuali e mettere in contatto chi cerca un impiego con le società pronte a offrirlo. L’attuale situazione finanziaria del Comune rende complicato un ulteriore aumento del budget, ma il ragionamento vale anche al contrario: in un momento di crisi, a maggior ragione, occorre investire nella promozione del lavoro.
Di spazi vitali ne abbiamo
La qualità di vita è anche una questione di spazi. Pubblici e privati. Un indicatore in tal senso è il sovraffollamento delle abitazioni, misurato con la percentuale di alloggi occupati da più di una persona per locale. Stavolta Lugano è dalla metà buona della classifica, con un tasso attorno al sei percento che è superiore solo a quello di Winterthur, San Gallo e Lucerna, mentre la città peggiore in questo è Ginevra.
L’indicatore più triste
City Statistics prende in considerazione anche la salute dei cittadini. Fisica e mentale. E uno dei suoi indicatori è il tasso di suicidi. Il dato di Lugano è confortante:la sua media fra il 2017 e il 2020 è di circa sette suicidi per centomila abitanti. Solo a Ginevra la situazione è migliore (circa sei persone) mentre la peggiore è quella di Lucerna (circa sedici).
Più si studia, meglio è
Un altro fattore considerato è il livello di formazione della popolazione. Più è alto, più diminuiscono i rischi sul mercato del lavoro e aumentano le opportunità di trovare un impiego ben retribuito. Lugano è di nuovo nella parte migliore della graduatoria: quarta dietro Ginevra (la migliore), Losanna e San Gallo. Il quindici percento circa della popolazione ha un’educazione di base (scuole dell’obbligo), il quaranta circa di secondo livello (scuole superiori) e il quarantacinque percento di terzo livello (università).
Qui non ce n’è per nessuno
Per il prossimo dato, Lugano può solo ringraziare i suoi quartieri montani, quelli della Val Colla, che un tempo erano Comuni e poi si sono aggregati alla città. Parliamo della percentuale di superfici boschive e ricreative, che a Lugano è attorno al sessantasette percento. Tutte le altre città sono ampiamente distaccate, con Basilea fanalino di coda (dodici percento circa).
Un po’ troppe minacce
L’indagine tratta anche il tema della sicurezza e uno degli indicatori riguarda la tipologia dei reati violenti. A Lugano, percentualmente, si commettono meno vie di fatto rispetto alle altre città, e gli episodi di violenza o minaccia contro le autorità sono meno presenti. Stesso discorso per le rapine. Hanno invece più peso che in tutte le altre città le minacce e le lesioni personali.
Indifferenza politica
Parlando dei rapporti fra Lugano e il resto della Svizzera, tra cultura, politica e identità, qualcuno sostiene che il nord sia più distante di quanto dicano le mappe. È un discorso molto ampio, difficile da concentrare in poche righe. L’analisi di City Statistics può dare solo uno spunto: a livello di partecipazione alle votazioni federali e alle elezioni del Consiglio nazionale, Lugano ha la seconda peggior percentuale (quarantasette percento circa, facendo una media del periodo 2018-2021) ed è davanti solo a Losanna. La più partecipe è Berna (cinquantasei percento circa).
Mobilità OK, o forse no
Al capitolo della conciliabilità fra l’ambito professionale e quello familiare, la regina del Ceresio torna in testa alla classifica. L’indicatore in questione è la durata media, in minuti, del tragitto tra il domicilio e il luogo di lavoro. A Lugano è più bassa rispetto a tutte le altre città:ventotto minuti circa. La peggiore in questo senso è Zurigo, con una media di quaranta minuti. Attenzione, però. Per la qualità di vita è meglio trascorrere quaranta minuti comodamente seduti in treno, dove è possibile anche dedicarsi ad altro, o venti minuti in macchina ad inveire contro gli altri automobilisti, il traffico in generale e la politica tutta? A proposito di auto, fino a qualche tempo fa Lugano risultava essere una delle città più motorizzate. Non in Svizzera, in tutta Europa. La Città promuove da tempo una mobilità più sostenibile, ma è una sfida ardua.
«Scusi, dov’è la fermata?»
Restando in tema di mobilità, la nostra città non eccelle nel numero di fermate dei mezzi pubblici: sono tre ogni chilometro quadrato. Solo Winterthur è messa peggio, mentre Ginevra primeggia con oltre nove fermate. Anche su questo dato, tuttavia, potrebbe aver influito il territorio della Val Colla, che è vasto e non certo ricco di fermate.
A Ginevra è tutto vicino
La parte montana di Lugano potrebbe aver influenzato anche la statistica sulla distanza media dai servizi (supermercati, scuole, studi medici, farmacie e muse) che vede la regina del Ceresio in fondo alla graduatoria (cioè con le distanze maggiori). La migliore? Ginevra.
Bene il teatro, meno i musei
Chiudiamo con la cultura, o meglio con la domanda di cultura, quantificata da City Statistics con il numero di visitatori per abitante a mostre e spettacoli teatrali. Per le mostre Lugano è ultima (primeggia Lucerna: basti pensare a quante persone attrae da tutta la Svizzera il Museo dei trasporti) mentre per quanto riguarda il teatro è seconda solo a Winterthur.