Quando il ".ch" fa lievitare il prezzo

Albergatori e compagnie da sempre applicano prezzi variabili - Chi prenota online usando un'e-mail svizzera si vedrà d'ufficio aumentare il preventivo
(Foto AP)
Red. Online
22.04.2015 03:00

È tempo di pensare alle vacanze. Ma se avete intenzione di prenotare un albergo online, per sicurezza non fatelo con un indirizzo di posta elettronica che termina con «.ch». Usate un più discreto «.com». Perché? Vi potrebbero domandare molto più denaro, immaginandovi ricchi turisti svizzeri. Lo sa bene una signora del Luganese che ha chiesto un preventivo per due settimane di vacanza – dall'11 al 25 luglio – ad un resort nel Salento. «Sul sito dell'hotel non erano indicati i prezzi – racconta la donna – così ho scritto una e-mail per chiedere informazioni. Volevo sapere il costo di due camere: la prima per due adulti e un neonato, la seconda per un adulto e due bambini di 6 e 8 anni». Il totale, più di 10 mila euro, ha insospettito un suo amico che le ha consigliato di inoltrare una richiesta di un altro preventivo – stesse date e camere – utilizzando però due indirizzi di posta elettronica con dominio «.com». «Qualche giorno dopo l'ho fatto e, sorpresa, mi hanno proposto le stesse cose per un prezzo molto inferiore: circa 1.500 euro in meno». «Da sempre albergatori e compagnie aeree hanno la facoltà di praticare prezzi variabili», chiarisce Lorenzo Cantoni, professore presso l'USI e direttore scientifico del laboratorio webatelier.net che svolge attività di ricerca sul tema delle tecnologie digitali applicate al turismo. «Certo è che Internet ha reso il meccanismo molto più sofisticato». Vediamo come.

«Il mondo digitale permette di risolvere un'enorme mole di calcoli complessi in tempi brevissimi», dice Lorenzo Cantoni. «Consente dunque sistemi di revenue management, ovvero di definizione adattativa e variabile del prezzo, estremamente evoluti. Questo comporta agli occhi dell'utente sbalzi di prezzo ingiustificati o difficilmente comprensibili». Così il costo di una stanza d'albergo può adattarsi in tempo reale al quello delle camere degli hotel vicini. L'albergatore può ad esempio decidere di essere sempre 5 franchi più economico rispetto alla concorrenza. Un altro elemento che può essere considerato nella definizione dei prezzi degli hotel sono le recensioni online degli utenti. «Se i clienti esprimono una forte soddisfazione, l'albergatore potrà alzare il prezzo della camera. E ancora: a seconda che il consumatore acceda da un account piuttosto che da un altro, apparendo di una Nazione piuttosto che di un'altra, il sistema potrà produrre prezzi differenti. E così via. Le variabili in gioco sono davvero tante».

Il prodotto turistico, sostiene il nostro interlocutore, «è come lo yogurt: un prodotto a scadenza». Un posto sull'aereo si può vendere solo fino a pochi minuti prima dell'imbarco. Una camera d'albergo entro mezzanotte. «Il mondo digitale ha permesso di creare dei sistemi di last minute per piazzare l'invenduto davvero all'ultimo istante, scendendo di fatto al prezzo di costo. Offline non era possibile farlo». In secondo luogo, continua l'intervistato, il prodotto turistico è limitato (il numero di posti in aereo e delle camere in un hotel è fisso). Quindi i prezzi sono determinati dal rapporto tra domanda e offerta. Se c'è molta richiesta, le tariffe tendono a salire. «Sul Web – spiega Cantoni – operano degli spider (sistemi automatici) che verificano quanti posti sono disponibili, quanti clienti hanno già comprato, quanto mi sto avvicinando alla scadenza del prodotto turistico, cosa fa la concorrenza, ecc. E alla fine indicano il prezzo presumibilmente più vantaggioso per chi vende e insieme accettabile per chi compra (in questo contesto, il caso pugliese sembra essere più l'effetto di un ingenuo "fai da te" che non un'applicazione di questi sistemi)».

Nel complicato sistema si sono inseriti gli intermediari: le agenzie di viaggio online (online travel agency o OTA) ad esempio Booking.com, Venere.com, Tiscover.com, ecc. «Le OTA hanno messo gli alberghi, le compagnie aeree, ecc. in concorrenza tra loro quasi solo sul prezzo», afferma il professore. «Si è così innescata una corsa al ribasso che sul lungo periodo non giova a nessuno. Infatti ora si possono trovare delle camere d'hotel a prezzo di costo. Poi l'albergatore, con i suoi guadagni, riuscirà a coprire le spese ma non avrà denaro da investire nel rinnovamento della struttura. Così tutto il comparto è destinato ad impoverirsi». Se i sistemi di definizione del prezzo non sono gestiti in modo più che preciso – sottolinea Cantoni – hanno effetti paradossali. «Questo sta suggerendo in taluni casi il ritorno agli intermediari professionali, gli agenti di viaggio, che sanno ad esempio se conviene prenotare un volo a partire da un certo punto o da un altro, se torna utile farlo risultare andata e ritorno oppure la somma di due andate, ecc.».