Quando metter su casa è un incubo

Se la costruzione è scadente di chi è la colpa? Le dritte dell'esperto Graber
Romina Borla
16.10.2013 05:17

Muri che quando piove s?inzuppano d?acqua come fossero carta assorbente. Ed è tutto un proliferare di aloni e muffe. Serramenti alla buona che lasciano passare spifferi e rumori, quando non si infrangono apparentemente senza motivo. Che dire poi delle crepe dal soffitto al pavimento che fanno sembrare l?edificio vecchio di cent?anni mentre è nuovo di pacca? Fino al caso limite che vi raccontiamo nella versione cartacea del Corriere: porte troppo strette, solette storte su cui non si possono posare le piastrelle, tettoie che volano via alla prima folata di vento, ecc. Sono tanti i ticinesi che, costruendo o riattando una casa, si trovano ad affrontare delle brutte sorprese. Ma di chi è la colpa? Dell?architetto forse, o è stato l?ingegnere? E se la ditta avesse interpretato male i piani? Magari la colpa è degli operai, distratti, oppure di eventi naturali straordinari che hanno rovinato il lavoro dell?uomo? Sta di fatto che son danni e costano cari (sia in termini finanziari che di serenità). Come fare per rimediare?

«Il primo passo da fare è quello di rivolgersi ad un architetto capace. Spesso, invece, il committente considera questa figura professionale un costo superfluo", spiega Daniele Graber del Servizio giuridico dell?Ordine ingegneri e architetti del Canton Ticino (OTIA). Ma nel nostro cantone operano 1.713 architetti, regolarmente iscritti all?albo dell?OTIA, ognuno con le proprie visioni e specificità. E non tutti garantiscono il medesimo livello di qualità. Come muoversi in questa giungla? Come scegliere quello giusto? «Bisogna fare uno sforzo», afferma Graber. «Prendersi il tempo di riflettere prima di decidere. Mi è capitato di incontrare coppie che in un paio d?ore leggono un annuncio sul giornale, contattano il venditore che pretende di essere architetto, vedono due foto e firmano contratti di oltre 500 mila franchi... Un comportamento alquanto imprudente». «Un altro passo importantissimo da fare – dice l?intervistato – è firmare dei contratti scritti, vitali in caso di problemi. Mentre spesso ci si accontenta di accordi verbali o contratti poco chiari». Molti committenti si fanno poi ingolosire dal «tutto compreso chiavi in mano» a prezzi che sembrano bassi. «In questo caso devono stare ancora più attenti», afferma Daniele Graber del Servizio giuridico dell?Ordine ingegneri e architetti del Canton Ticino (OTIA). «Questo tipo di offerte nasconde sovente dei problemi. Si tende infatti a guardare l?insieme dell?opera, trascurando dettagli importanti».

Ora però immaginiamo che il danno sia stato fatto. Come può procedere il committente? «Quando si è convinti che il lavoro che sta svolgendo o ha svolto l?architetto/ingegnere non sia conforme alla LEPIA o al Codice deontologico OTIA, il detentore dell?autorizzazione può essere denunciato alla Commissione di vigilanza dell?OTIA. Eletta dal Consiglio di Stato, è un gruppo di professionisti indipendenti che analizzano il caso». I casi trattati, tuttavia, sembrano poco numerosi rispetto alle lamentele che si sentono in giro. Sul sito dell?Ordine ingegneri e architetti del Cantone Ticino (OTIA) sono pubblicate le decisioni della Commissione di vigilanza. Ne abbiamo trovate solo 10 che vanno dal 12 giugno 2009 al 12 settembre 2012. A quattro architetti/ingegneri è andato un ammonimento, un architetto ha dovuto pagare una multa di 500 franchi. «Nessuna sanzione» è andata ad altri quattro professionisti. Un caso è rimasto in sospeso.

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