Il caso

Quando Paolo Attivissimo diventa Elon Musk

Bufera sul social media cinguettante all'alba della rivoluzione del nuovo proprietario – L'esperto: «Per provocazione ho cambiato il mio nome utente spacciandomi per lui»
Spunte blu a pagamento, personale licenziato e poi reintegrato, investimenti pubblicitari bloccati: «Ne vedremo delle belle!», esclama Paolo Attivissimo
Jona Mantovan
07.11.2022 18:00

Twitter – il social dei cinguettii fondato 16 anni fa e acquistato dal patron di Tesla, Elon Musk, per 44 miliardi di dollari a fine ottobre 2022 – sta gettando gli utenti nel caos. Il nuovo proprietario ha messo in atto una rivoluzione dai toni confusi, com'era fra l'altro stato per tutta la procedura di acquisizione. Prima licenziando i tre dirigenti principali, poi la metà dei 7.500 dipendenti. Infine, con il rinnovo di Twitter Blue e l'introduzione della verifica del «segno di spunta blu» a pagamento (8 dollari al mese). Ma non solo. In segno di protesta, molti utenti hanno iniziato a modificare il proprio soprannome (quello di fianco al nome utente, che inizia con la «@») con quello del nuovo numero uno.

Il che è contrario alla nuova politica aziendale contro le identità fasulle. Puntualmente, o quasi, sono scattati i ban: è successo al profilo dell'attrice statunitense Kathy Griffin, una delle tante che impersonava Elon Musk, appunto. Sul suo profilo si legge «account sospeso. Sospendiamo gli account che violano le regole di Twitter». È andata meglio a Paolo Attivissimo, esperto di tecnologia e utente sin dai suoi esordi. Sarà perché, in quanto autore del blog «Fuori di Tesla», è un vicino sostenitore dell'imprenditore visionario? «Finora non mi hanno ancora bandito – esordisce il 59.enne –. Ma se si controlla bene, il mio nuovo soprannome è scritto con la ‘i’ maiuscola al posto della lettera ‘elle’», dice.

«Non sono un grande estimatore delle ‘emoji’ – aggiunge –, ma penso che in questo caso sarebbe una cosa del genere», esclama mimando la «faccina che urla di paura», con tanto di mani che incorniciano il viso. «Ci sono investimenti bloccati da parte delle aziende, che stanno cercando di capire cosa succederà. La situazione è grave. Panico generale, qui sta andando a fuoco tutto e c'è gente che sta accorrendo con secchi di benzina». Una situazione da montagne russe, insomma. «E se consideriamo che tutto questo sta avvenendo a cavallo delle elezioni di metà mandato della presidenza degli Stati Uniti, beh, molti sono preoccupati del fatto che la società vada incontro a una sorta di implosione. È un momento politico molto delicato, il peggiore per sollevare polveroni simili».

Ma torniamo al soprannome «rinnovato», quell'«EIon Musk» con la «i» maiuscola che potrebbe portare alla sospensione da un momento all'altro del profilo del nostro interlocutore: «Se mi dovesse bandire, allora significa che la libertà di espressione di cui si era eletto alfiere e difensore, non è per nulla tale. Se, al contrario, non mi bandisce, vuol dire che le sue regole sono contraddittorie, sono sbagliate. Lo scopo, in fin dei conti, è intavolare una discussione per dirgli ‘Caro Elon, bella l'idea della libertà di espressione, ma renditi conto che questa, per importanti motivi, deve sempre avere dei limiti».

Le nuove regole, a detta dell'esperto, sono molto severe sull'identità. «In un contesto normale, sarebbe un'ottima idea. Ci sono molti impostori, imbroglioni che usano equivoci del genere per fregare la gente. Il problema è che se ti presenti come paladino della libertà assoluta di espressione, ma poi vieti alcune forme di espressione compresa la parodia e la satira, oltretutto chiedendo di dichiararla con tanto di dicitura 'parodia' accanto al tuo nome, allora c'è un'incoerenza di fondo in quello che stai dicendo».

Qui abbiamo l'imponderabile, l'ineffabile. La malizia, la cattiveria, ma anche la generosità delle persone, quando sono in gruppo. Elon Musk si è spostato dall'ingegneria alla sociologia. Ma non stiamo parlando di molecole, di leggi della fisica. Le persone non sono prevedibili, anzi sono dispettose

I social non sono una fabbrica

La radice del problema, in fin dei conti, è proprio l'approccio di Musk. «Un media sociale non è un ambiente controllato e controllabile come lo è un'azienda, una fabbrica, un meccanismo, un'automobile, un missile. Qui abbiamo l'imponderabile, l'ineffabile. La malizia, la cattiveria, ma anche la generosità delle persone, quando sono in gruppo. Elon Musk si è spostato dall'ingegneria, dal dover risolvere un problema tecnico in una delle sue fabbriche, alla sociologia. Ma non c'è un approccio oggettivo, nel cercare di risolvere il modo in cui comunicano le persone. Non stiamo parlando di molecole, di leggi della fisica. Le persone non sono prevedibili, anzi sono dispettose».

Anche lo stile dirigenziale di Musk, applicato a questo campo, non è d'aiuto. «È impulsivo, non vuole lasciare nulla di intentato, vuole esplorare vie che altri non avrebbero neanche considerato. E chi lavora con lui deve percorrere maratone terrificanti di modifiche e di ricerca. A metà dell'opera è un metodo che ‘funzionicchia’, ma a volte può causare scompigli, soprattutto quando ci sono di mezzo circa 240 milioni di utenti come in questo caso». Già, 240 milioni di utenti in preda alla confusione. «Non è stata fatta una comunicazione chiara».

Un simbolo cambia significato: ‘hai pagato e i tuoi tweet saranno letti di più’. Una contraddizione a quanto Musk aveva annunciato. Un posto dove tutti possono parlare alla pari

La polemica sulla spunta blu

Cinque nazioni, già oggi, si sono viste introdurre la nuova spunta blu a otto dollari al mese: Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito. Il resto del mondo, secondo quanto ha riportato il nuovo numero uno, arriverà. Facendo intuire come si tratti di un nodo tecnico. Ma cosa significa dover pagare per essere profili verificati? L'esperto racconta l'origine di questo concetto, presente un po' su tutte le piattaforme: «Un'idea semplice, in origine era solo un modo per essere sicuri, fra utenti, di parlare con il profilo ‘vero’ e non con un impostore. Adesso questo simbolo cambia significato: significherà che hai pagato e, secondo le dichiarazioni di Elon Musk stesso, i tuoi tweet verranno letti di più. È una palese contraddizione, rispetto a quanto lui stesso aveva inizialmente annunciato. Un posto dove tutti possono parlare alla pari. ‘Non ci sono nobili e plebei, siamo tutti uguali’, si diceva. Ma se io pago e sono più visibile rispetto a uno che non paga e non è visibile, quindi relegato insieme a spammer, bot, utenti finti automatici, non siamo tutti uguali. No, mi dispiace, ma questa rivoluzione non sta partendo con il piede giusto».

Sì, penso proprio che ne vedremo delle belle! Con parecchie battute d'arresto, non appena Musk si renderà conto di una cosa ovvia: non si può dare libertà di parola a tutti, senza limiti

«Dietrofront!» in arrivo

Attivissimo, considerando i trascorsi del grande imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese e naturalizzato statunitense, pensa che i colpi di arresto e le marce indietro non mancheranno. «Ne sono certo, vedremo parecchi dietrofront di Elon Musk, non appena si renderà conto di quel che tutti quanti abbiano passato del tempo su Internet conoscono da una vita: lasciare totale libertà di parola a tutti, prima o poi fa fare autogol. Perché ci sono sempre quei quattro provocatori che arrivano, seminano confusione, fanno polemica inutile, insultano... E alla fine li devi cacciare». 

In perfetto stile Musk, insomma. «Si inventa un'idea, la prova sul campo, vede che cosa funziona, che cosa non funziona e poi torna a perfezionarla. Ma in questo caso credo ci sia un grosso rischio perché, appunto, non si può risolvere un problema nella sfera della sociologia con un approccio tecnico e ingegneristico». Attivissimo conclude esclamando: «Sì, penso proprio che ne vedremo delle belle».

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