Quei 10,8 milioni di «fondi di solidarietà» dalla UEFA alle squadre di calcio russe

Le squadre di calcio russe hanno ricevuto 10,8 milioni di euro dai «fondi di solidarietà» della UEFA, dopo l'invasione dell'Ucraina. A rivelarlo, in esclusiva, è il Guardian, che sottolinea come ad altre cinque squadre ucraine non sia stato riservato lo stesso trattamento, verosimilmente perché si trovano «in una zona di operazioni militari».
Si tratta di un caso che, indubbiamente, fa discutere. La Russia ha mantenuto la sua presenza all'interno della UEFA perché la sua federazione – l'Unione calcistica russa – non è stata sospesa dopo l'inizio del conflitto in Ucraina. Ma dall'altra parte, i club russi e la nazionale del Paese sono stati banditi dalle competizioni internazionali dal febbraio del 2022. A fine settembre del 2023, la UEFA aveva deciso di reintegrare le squadre russe Under 17, sia maschili che femminili, nelle sue competizioni, salvo ritirare la sua proposta dopo le opposizioni di una dozzina di federazioni nazionali. Motivo per cui, ora, non è difficile immaginare che le ultime notizie sulla questione stanno generando non poche discussioni.
Facendo un passo indietro, i club della Federazione Russa hanno ricevuto i cosiddetti «pagamenti di solidarietà», che vengono generalmente erogati alle squadre che non ottengono risultati sufficientemente buoni a livello nazionale per partecipare alle competizioni europee. Come ha dichiarato la stessa UEFA, questi fondi sono destinati «a mantenere l'equilibrio competitivo nelle massime divisioni europee alla luce delle entrate aggiuntive che alcune squadre ricevono grazie alla partecipazione alle competizioni europee».
Eppure, nonostante il divieto ancora in vigore per le squadre russe, secondo quanto rivela il Guardian, la UEFA avrebbe versato 3.305.000 euro in pagamenti di solidarietà alla federcalcio russa nel 2022-23. Nel 2023-24 la cifra sarebbe stata ancora più alta, pari a 3.381.00 euro. E, nella stagione 2024-25 avrebbe addirittura raggiunto quota 4.224.000 euro. Di più, secondo le circolari della UEFA, nel 2021-22 è stato effettuato anche un pagamento di 6.209.000 euro.
E l'Ucraina?
Ma c'è anche un'altra questione. Secondo quanto si legge sempre sul quotidiano britannico, il 27 luglio i dirigenti di cinque club ucraini hanno scritto al presidente della UEFA, Aleksander Čeferin, per lamentarsi di una «situazione straordinaria» in cui i loro pagamenti di «solidarietà» per il 2023-24 e il 2024-25 sono stati trattenuti. Nello specifico, le squadre interessate erano il Chornomorets e il Real Pharma, con sede a Odessa, l'IFC Metalurg di Zaporizhzhia, l'FSC Phoenix Mariupol della città portuale meridionale occupata e l'FC Metalist 1925 di Kharkiv.
E, come detto, una risposta non è tardata ad arrivare. «A seguito delle nostre comunicazioni con la federazione nazionale e i funzionari della UEFA, siamo stati informati che l'ostacolo ai pagamenti è costituito da alcuni requisiti del tutto poco chiari di una banca svizzera, che presumibilmente riguardano l'ubicazione geografica delle società calcistiche nella zona di guerra», hanno dichiarato i dirigenti dei club, lamentando di non aver ricevuto informazioni più dettagliate o giustificazioni legali che motivassero l'assenza dei pagamenti .«La formulazione utilizzata in relazione alla "zona delle operazioni militari" è per noi del tutto poco chiara e non corrisponde alla realtà», hanno aggiunto.
Ma la lettera a Čeferin continua. «Molti fedeli tifosi ucraini sono andati al fronte fin dai primi giorni dell'aggressione, molti di loro purtroppo non potranno mai più tifare per le loro squadre allo stadio, essendo morti con i nomi delle persone care e il nome della loro squadra del cuore sulle labbra. Pertanto, in questo momento difficile per il nostro Paese, qualsiasi ulteriore assistenza finanziaria e sostegno aiuterà sicuramente i club ad alleggerire l'onere delle spese finanziarie che, come sopra menzionato, a causa delle circostanze dell'aggressione militare non possono essere compensate da possibili entrate».
Dopo la lettera, un portavoce della UEFA aveva inizialmente dichiarato che avrebbe fornito «una dichiarazione per spiegare i pagamenti». Ma al momento, non è ancora arrivata alcuna risposta.