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Quei tweet di Musk potenziati dall'algoritmo

Il patron di Twitter non ci sta: dopo aver ricevuto meno interazioni del presidente Biden con un cinguettio postato durante il Super Bowl ha invitato i suoi dipendenti a risolvere il problema, incrementando artificialmente le visualizzazioni dei suoi cinguettii
© AP Photo/Benjamin Fanjoy, File
Federica Serrao
16.02.2023 16:15

A Musk essere sorpassato non piace proprio. O almeno, questo è ciò che confermano le ultime novità in casa Twitter. Sembrerebbe infatti che negli ultimi giorni il patron di Tesla abbia modificato l'algoritmo del suo social network per potenziare i suoi tweet, così da raggiungere un numero maggiore di utenti. Il motivo? A quanto pare, tutto è nato con un cinguettio di Joe Biden. Domenica sera, durante il Super Bowl, il presidente americano ha infatti pubblicato un tweet che, secondo le statistiche, ha ottenuto il triplo delle visualizzazioni rispetto al tweet pubblicato da Musk nello stesso momento, mentre era in corso la partita. Una sconfitta inaccettabile, insomma. E così, nei giorni successivi, un team apposito ha cominciato a lavorare per far sì che il «problema» non si ripresenti più. 

«Un problema urgente»

Ecco, nello specifico, come sono andate le cose. Secondo i dati di Twitter, il tweet del presidente Biden, inviato domenica durante la partita del Super Bowl, ha generato quasi 29 milioni di impressions, nonostante il presidente abbia 37 milioni di follower. Nello stesso momento, Musk - dall'alto dei suoi 128,9 milioni di follower - ha invece postato un cinguettio che ha raggiunto «solamente» poco più di 9,1 milioni di impressions. Circa venti milioni di differenza, a dirla tutta. In men che non si dica, è scattato l'allarme. Il nipote di Musk, James Musk, nonché dipendente di Twitter, in particolare, sarebbe stato incaricato di gestire la situazione. Alle 2.30 della notte tra domenica, giorno del misfatto, e lunedì, l'uomo aveva già inviato una mail chiedendo a tutti i dipendenti dell'azienda in grado di scrivere in codice di collaborare per rimediare al problema segnalato dallo zio. «Chiunque sia in grado di creare dashboard e scrivere software può essere d'aiuto. Si tratta di un problema urgente», si leggeva nel messaggio.

E come si può ben immaginare, in men che non si dica, i desideri di Musk sono stati realizzati. Gli ingegneri reclutati abilmente dal nipote si sono subito messi all'opera, dando vita a un nuovo algoritmo che - udite udite - ha gonfiato artificialmente di 1.000 volte i tweet del 51.enne. In questo modo, oltre i 90% dei quasi 129 milioni di follower di Musk si è imbattuto in uno dei suoi cinguettii sulla home del social network. E non è tutto, ovviamente. Come abbiamo capito, al patron di Tesla piace fare le cose in grande. Dunque, grazie al potenziamento dell'algoritmo, i suoi tweet sono stati letti anche da profili che nemmeno seguono il suo account. Sollevando, chiaramente, anche molte polemiche. Diversi, infatti, gli utenti che si sono lamentati di aver visto comparire nel bel mezzo del loro feed il faccione di Musk, improvvisamente e senza che nessuno dei suoi seguaci avesse interagito con i suoi tweet. 

L'ossessione di Musk

Ma tra un ordine e l'altro, dopo aver finalmente sistemato il problema, Musk - come già successo in passato - non si è di certo tirato indietro dal commentare sarcasticamente la situazione. Questa volta, pubblicando un meme raffigurante due ragazze, una delle quali sta costringendo l'altra a bere del latte. Sulla prima ragazza, si legge la dicitura «Elon's tweets», tweet di Elon. Sull'altra, invece, «Twitter». Un messaggio, insomma, volto a ricordare agli utenti della piattaforma che, anche se non interessati o contrari, i suoi cinguettii, in qualche modo, verranno visti comunque. A seguire, un altro tweet in cui si leggeva: «Per favore, restate sintonizzati mentre apportiamo modifiche all'uhm... ''algoritmo''». Un'altra frecciatina, servita puntuale. 

E non finisce qui. Secondo quanto leggiamo sul Guardian, il problema dell'algoritmo è arrivato nel bel mezzo di continui rapporti di Musk sull'ossessione per le sue visualizzazioni su Twitter. Proprio la scorsa settimana, un rapporto pubblicato da Platformer ha infatti rivelato che il 51.enne ha licenziato un ingegnere principale di Twitter che aveva osato riferirgli che le visualizzazioni dei suoi tweet erano diminuite organicamente, complice anche un calo di interesse nei confronti di Musk stesso. L'ennesima conferma che, ci interessino o meno, sarà sempre più difficile sbarazzarsi dei suoi tweet. 

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