Il caso

Quel mosaico chiamato scuola media

Leventina: il Municipio di Pollegio svela le possibili soluzioni in prospettiva che riguardano il paese, ma soprattutto la valle - «Se il Cantone decidesse di chiudere la sede di Giornico, potenziare Faido e mantenere Quinto opteremmo per il capoluogo»
Ecco come si presenteranno le future Medie di Biasca. © Rendering Campana Herrmann Pisoni architetti sagl
Alan Del Don
13.07.2025 21:00

«Il futuro della scuola media in Leventina resta incerto». Il Municipio di Pollegio è andato dritto al nocciolo della questione, senza cincischiare. Rispondendo recentemente ad un’interpellanza presentata da Il Centro e Indipendenti (primo firmatario il capogruppo Daniele Imperatori), il consesso guidato dal sindaco Igor Righini ha illustrato gli scenari che si profilano all’orizzonte per quanto riguarda l’ultimo livello della scuola dell’obbligo ticinese.

E tra possibili chiusure di istituti e nuove aperture - nella fattispecie il complesso che sorgerà in zona Quinta a Biasca, nella primavera-estate 2032, grazie ad un investimento di una novantina di milioni di franchi - si ha una prima sommaria indicazione di quello che potrebbe essere il destino delle Medie in valle. Sempre ricordando, ovvio, che l’organizzazione spetta al Cantone e non ai singoli Comuni.

In attesa di indicazioni chiare

Pollegio, ente locale bassoleventinese, segue «con attenzione l’evolversi della situazione relativa alla nuova scuola media cantonale, in attesa di comprendere quali siano le reali intenzioni del Cantone in materia di pianificazione scolastica». L’Esecutivo illustra in seguito tre scenari per quanto riguarda il paese. Il primo, il più semplice, è quello dello status quo. Tutto come prima, con Giornico quale sede di riferimento e Biasca quale alternativa per gli allievi di Pasquerio, zona che si trova appunto fra Pollegio ed il Borgo. La seconda opzione è relativa alla riorganizzazione cantonale. Qualora il Consiglio di Stato «decidesse di chiudere la sede di Giornico, potenziare quella di Faido e mantenere attiva la sede di Quinto, gli allievi di Pollegio potrebbero essere assegnati a Faido».

Una soluzione, dunque, che non farebbe fare i salti di gioia né a Pollegio né, tantomeno, a Giornico che verrebbe privato dell’istituto di via Altirolo. Mentre si «salverebbe» la sottosede di Faido. La terza alternativa è quella che accennavamo. Vale a dire il trasferimento nella futura sede di Biasca che fra sette anni sostituirà quella attuale.

Venti sezioni per 440 allievi

Progettato dallo studio di architettura Campana Herrmann Pisoni di Ascona, sarà un edificio rettangolare lungo 160 metri, di tre piani, che accoglierà 20 sezioni per complessivi 440 allievi nonché l’aula magna, una doppia palestra (con possibilità di aggiungerne un’altra) con sala fitness, la piscina, una mensa ed un centro giovanile. Il complesso in legno verrà realizzato in una sola tappa. Il primo colpo di piccone è previsto nella metà del 2029. In prospettiva si procederà inoltre al restyling e all’ampliamento del Centro professionale tecnico.

La novità nel Borgo

«Pollegio potrebbe beneficiare della nuova struttura prevista a Biasca, qualora questa venisse effettivamente confermata e realizzata. Il progetto è ancora in attesa di approvazione e dipenderà dalla decisione del Consiglio di Stato di presentare un messaggio al Gran Consiglio per la richiesta di un credito di costruzione», osservano Igor Righini e colleghi, pronti ad incontrare i competenti uffici cantonali «al momento opportuno».

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