Stati Uniti

Quel pilota fuori servizio che voleva spegnere i motori in volo

Joseph Emerson aveva ingerito funghi allucinogeni e non dormiva da 40 ore, dopo la morte di un amico – I fatti risalgono al 2023, l'equipaggio evitò il peggio – L'uomo ha patteggiato
© KEYSTONE (Vickie Connor/The Oregonian via AP)
Red. Online
06.09.2025 15:30

«Vorrei cambiare quei 30 secondi della mia vita, ma non posso». Con queste parole, un anno fa, Joseph Emerson commentava quanto accaduto il 22 ottobre del 2023. Quando tentò di spegnere i motori di un aereo Embraer 175 su cui viaggiavano 80 passeggeri oltre ai membri dell'equipaggio. Ieri, l'ex pilota di Alaska Airlines si è dichiarato colpevole e ha raggiunto un patteggiamento.

La ricostruzione

Quel giorno, Emerson si trovava su un aereo operato da Horizon Air partito alle 17.23 da Everett (vicino a Seattle) e diretto a San Francisco. Essendo un pilota fuori servizio, durante quel volo era stato autorizzato a viaggiare nella cabina di pilotaggio, seduto dietro ai due piloti ai comandi, sul cosiddetto «jump seat», il sedile aggiuntivo pieghevole che viene usato per scopi operativi o, appunto, per il personale fuori servizio.

Uno dei suoi più cari amici era morto. Emerson, all'epoca 44.enne, racconterà successivamente che non dormiva da 40 ore, aveva partecipato a una veglia. E, «per scacciare la depressione», aveva ingerito funghi allucinogeni. A un certo punto, mentre il velivolo si trovava a 30 mila piedi di quota, l'uomo aveva allungato la mano e afferrato due maniglie rosse davanti a lui che – se tirate fino in fondo – avrebbero attivato il sistema antincendio e interrotto l’erogazione di carburante. «Ho pensato che fosse tutto un sogno e volevo svegliarmi», ha raccontato un anno fa in un’intervista al programma Good Morning America della ABC. «Mi sono detto "questo mi sveglierà". So cosa fanno quelle leve in un vero aereo e ho bisogno di svegliarmi da questo».

L'equipaggio riuscì a fermarlo in tempo, ma è stato costretto a un atterraggio di emergenza. L'aereo è stato dirottato su Portland e Emerson è stato arrestato.

83 capi di imputazione

A carico dell'uomo, sono stati presentati 83 capi d'imputazione per messa in pericolo sconsiderata («reckless endangerment»). 83, uno per ogni persona presente sull'aereo. In attesa del processo, si era dichiarato non colpevole. Ma in aula, Joseph Emerson ha ammesso la sua colpevolezza di fronte alle accuse mossegli dal tribunale federale e non ha contestato quelle del tribunale statale.

«Essere fermato è stato il regalo più grande mai ricevuto»

L'ex pilota si è detto responsabile di avere interferito con l'equipaggio mettendo in pericolo i passeggeri a bordo del volo. E ha aggiunto di essere grato al personale di bordo per averlo trattenuto e avergli salvato la vita. «È il regalo più grande che abbia mai ricevuto», ha detto.

Riconoscendo le sue responsabilità, Emerson ha scelto di patteggiare. Il tribunale statale lo ha condannato a 50 giorni di reclusione e a cinque anni di libertà vigilata. In base all'accordo raggiunto con l'ufficio del procuratore distrettuale della Contea di Multnomah, dovrà inoltre svolgere 664 ore di servizi sociali, con un minimo di 12 ore al mese, e pagare circa 60.000 dollari di risarcimento. Infine, non potrà avvicinarsi a un aereo senza l'autorizzazione del suo agente di libertà vigilata. Il procuratore aggiunto degli Stati Uniti, Parakram Singh, ha affermato che il governo federale (a metà novembre) chiederà la condanna a una pena detentiva di un anno.

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