Quelle famiglie un po' così

Se diciamo «famiglia» a cosa pensate? Qualche decennio fa avreste risposto tutti più o meno così: «Un marito che porta a casa la pagnotta, una moglie votata alla casa e alla cura dei figli, magari un cane». E adesso? La realtà si è fatta più complessa. Il concetto si è allargato, non si limita più a quella che, per comodità, definiremo la famiglia tradizionale. La settimana scorsa abbiamo descritto la condizione delle coppie senza figli (CdT del 15 novembre), oggi parliamo di altri tipi di sodalizi amorosi, diffusi anche in Ticino: le famiglie monoparentali, le ricostituite (una coppia in cui almeno uno dei due partner ha alle spalle un matrimonio o un?unione di fatto) e quelle formate da omosessuali. Queste nuove forme aggregative cariche di potenzialità devono affrontare sfide impegnative. Vediamo quali.Sono le questioni di natura economica a preoccupare, e parecchio, la famiglia monoparentale. Il 20% di questo tipo di sodalizio si trova sotto la soglia di povertà, ci spiega Sandra Killer, coordinatrice dell?Associazione ticinese delle famiglie monoparentali e ricostituite (ATFMR), e un ulteriore 10% poco al di sopra. Mentre sul fronte della famiglie ricostituite, «L?eccessiva fretta nel comporre la nuova famiglia – precisa Killer – può creare problemi di accettazioni reciproche. È un processo che necessita di calma e pazienza da parte di tutti». Secondo Donatella Zappa, coordinatrice di Imbarco immediato, associazione gay-lesbica della Svizzera italiana, invece, la legge svizzera contiene degli elementi discriminanti e lesivi nei confronti degli omosessuali. Ad esempio alle coppie di fatto la legge svizzera vieta l?inseminazione artificiale e l?adozione. Anche in Ticino sono poi in aumento le convivenze, pure nel caso in cui dall?unione dei partner nascano dei bambini. Nonostante il concubinato sia un dato di fatto, le coppie di conviventi sono giuridicamente svantaggiate rispetto a quelle coniugate. Per esempio, in mancanza di un testamento, alla morte del partner il concubino non eredita nulla. Ce lo conferma l?avvocato Alberto Forni, autore del sito www.divorzio.ch. Come stanno, infine, le famiglie tradizionali? Mica tanto bene, stando all'esperta Vittoria Cesari-Lusso: «Non esito a dirlo: noi assorbiamo ogni giorno un modo di vedere la relazione in funzione della soddisfazione individuale. Mettiamo nel matrimonio - le donne più degli uomini - un?esigenza di risposta e di appagamento e di realizzazione dell?aspetto affettivo e sessuale molto alta e quindi destinata ad essere frustrata. Quello che viene meno è la disponibilità a lavorare per il ??noi??, perché è più forte l?esigenza di realizzare l???io??».