Quelle figure che danno forza al Comune

Il 14 febbraio si è svolto il primo simposio ComuniCantone dal titolo «Quali compiti per quali Comuni?» Ho avuto il piacere di parteciparvi in qualità di sindaco di Cureglia, cercando di contribuire con la mia esperienza personale a tracciare una sintesi del ruolo dei Comuni di oggi e le possibili linee evolutive delle amministrazioni di domani. È stata l’occasione per mettere a fuoco tre figure professionali: il direttore scolastico, il responsabile dell’ufficio tecnico e il segretario comunale. Per quanto concerne la direzione scolastica, tutti i Comuni ticinesi si sono dovuti dotare di una conduzione professionale avente principalmente per scopo un’implementazione uniforme dei nuovi piani di studio. Anche il Comune di Cureglia si è allineato a questa normativa creando unitamente a Comano, Porza e Vezia una direzione scolastica condivisa che si è rivelata molto positiva a dimostrazione che le collaborazioni intercomunali funzionano e funzionano bene. Il ruolo dei nostri Municipi è stato fondamentale sia nella scelta del direttore sia nel rapporto di fiducia che si è instaurato e che ha garantito al professionista la necessaria autonomia per svolgere le proprie mansioni. Alla domanda se la scuola comunale è oggi già di fatto un servizio cantonale, risponderei di no. Gli ispettorati cantonali mantengono la loro funzione di controllo e coordinamento, ma molte altre competenze restano una prerogativa comunale. L’assunzione dei docenti, l’assegnazione delle classi, la ripartizione degli allievi, la creazione delle griglie orarie, la valutazione dei docenti, l’organizzazione delle attività fuori sede come pure gli aspetti organizzativi legati ai trasporti, alla gestione degli stabili e alla mensa. Anche la figura del responsabile dell’ufficio tecnico non è da sottovalutare. Di primo acchito si potrebbe semplificare la sua attività al solo esame delle domande edilizie. Lavorando in un Comune basta poco per rendersi conto che non è così. Non è raro che sia proprio l’ufficio tecnico a occuparsi della direzione di cantieri pubblici o a proporre progetti di più ampio respiro come la riqualificazione di comparti pregiati quali i nuclei storici con particolare riguardo alla pavimentazione, all’impatto fonico della stessa, alla moderazione del traffico e alla sicurezza del pedone. Va poi aggiunto che nell’esame delle domande edilizie, l’ufficio tecnico è il primo a essere confrontato con problematiche concrete in merito a disposizioni legali di difficile interpretazione o addirittura a lacune normative. Ed è proprio in questi casi che il confronto con il Municipio, il pianificatore comunale e gli uffici cantonali competenti diventa essenziale. Un confronto che poi si rivelerà molto utile al momento della revisione del piano regolatore comunale, ambito in cui i Comuni esercitano concretamente una funzione politica-strategica rispetto allo sviluppo del loro territorio. Da ultimo, ma non certo per importanza, la tavola rotonda si è concentrata sulla funzione del segretario comunale. Il segretario comunale è da sempre considerato il personaggio chiave dell’amministrazione. Il consigliere di Stato Carlo Speziali, in un suo discorso all’assemblea dell’Unione dei segretari comunali, aveva parlato di un uomo di punta, che sa tutto, che è preparato, che conosce bene le leggi, considerato dalla gente che serve ogni giorno e giustamente, che ha buoni contatti con le autorità cantonali, che garantisce l’indispensabile continuità. Speziali l’aveva paragonato a personaggi dell’epoca come il maestro o il parroco. Questi con l’andar del tempo hanno a poco a poco perso il loro antico ruolo nella società di allora. Il segretario no. Lui il suo «posto al sole» l’ha mantenuto anche nella Legge organica comunale che gli dedica a giusta ragione un intero capitolo. Oggi al segretario comunale è richiesta un’altissima preparazione nei vari ambiti di diritto. Competenze tecniche a cui si aggiungono delle doti personali altrettanto importanti: capacità di ascolto, pazienza, precisione, organizzazione, discrezione. Pur partecipando alle sedute municipali, egli dovrebbe inoltre cercare di astenersi dall’assumere posizioni politiche. Una neutralità che dopo la decisione dell’Esecutivo dovrebbe tradursi in assoluta lealta nei confronti della medesima nel rispetto delle leggi democratiche. Nella seconda parte del simposio si è fatto un bilancio dei processi aggregativi parlando inevitabilmente di autonomia comunale, capacità funzionali differenti, federalismo asimmetrico. Temi che naturalmente richiederanno ancora molte occasioni di approfondimento. Ho accolto favorevolmente questa iniziativa promossa dalla Sezione degli enti locali e coordinata da moderatori preparati che sono riusciti a dare voce e spazio a tutte le sinergie presenti nell’amministrazione pubblica. Eventi che personalmente spero si ripeteranno in futuro perché stimolano la riflessione e favoriscono il dialogo, la fiducia e soprattutto il rispetto tra i vari livelli istituzionali.