L'iniziativa

«Questa Rotonda, partita col botto, è più ricca che mai»

La «rotatoria più festaiola del mondo», a Locarno, è apprezzata non solo dal pubblico del Festival: un viaggio tra arte, gastronomia e tanta, tanta musica
Christian Mancini, capoprogetto Rotonda by La Mobiliare; sullo sfondo, pubblico scatenato nella serata dedicata ai «The Original Blues Brothers Band»
Jona Mantovan
03.08.2023 06:00

Una Rotonda partita col botto. Ripensata in una nuova veste nel 2016, quando il Festival di Locarno ha voluto prenderla «sotto la sua ala», ha portato grandi nomi in questa rinnovata edizione targata 2023. Un avvio di tutto rispetto firmato dal rapper Gué Pequeno, dalla ‘stella’ Gabri Ponte (dj e produttore italiano più ascoltato al mondo) e nientemeno che il complesso jazz originale dei mitici Blues Brothers (sì, proprio quelli della pellicola entrata nella storia del cinema).

Un vero e proprio ‘frullatore’ musicale apprezzatissimo dal pubblico, non solo festivaliero e non solo locarnese, in mezzo a quella che può essere definita a pieno titolo “la rotatoria più festaiola del mondo”. In Piazza Castello a Locarno si balla fino a notte fonda (3 del mattino) dal 28 luglio al 12 agosto. Ma non c’è solo la musica ad accompagnare le serate più spensierate dell’estate. «Rispetto all’anno scorso, l’offerta gastronomica è aumentata nettamente», conferma al Corriere del Ticino Christian Mancini, capoprogetto della Rotonda by La Mobiliare.

Il 33.enne è l’anima dell’iniziativa e marca presenza a tutte le serate. Gli addetti alla sicurezza lo salutano mentre raggiunge un punto all’ombra vicino al bancone di uno dei bar, camminando sulla caratteristica ghiaia che contraddistingue il luogo.

«Si va dal classico panino, anche proposto sotto forma gourmet, fino ai gusti più etnici, passando per specialità più particolari», aggiunge il giovane, elencando i luoghi del “giro del mondo” attraverso le papille gustative: «Tra le 22 proposte di cibo da asporto, delle quali una quota importante preparata ‘a chilometro zero’ da chi vive e lavora in Ticino, abbiamo la Colombia, il Marocco, il Messico, un po’ di Asia, il Tibet...».

Questa sera ospiteremo una serata speciale in collaborazione con il Montreux Jazz Festival. Ci saranno, sul palco, Veronica Fusaro e Mary Middlefield
Christian Mancini, 33 anni, capoprogetto Rotonda by La Mobiliare

Montreux Jazz Festival a Locarno!

Ma, per tornare alla proposta musicale, tante sorprese sono all’orizzonte. «Oggi (ieri, ndr) ci prendiamo un giorno di pausa, ma non significa che non ci sia nulla da fare qui alla Rotonda, mentre domani (questa sera, ndr) ospiteremo una serata speciale in collaborazione con il Montreux Jazz Festival. Ci saranno, sul palco, Veronica Fusaro e Mary Middlefield». Due ragazze giovani, la prima premiata al M4Music nel 2016, ha suonato a Glastonbury e all’Eurosonic Festival ed è pronta con la nuova raccolta “All the Colors of the Sky”, mentre la seconda ha appena registrato di fresco tra Svizzera (Losanna) e Londra 12 canzoni «nate da un cuore spezzato» (parole sue).

«Venerdì, invece–riprende Mancini–, toccherà ai Pegasus, una delle band svizzere pop con il maggior numero di album e singoli e in classifica». Come non ricordare, infatti, il loro album di platino “Human.Technology” e la hit “Skyline”? Il complesso, fra l’altro, ha già suonato più volte proprio a Locarno, in Piazza Grande, nell’ambito di Moon&Stars.

Vale la pena visitare questa nuova Rotonda, anche per gli allestimenti curati dall’atelier oï di Bienne, uno studio di scenografi e progettisti che ha deciso di puntare tutto sul verde e sull’ecologia

E sabato arriva anche Davide Van De Sfroos

«Sabato, invece, sarà una grande serata con protagonista Davide Van De Sfroos», popolarissimo cantautore italiano dal ricco repertorio in dialetto e che ha calcato i palchi più prestigiosi.

I nomi per la seconda settimana del Festival, poi, non mancano: Vasco Jam (prima cover band in assoluto dedicata al rocker italiano, nata a Locarno), Make Plain (il duo “power folk” ticinese), Mattak (il rapper di Comano conosciuto anche fuori dalla Svizzera).

«Vale la pena visitare questa nuova Rotonda, anche per gli allestimenti curati dall’atelier oï di Bienne, uno studio di scenografi e progettisti che ha deciso di puntare tutto sul verde e sull’ecologia».

Correlati