Giustizia

Quinto giudice, il Parlamento sceglie Siro Quadri

Il Gran Consiglio ha eletto al secondo turno il candidato di area popolare democratica al posto del candidato proposto dalla Commissione giustizia e diritti - Il magistrato verrà attribuito al Tribunale penale cantonale
© CdT/Gabriele Putzu

Ennesimo colpo di scena in Gran Consiglio. Chiamato ad esprimersi sul quinto giudice del Tribunale d’appello - da assegnare al Tribunale penale cantonale (TPC) nell’ottica del potenziamento deciso un anno fa dal Parlamento - il plenum non ha seguito la raccomandazione della Commissione giustizia e diritti, la quale nel proprio rapporto proponeva l’avvocato e giudice supplente del TPC Manuela Frequin Taminelli. La scelta dei deputati è invece ricaduta sul giudice della Pretura penale Siro Quadri.

I candidati, lo ricordiamo, erano quattro: oltre a Quadri (in quota PPD) e Frequin Taminelli (quota Lega) erano in corsa la vicecancelliera al TPC e giudice supplente in Pretura penale Elettra Orsetta Bernasconi Matti (di area PLR) e l’avvocato e notaio Brenno Martignoni Polti (di area UDC). La Commissione di esperti aveva dato preavviso favorevole a tutti e quattro i candidati, ma, come detto, il gremio politico presieduto da Luca Pagani (PPD) aveva proposto l’elezione di Frequin Taminelli.

Al primo turno Bernasconi Matti ha ottenuto 25 preferenze, Frequin Taminelli 21, Martignoni 5 e Quadri 34. Tre, invece, le schede bianche. Non essendoci una maggioranza assoluta (45 preferenze). È stato quindi necessario un secondo scrutinio, che ha premiato il candidato di area popolare democratica, che ha raccolto 39 preferenze. Frequin Taminelli ne ha ottenute 36, Bernasconi Matti 11 e Martignoni 2.

In sede commissionale il rapporto non era stato firmato dagli esponenti del PPD, partito che non sarebbe stato rappresentato in seno al TPC (che vanta 2 giudici di area PLR, uno in quota Lega e il presidente Mauro Ermani in quota PS). I giochi, come emerso anche dalla votazione finale, erano tutt’altro che chiusi e i soliti bene informati vociferavano di opinioni divergenti tra i deputati dei partiti di Governo. Rivelatesi a conti fatti decisive.

La nomina ad interim

In aula non sono mancate le polemiche: in ballo vi era un interpellanza dell’MPS che chiedeva lumi sulla designazione, nel 2018, proprio di Frequin Taminelli quale giudice supplente (ndr, per rinforzare il Tribunale a fronte dell’importante carico di lavoro e come previsto dall’articolo 24 della Legge sull’organizzazione giudiziaria) senza ampliare la rosa dei possibili candidati e «su suggerimento del presidente del TPC». A detta del MPS, in questo modo la candidata sarebbe stata avvantaggiata al momento dell’elezione odierna.

Nel rispondere all’atto parlamentare, il presidente del Governo Norman Gobbi ha spiegato che, «Nell’ottica di garantire l’efficienza dell’Autorità giudiziaria, come pure la continuità nell’evasione degli incarti su un periodo limitato nel tempo, il candidato più idoneo da designare per una posizione ad interim, quindi limitata nel tempo, deve già conoscere l’attività da svolgere e disporre di una valida esperienza maturata nel settore dove andrà ad esercitare la funzione. Negli ultimi anni, tale iter procedurale è stato adottato presso le Preture dei Distretti di Riviera, Leventina, Blenio, Mendrisio Nord e Sud, Locarno Città e Lugano, come pure presso il Ministero pubblico e l’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi nonché, come detto, presso il Tribunale penale cantonale scegliendo nella quasi totalità dei casi, candidati già attivi in seno alle Autorità stessa».

Gobbi ha inoltre ricordato che «per posizioni temporanee, non può che imporsi una designazione condivisa tra il Consiglio di Stato, l’Autorità giudiziaria interessata e per essa il suo dirigente e il Consiglio della Magistratura. Cosa che è avvenuta per il caso in questione».