Rapimento di Chloe Ayling, riscontri in Italia

La polizia crede nella versione dei fatti fornita dalla 20.enne - L'avvocato della modella respinge le critiche della stampa inglese di una montatura
Chloe Ayling intervistata dai giornalisti britannici, che alla luce della ricostruzione dei fatti, hanno sollevato molti dubbi.
Red. Online
08.08.2017 18:20

MILANO - Sono stati raccolti elementi che confermano la versione di Chloe Ayling, la modella inglese di 20 anni attratta a Milano con l'offerta di un servizio fotografico e poi sequestrata da un polacco, ora in carcere, che avrebbe voluto metterla in vendita all'asta nel deep web, l'area oscura e illegale della rete (vedi SUGGERITI).

Dopo il fermo del 30.enne polacco di Birmingham, ora nel carcere di Opera, inquirenti e investigatori avrebbero trovato molti riscontri alla versione resa dalla ragazza, e stanno cercando almeno un complice. I riscontri renderebbero "compatibile" il fatto che, il giorno prima della liberazione, rapitore e rapita si sarebbero recati insieme in un negozio del piccolo paese piemontese dove la giovane è stata segregata per acquistare un paio di scarpe da ginnastica, poi da lei indossate.

Il legale della modella, Francesco Pesce, respinge i dubbi sollevati soprattutto sulla stampa estera, secondo cui la modella potrebbe aver architettato tutto con il polacco: "Non è un'ipotesi verosimile - ha dichiarato -. Ci sono riscontri precisi a quanto lei ha detto". Le indagini proseguono tra un dubbio e un altro.