«Ravel ha sempre ammirato la musica viennese»

Sala esaurita per il Concerto di San Silvestro dell’Orchestra della Svizzera italiana a Lugano, lunedì 31 dicembre alle ore 18.30 nella Sala Teatro del LAC. Per l’occasione due artisti della levatura di Martha Argerich e Charles Dutoit eseguiranno con l’OSI il Primo concerto per pianoforte e orchestra di Liszt. Abbiamo intervistato il celebre direttore d’orchestra vodese proprio a partire dal denominatore comune del concerto, vale a dire il grande compositore francese Maurice Ravel. Il programma si apre infatti con la sua suite Ma Mère l’Oye, seguita dal Concerto di Liszt, dalla romantica ouverture di Otto Nicolai per le Allegri comari di Windsor e da tre capolavori di Johann Strauss figlio: l’avvolgente valzer Frühlingsstimmen (Voci di primavera), la brillante polka Trisch-Trasch (polka dei pettegolezzi) e la tumultuosa polka veloce Unter Donner und Blitz (Fra tuoni e fulmini).
Maestro Dutoit guardando il programma del concerto sembra che il filo rosso sia Maurice Ravel, a partire dal suo rapporto con Liszt, che nella Francia di Ravel non era fatto comune.
«Liszt ha codificato la tecnica pianistica come Paganini quella violinistica. È evidente che Ravel, che si era spinto più avanti nel campo dell’armonia, sia rimasto molto influenzato dalla tecnica di Liszt».
Pensa che alcune invenzioni di Liszt come orchestratore abbiano interessato un maestro dell’orchestrazione come Ravel?
«Il grande orchestratore che ha influenzato tutto il diciannovesimo secolo, Liszt compreso, fu Berlioz. Grazie anche al suo Grande trattato di orchestrazione. Lui è la fonte».
Più evidente è il legame di Ravel con il re del valzer Johann Strauss figlio.
«Ravel ha sempre ammirato la musica viennese. Prima Schubert - entrambi hanno scritto Valses nobles et sentimentales. Ravel volle scrivere un omaggio alla musica viennese intitolato Vienne. Cominciò la composizione prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, durante la quale Ravel fu arruolato come autista di camion fra Verdun e Bar-le-Duc. La conseguenza della guerra fu la caduta definitiva dell’Impero austro-ungarico e il cambio del titolo in La valse, che, come si sa, termina con una condanna della guerra attraverso una Coda sconvolgente in cui la misura base diventa il ritmo di 4/4, che ritmicamente simbolizza la negazione del valzer in tempo ternario».
Nel catalogo di Ravel quale posizione occupa Ma Mère l’Oye?
«Ma Mère l’Oye è, per la sua ingenuità e poesia, forse la più “raveliana” delle opere di Ravel. La semplicità e il suo lato toccante, illustrano bene il carattere del compositore sempre meravigliato dai racconti infantili, dalla loro ingenuità e dagli aspetti magici».
Di Ma Mère l’Oye preferisce la suite o il balletto completo?
«In gioventù ho ascoltato per prima la versione per pianoforte a 4 mani. Ravel poi orchestrando i pezzi infantili ha aggiunto un Preludio, la Danse du Rouet e qualche piccolo interludio, quando gli hanno chiesto di trasformarli in balletto. Personalmente adoro eseguire il balletto completo che dura una mezz’ora, ma è evidente che i pezzi infantili e la suite sono quelli eseguiti più sovente».
Ha mai avuto la possibilità di parlare di Ravel con uno dei suoi amici e primi interpreti, Ernest Ansermet?
«Certamente ho avuto occasione di parlare spesso di Ravel, e anche di Debussy e di Stravinskij, con Ansermet. Era stato loro intimo: non dimentichiamo che un giorno Ravel venne a Ginevra portando sotto braccio la parti d’orchestra della Valse e domandando a Ansermet di leggerla con l’Orchestre de la Suisse Romande, prima della pubblicazione. Ho appreso enormemente da Ansermet: tutti gli elementi di questa tradizione eccezionale».
A conclusione del concerto, seguirà un brindisi augurale per il nuovo anno offerto dal LAC alla presenza degli artisti e dell’Orchestra della Svizzera italiana.
IL CASO
Charles Dutoit (82 anni) era stato accusato circa un anno fa di aver aggredito sessualmente, tra il 1985 e il 2010, tre cantanti d’opera e una musicista. Diverse prestigiose compagini sinfoniche - tra cui quelle di San Francisco, Boston e Sidney - avevano allora interrotto immediatamente i rapporti di collaborazione con il direttore d’orchestra vodese, mentre la Royal Philharmonic Orchestra di Londra lo aveva sospeso dalla carica di «Principal Conductor».
Il mese scorso, l’Orchestra sinfonica di Montréal ha annunciato che l’inchiesta interna, affidata a un’esperta indipendente, non aveva permesso di raccogliere informazioni sufficienti e non aveva quindi confermato le accusa di molestie sessuali lanciate da due donne. Le accusatrici non hanno dato seguito alle denunce e la procedura si è così conclusa.