Svizzera

Razzismo strutturale nel corpo di polizia basilese: lo sconcerto della FSFP

La Federazione svizzera dei funzionari di polizia ha dichiarato di aver seguito da vicino il caso riguardante la pubblicazione di un rapporto d'inchiesta molto critico – Tra le accuse anche sessismo, aggressioni sessuali, discriminazioni
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Ats
01.07.2024 15:52

La Federazione svizzera dei funzionari di polizia (FSFP) «ha seguito con grande sconcerto» le notizie diffuse dai media in merito al rapporto d'inchiesta molto critico e alle relative accuse nei confronti del corpo di polizia cantonale di Basilea Città.

«Le accuse sono gravi e riguardano il razzismo strutturale, le aggressioni sessuali e la discriminazione», scrive oggi la FSFP in un comunicato stampa, e dichiara di condannare «con la massima fermezza il sessismo, il razzismo e la discriminazione di ogni tipologia». La FSFP invita i vertici della polizia e i politici a fornire chiarimenti trasparenti, rapidi e completi. «I dipendenti, indipendentemente dal grado e dalla posizione, che trattano i loro colleghi in questo modo non hanno posto in una forza di polizia», puntualizza la federazione. «Tali comportamenti devono essere prontamente denunciati». Le forze di polizia renana sono sottoposte a forti pressioni e stanno lottando da mesi con un'evidente carenza di personale«.

A fine giugno un rapporto ha messo in evidenziava una cultura della paura nonché misure inadeguate in materia di sessismo e razzismo all'interno del corpo di polizia basilese. All'inchiesta, condotta per accertare le cause dell'ondata di licenziamenti e della carenza di personale nel corpo di polizia, avevano partecipato in maniera volontaria 372 persone. Di queste, circa 320 erano membri della polizia cantonale, ovvero un terzo degli oltre 1000 dipendenti. Gli altri erano ex agenti e membri di altre unità amministrative.

Dopo la pubblicazione del rapporto il comandante della polizia cantonale, Martin Roth, è stato sollevato dalle sue funzioni.