REDOG Ticino: cinquant’anni di salvataggi con i cani da soccorso

Quando una persona scompare o un disastro naturale colpisce, il tempo diventa un nemico. Ogni minuto che passa può segnare la differenza tra la vita e la morte. In questi momenti di angoscia, REDOG – l’organizzazione umanitaria che unisce volontari e cani da soccorso – è pronta a muoversi, in Svizzera e oltre i confini.
Grazie all’impegno di oltre 800 volontari e 500 cani, REDOG è oggi un punto di riferimento nella ricerca di persone disperse in superficie e sotto le macerie, in stretta collaborazione con la Polizia e la Catena Svizzera di Salvataggio.
Tra boschi e macerie, la sfida del soccorso
«REDOG Svizzera è organizzata in due grandi settori: la ricerca di superficie e la ricerca di dispersi nelle macerie, legata a catastrofi naturali, esplosioni e crolli», racconta Edy Zellweger, vicepresidente del Gruppo Ticino. «All’interno della superficie abbiamo sottogruppi dedicati: dagli specialisti di primo soccorso e tecniche alpinistiche all’orientamento sul terreno. C’è poi il mantrailing, cioè la ricerca molecolare su traccia individuale.»
Nelle foreste fitte o lungo i sentieri alpini, i cani da ricerca in superficie riescono a captare l’odore umano a distanza e a muoversi con sorprendente autonomia. Accanto a loro, gli Aiutanti SAR: volontari esperti in cartografia e primo soccorso che garantiscono sicurezza e precisione.
Quando invece la terra trema o un edificio crolla, sono i cani da catastrofe a fare la differenza. «Nel settore catastrofe operano anche gli specialisti di localizzazione tecnica: usano sonde, telecamere e strumenti di ascolto e, quando serve, si calano sotto le macerie. Allo stesso settore fa capo anche il gruppo ricerca cadaveri», spiega Zellweger.
Una rete nazionale, una realtà ticinese
REDOG è presente in tutta la Svizzera con 12 gruppi regionali. Zellweger anticipa: «In Ticino abbiamo gli stessi sottogruppi attivi nel resto del Paese e, proprio nell’anno del 50°, stiamo implementando una cellula droni, che entrerà a far parte della specializzazione tecnica. I droni supporteranno le ricerche sia in superficie sia su macerie».
Il Gruppo Regionale Ticino, fondato nel 1975, porta avanti un intenso programma di addestramento. Nelle parole del vicepresidente «In Ticino ci alleniamo almeno otto ore a settimana: una giornata intera – di solito nel weekend – più la sera del mercoledì. Nel complesso stimiamo circa 12 ore settimanali per persona e oltre 10.000 ore di volontariato l’anno».
Una formazione che mette alla prova
Diventare operativi in REDOG significa affrontare un percorso lungo e selettivo. «La formazione è complessa e non per tutti: lo spieghiamo subito. Dura dai tre ai sei anni e, nonostante l’impegno, può anche non portare al conseguimento del brevetto operativo», chiarisce Zellweger.
Non è solo addestramento tecnico: è imparare a leggere ogni segnale del cane, costruire fiducia reciproca, muoversi insieme come un’unica squadra. È un cammino che chiede molto, ma restituisce la consapevolezza di poter salvare una vita.
Pronti a partire, ovunque
Le squadre di superficie operano in tutta la Svizzera. Ma quando si parla di catastrofi, lo sguardo si allarga: «Il settore catastrofe è operativo sia a livello nazionale sia internazionale. Se dovesse verificarsi un terremoto come quello in Turchia, i nostri team sono pronti a partire, nell’ottica della Catena Svizzera di Salvataggio», sottolinea Zellweger.
La Catena, coordinata dal Corpo svizzero di aiuto umanitario, è una struttura che interviene rapidamente in caso di disastri all’estero. REDOG ne è membro fondatore ed è uno degli anelli chiave.
Il 4 ottobre a Rivera
Quest’anno REDOG Ticino festeggia cinquant’anni di aiuto. L’appuntamento è sabato 4 ottobre 2025 al Centro Cantonale d’Istruzione della Protezione Civile di Rivera.
Dalle 9:30 la popolazione sarà accolta dai saluti ufficiali delle autorità, seguiti da un aperitivo e da un pranzo offerti ai presenti. La giornata, a entrata libera e con qualsiasi tempo, sarà arricchita da dimostrazioni spettacolari: il gioco e la motivazione dei cuccioli, la ricerca di persone in superficie, il mantrailing, esercizi di obbedienza, un intervento in ambiente alpino, una simulazione di catastrofe e l’impiego dei droni nelle operazioni di soccorso.
Un’occasione non solo per festeggiare, ma per vedere da vicino come lavorano i volontari e i loro cani, e quanto impegno serva per formare squadre tanto speciali.
«Salvare vite con il cane – Alleviare il dolore»
È questo il motto che guida ogni attività della REDOG. Dietro ogni cane c’è un conduttore, dietro ogni squadra un gruppo di volontari che dedica tempo, energie e cuore a un obiettivo semplice e assoluto: salvare vite umane e restituire speranza.