Cultura e territorio

Regali di Natale: se le serie Tv «spingono» i libri

Le feste ancora una volta danno una grossa mano alla lettura, invogliando le persone a comprare per sé o a donare volumi di ogni genere – I ticinesi sembrano prediligere le storie con poliziotti e detective, ma puntano molto anche sui prodotti dell’editoria cantonale
© Chiara Zocchetti
Dario Campione
21.12.2022 06:00

Di tutti gli strumenti inventati dall’uomo, diceva Jorge Luis Borges, «il più sorprendente è il libro», che dell’immaginazione e della memoria è una «meravigliosa estensione».

Anche nel mondo digitale, il libro mantiene intatto il suo ruolo, accresciuto a ben pensarci da un fascino irraggiungibile con i bit e gli schermi retroilluminati. Sì, perché le pagine di carta compongono, tuttora, un oggetto praticamente perfetto. E forse persino insostituibile.

Natale è il tempo dei libri. A tutti capita di riceverli in regalo. E nessuno si è mai lasciato alle spalle il 25 dicembre senza aver fatto un salto in libreria, alla ricerca di qualcosa da mettere sotto l’albero. Luogo magico, la libreria. Bosco incantato di parole e sentimenti. Dentro il quale è facile (e bello) perdersi. E se è vero che la crisi, i tempi che cambiano e la concorrenza spietata del Web, hanno messo a dura prova le librerie, è altrettanto vero che molte di essere resistono. E a Natale, puntualmente, tornano a riempirsi.

Tra consigli e passioni

Ma che cosa leggono, per le feste, i ticinesi? Quali titoli regalano? Li scelgono da soli o chiedono un consiglio? Il nostro breve giro tra gli scaffali del cantone comincia dalla libreria Lèggere di Chiasso. Qui Edy Mombelli conferma quanto sia ancora indispensabile «orientare i lettori» tra le tante, forse troppe, proposte che gli editori sfornano a ridosso del Natale. «Riusciamo a convincerne molti, soprattutto consigliando ciò che noi stessi abbiamo letto e apprezzato».

Così quest’anno Mombelli suggerisce, tra gli altri, La tua assenza è tenebra, di Jón Kalman Stefánsson (Iperborea), «un libro davvero molto bello», dice; oppure Come vento cucito alla terra, di Ilaria Tuti (Longanesi). E il «divertentissimo» Il Tullio e l’eolao più stranissimo di tutto il Canton Ticino, di Davide Rigiani (Minimum Fax), libro inserito nella terzina del Campiello Giovanni. «Funziona, pure se c’è chi continua  a preferire le ultime uscite in giallo di autori che vanno per la maggiore: da Maurizio de Giovanni a Michael Connelly».

Il giallo, conferma Antonella Janett della Libreria al Ponte di Mendrisio, «è certo il genere più apprezzato tra chi compra libri a Natale: da quelli italiani, con in testa Maurizio de Giovanni, a quelli degli scrittori del Nord Europa, senza dimenticare la canadese Louise Penny, con il suo ispettore capo Armand Gamache della Sûreté du Québec, o i legal thriller di John Grisham. Vanno molto anche i romanzi più tradizionali e, quest’anno, alcuni libri di saggistica: penso a titoli sull’Ucraina, oppure all’ultima opera dello storico Federico Canaccini, Il Medioevo in 21 battaglie (Laterza)». Anche Janett non rinuncia a consigliare ai propri clienti libri che le sono «particolarmente piaciuti, autori che magari non finiscono nelle classifiche, spesso dettate da logiche commerciali: penso a Una piccola pace, di Mattia Signorini (Feltrinelli), romanzo ambientato durante la famosa “tregua di Natale” del 1914, o a Dove si nasconde il lupo, della scrittrice israeliana Ayelet Gundar-Goshen (Neri Pozza)».

La libraia sottocenerina non dimentica l’editoria ticinese che quest’anno, dice, ha «proposto cose interessanti: ad esempio Nove100novantanove domande sul Ticino e sui ticinesi, di Maurizio Cattaneo (Fontana Edizioni) o La libertà è una parola, di Gianluca Grossi (Redea Publishing)».

Una vetrina tutta locale

Una sezione interamente dedicata al Ticino, «con tanto di vetrina», è la scelta compiuta, per il Natale 2022, dalla Libreria Taborelli di Bellinzona, dove vanno forte i tre gialli di Monica Piffaretti con protagonista la detective Delia Fischer, storie peraltro ambientate nella capitale del cantone e pubblicate da Salvioni (l’ultimo titolo è La memoria delle ciliegie). «Per lo stesso editore - dice la titolare, Giovanna Taborelli - è uscito il giallo illustrato per ragazzi La banda dei cedri, di Gionata Bernasconi, sempre ambientato a Bellinzona. L’ho trovato molto bello, tanto che ho deciso di regalarlo ai miei nipoti».

Grazie ai ragazzi e ai più giovani, la libreria di via Camminata, negli anni, è cresciuta. A dispetto di ogni genere di concorrenza. «Può sembrare assurdo, ma una grossa mano ce l’ha data Netflix - dice Giovanna Taborelli - guardando le serie in Tv, i ragazzi scoprono autori e storie e vengono spinti a leggere i libri da cui, quelle stesse storie, sono tratte. È successo con La Regina degli scacchi e il romanzo di Walter Tevis, subito ristampato da Mondadori. Ma è successo ancora di più con Arsène Lupin e i racconti di Maurice Leblanc, usciti peraltro in moltissime edizioni diverse dato che i diritti sono ormai scaduti da anni». 

Guarda al futuro con ottimismo anche Sandra Zollinger, contitolare della Libreria del tempo di Savosa. «Quando abbiamo rilevato l’attività - racconta - qualcuno ci ha chiesto: “Ma esistono ancora i libri?”. Evidentemente sì, esistono. E continuano a piacere».

Fedeltà vecchie e nuove

La Libreria del tempo punta molto sulla fedeltà di vecchi e nuovi clienti, non disdegna il passaparola sui social e promuove molto l’editoria ticinese, cui ha dedicato un intero locale. «In questo Natale - dice ancora Sandra Zollinger - abbiamo avuto ottimi riscontri con titoli quali Le malorose. Confidenze di una levatrice, di Sara Catella (Casagrande), Così in cielo come in terra, di Susanna Salerno (Dadò), o il bellissimo Senza Scarpe di Mario Casella (Capelli)». E per chi volesse andare sul sicuro? «Tasmania, di Paolo Giordano (Einaudi). Ci è piaciuto davvero moltissimo».