Ricovero coatto solo se sei pericoloso

LOSANNA - Il ricovero coatto di una persona in una clinica psichiatrica "a scopo di assistenza" è ammissibile soltanto se sussiste un pericolo concreto per la vita del paziente o di terzi: lo precisa il Tribunale federale in una sentenza pubblicata oggi, rilevando che i rischi puramente finanziari quali spese sconsiderate da parte della persona in questione non sono sufficienti.
La suprema corte di Losanna ha accolto il ricorso di una donna di 38 anni, che aveva rifiutato il ricovero nella clinica psichiatrica di Belle-Idee, nel canton Ginevra. La ricorrente soffre di deliri di persecuzione e sostiene in particolare che il suo appartamento è invaso da insetti aggressivi.
Ricoverata nel marzo 2013, la donna aveva rifiutato qualsiasi cura ed era scappata. Successivamente si era presentata in una clinica dermatologica per ottenere che fosse effettuato un trattamento con pesticidi al fine di disinfettare la sua camera.
Nel settembre scorso, a causa del sue condizioni psichiche ulteriormente aggravatesi, il "Tribunale di protezione dell'adulto e del bambino" di Ginevra ha ordinato un ricovero coatto "a scopo di cura o di assistenza", quale è previsto dal Codice civile (art. 426 e seguenti). Una perizia indicava che la paziente soffre di un disturbo psicotico le cui conseguenze si manifestano in "spese mediche e giuridiche incontrollabili".
Chiamati a pronunciarsi su un ricorso, i giudici federali hanno annullato la sentenza, successivamente confermata dalla Corte di giustizia di Ginevra. Il TF rammenta che un collocamento a fini di assistenza presuppone che ci sia un rischio concreto per la persona interessata o per terzi. Un semplice rischio di spese incontrollabili non è ammesso come motivazione.
La Corte di giustizia ha tempo trenta giorni per completare il suo fascicolo ed esaminare se sussista o no un rischio per la salute o per la vita della paziente. Se non è il caso, la decisione di collocamento comunicata lo scorso settembre dovrà essere annullata.