Il caso

Rifiuta la trasfusione e muore, il medico: «Incazzato nero»

Una testimone di Geova di 70 anni è deceduta dopo aver rifiutato il trattamento in provincia di Caserta - Il primario: «L’avrei salvata al 100%, come può una religione permettere il suicidio?»
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Red. Online
29.09.2019 14:25

È morta a 70 anni per un’emorragia causata da una gastrite, che si sarebbe potuta curare con una trasfusione. Ma la paziente, testimone di Geova, ha rifiutato quel trattamento vietato dalla sua religione. Il decesso è avvenuto all’ospedale di Piedimonte Matese, in provincia di Caserta, dove la paziente era ricoverata da qualche giorno nel reparto di Chirurgia Generale. Secondo «Il Mattino» i medici hanno cercato in tutti i modi di convincere la 70.enne a sottoporsi alle trasfusioni di sangue che le avrebbero salvato la vita, ma la sua posizione è stata irremovibile, come quella del figlio che non ha voluto andare contro la decisione della madre. Dopo la morte della donna, il primario Gianfausto Iarrobino ha raccontato quanto avvenuto in un post, affidando a Facebook la sua sfuriata: «Oggi sono triste e contemporaneamente incazzato nero. Una paziente è venuta meno nel mio reparto perché ha rifiutato una trasfusione di sangue. Era testimone di Geova. L’avrei salvata al 100% ma ha rifiutato ed è morta. I figli ed i parenti solidali con lei. Ho fatto di tutto. Mi sono scontrato con tutti i familiari ma... nulla. Alla fine i figli si sono esaltati dicendo: ‘Mamma sei stata grande, hai dato una lezione a tutti i medici ed a tutto il reparto’. Mi chiedo: 1) Come può una religione ancora oggi permettere un suicidio? 2) Come è possibile che io deputato per giuramento a salvare le vite umane, sia stato costretto a presenziare e garantire un suicidio assistito?».