RSI, va in onda Canetta senza filtri

Raffica di domande, anche scomode, al direttore dell’emittente di Comano: dallo stipendio all’importante numero di dipendenti, sino all’utilizzo del canone
Maurizio Canetta
Red. Online
23.09.2016 23:38

COMANO - Dal proprio stipendio, al numero di frontalieri presenti in azienda, sino al numero forse eccessivo di quiz televisivi. Venerdì sera il direttore della RSI Maurizio Canetta ha risposto alla raffica di domande poste dal pubblico – in studio e a casa –, durante la trasmissione «Senza filtri», l'operazione trasparenza dell'emittente di Comano. Sollecitato a getto continuo dal conduttore Lorenzo Mammone, il numero uno dell'emittente di Comano ha ad esempio replicato alle riserve sul budget disponibile grazie a quello che è stato definito «il canone più alto d'Europa»: «I proventi della SSR, pari a 1,4 miliardi di franchi, derivano per il 25% dalla pubblicità e per il 75% dal canone. Ebbene, i 400 milioni legati al mercato pubblicitario hanno un'importanza fondamentale per tenere il passo in una partita che si gioca soprattutto con le emittenti estere, Mediaset nel nostro caso».

Sono state molte le domande sulla capacità finanziaria della RSI, ma anche sulle dimensioni di un'azienda che, è stato ricordato, conta 1.078 unità lavorative. E fra queste – è stato altresì riconosciuto – si registrano 23 legami di parentela stretta, 25 frontalieri e 20 persone con un permesso di dimora. Numeri importanti, forse figli delle numerose assunzioni del passato? ha ipotizzato il pubblico a casa. «Evidentemente se in altri tempi sono state ingaggiate molte persone è perché le risorse lo permettevano» ha rilevato Canetta, rispondendo poi ai riferimenti all'attuale situazione e sui discussi licenziamenti «all'americana». «Adesso – ha evidenziato – i mezzi finanziari tendono a ridursi, e dunque facciamo quello che è necessario, ottimizzando e lavorando sui numeri».

In questo articolo: