La risposta

Ryanair rilancia: «Non stiamo riducendo i voli in Italia»

La compagnia low cost irlandese contesta un'analisi del Corriere della Sera: il programma, si legge in una nota, al momento non è completo a causa dei ritardi nelle consegne dei Boeing
© ENRIC FONTCUBERTA
Red. Online
11.01.2024 18:00

No, Ryanair non sta riducendo i voli in Italia nel 2024 come, invece, lasciava intendere un'analisi del Corriere della Sera. La compagnia irlandese, leader nel settore low cost, ha affidato a un comunicato ufficiale la sua presa di posizione. Nessuna riduzione dell'offerta complessiva, dunque. Al contrario, il vettore «aumenterà i posti in Italia di circa il 10%», come si può leggere su Malpensa e VareseNews.

Secondo il vettore, il Corsera si è basato su dati incompleti. «Il nostro programma completo per l'estate del 2024 non è ancora completamente caricato a causa dei ritardi nelle consegne dei Boeing» si legge nella nota. Un tema noto, d'altronde, che aveva già stimolato una contrazione dell'offerta nei mesi scorsi proprio a causa dei tempi di attesa dei nuovi aerei. Alcuni giorni fa, l'amministratore delegato di Ryanair Michael O'Leary aveva spiegato che i ritardi accumulati da Boeing (il vettore usa soltanto velivoli della famiglia 737 e 737 MAX) comporteranno una contrazione a livello di profitti fra il 2 e il 2,5%.

Detto dei ritardi, Ryanair stima in ogni caso che, una volta completato (entro metà febbraio) l'operativo estivo, raggiungerà «una crescita del traffico del 10% in Italia nel 2024». Quindi, una frecciatina agli altri vettori. «Mentre altri si stanno ritirando dall’Italia, Ryanair sta crescendo e collaborando strettamente con il Governo e le Regioni per investire in nuovi aerei, nuove rotte, nuovi posti di lavoro e speriamo in uno o addirittura due nuove basi in Italia nel 2024».

L'analisi del Corsera parlava di una contrazione di Ryanair, che ha smentito, easyJet e, soprattutto, Wizz Air, vettore che aveva investito, e pure parecchio, su Malpensa. I dati su cui è basato l'articolo sono quelli degli operativi caricati per il periodo gennaio-settembre. Ma, come detto, le compagnie possono rispondere alle esigenze di mercato in qualsiasi momento e adattare l'offerta nel corso dell'anno.