Sacrificati in nome di Santa Muerte

CITTÀ DEL MESSICO - Otto membri della stessa famiglia, tra i quali un minorenne, hanno confessato di aver sacrificato due bambini di 10 anni e una donna anziana, nel corso di riti in onore di Santa Muerte, un culto preispanico in vigore da secoli in Messico.
In questo caso il sacrificio è stato compiuto nella località di Nacozari, nello Stato di Sonora dove, dopo aver ammesso il triplice omicidio, Silvia Meras di 44 anni e suo marito Eduardo Sanchez di 37 hanno condotto la polizia alle fosse dove avevano sotterrato le loro vittime.
José Larrinaga Talamante, portavoce della procura della repubblica locale, ha fatto sapere che i presunti adoratori del culto di Santa Muerte hanno spiegato di aver compiuto i loro sacrifici nell'arco di un anno.
I media locali assicurano che, a Nacozari, i sospetti in tal senso sono sorti alcuni giorni fa quando è scomparso Jesus Octavio Martinez, 10 anni, una delle vittime. Riportano inoltre che Silvia Meras ha spiegato «con freddezza» agli inquirenti che l'anziana donna è stata uccisa «con colpi di ascia alle spalle e varie pugnalate in tutto il corpo, in particolare al volto, come prevede il culto alla Santa Muerte», quando si vogliono da lei determinati favori.
Da rilevare che tale culto è particolarmente diffuso tra le bande del narcotraffico, pur se non mancano sette un po' in tutti i settori sociali del Paese.