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Sardegna, un acuto turistico tardo stagionale

Esplosione di turisti grazie a vantaggiosi pacchetti «tutto incluso» – La ricetta dell’isola dei nuraghi: oltre allo splendido mare un’offerta folkloristico-culturale che ha radici nella notte dei tempi – I canti liturgici precristianesimo: l’esempio dei Sos Tenores di Orosei
© CdT
Andrea Colandrea
22.09.2022 20:04

Un operatore turistico di Olbia, il cui albergo si trova a pochi chilometri dall’aeroporto e dalla zona degli imbarchi, conferma al CdT quanto telegiornali, quotidiani e siti informativi vanno dicendo fino a questi ultimi giorni: «Nel settembre in corso, non abbiamo mai visto un caos maggiore di quello cui stiamo assistendo ora: molti tedeschi, svizzeri, francesi, cechi – e a sorpresa - anche parecchi spagnoli e sudamericani, stanno prendendo d’assalto traghetti e aerei per trascorrere da noi le loro vacanze». La ragione di questo esodo «tardivo», in un periodo nel quale, giocoforza, tutti devono fare i conti con l’inflazione e in particolare con i rincari energetici, è da ricondurre - soprattutto - alle tariffe vantaggiose offerte da hotel e case di vacanza tramite i tour operator, spesso con pacchetti tutto incluso: soggiorno e anche costo del traghetto, per chi raggiunge l’isola in nave.

La Sardegna, tradizionalmente, oltre ad offrire un prodotto turistico di primissimo livello per le sue incantevoli spiagge e un mare dai colori fantastici - che la collocano, per questo, tra le mete turistiche più richieste in ambito internazionale – è sempre più ambita anche quale luogo di interesse archeologico e culturale. È quanto emerge con particolare chiarezza nel libro, appena pubblicato, «Sardegna Archeologica, i siti più importanti dal Neolitico all’Età Romana» di Imago Multimedia editore, scritto da Giulio Concu. «Con i suoi complessi megalitici, le necropoli del Neolitico, gli allineamenti di Menhir, gli oltre 7.000 nuraghi e poi le tombe dei giganti, i templi a Megaron, i Pozzi sacri, fino agli insediamenti punici e romani, la storia millenaria della Sardegna – si legge nel testo - esprime l’essenza di una terra unica al mondo, crocevia di culture e popoli evoluti e dinamici».

Anche per chi non ha ancora visitato questa incantevole isola o l’ha conosciuta, principalmente, per godere del suo unico mare, «verrebbe da dire che la Sardegna – scrive Concu - sia un’isola ancora da scoprire, poiché i suoi tesori archeologici non sono stati ancora del tutto ben svelati».

È il primo esempio di musicalità ottenuta dalla voce umana

Nella terra dei nuraghi, c’è però almeno un altro elemento stupefacente che rappresenta un pilastro della cultura millenaria del popolo sardo: il canto. Praticamente ogni paese ha un suo tenore, un suo gruppo di musica che valorizza le tradizioni. Sulla costa orientale, nel golfo di Orosei, uno dei tanti gruppi ben radicati sul loro territorio da anni, esprime emblematicamente questa molteplicità. «I nostri canti – spiega Francesco Fronteddu, voce solista di SOS Tenores - rispecchiano in buona parte il canto tradizionale arcaico sardo, canti liturgici pre-cristianesimo: è il primo esempio di musicalità ottenuta dalla voce umana».

In sintesi «si tratta di un sincronismo di musicalità ottenuto dalla voce umana, voce che fondendosi forma uno strumento musicale». Grazie al quale, continua nella sua spiegazione Fronteddu, «dalla notte dei tempi, in Sardegna si promuovono i balli sociali». Espressione di trazioni che ogni anno, anche in questo periodo, prendono corpo nelle numerose feste popolari che animano le iniziative di promozione folkloristico-culturale da Cagliari a Oristano, da Sassari a Nuoro a Olbia. La splendida isola italiana è anche questo, e molto di più. Tanto che quest’anno, ci spiegano all’Ente turistico di Orosei, si è constatata anche un’impennata del turismo religioso: nei paesi dell’entroterra come Galtellì, Oliena, Irgoli o Dorgali, solo per citarne alcuni, stupende chiese, abbazie e santuari sono meta di pellegrinaggi promossi dalle confraternite locali, organismi che, oltre alla preghiera, contribuiscono a mantenere un alone di mistero su questa antichissima isola d’Italia.