Scontro tra PS e Sopracenerina in una serata ad alta tensione

La sala del Consiglio comunale di Locarno è stata teatro di un martedì sera ad alta tensione, organizzato dalla locale sezione del Partito socialista. In tutti i sensi. Il consigliere nazionale, nonché municipale di Gordola, Bruno Storni ha rivolto una lunga e documentata serie di accuse ai vertici della Società elettrica sopracenerina, rappresentati dal presidente del Consiglio d’amministrazione, Alain Scherrer, e dal direttore, Pietro Nizzola, entrato in carica nel 2022.
Al centro delle contestazioni - peraltro condivise dal folto pubblico che gremiva l’aula di Palazzo Marcacci, proveniente da vari colori dello spettro politico - soprattutto l’aumento delle bollette, che da qualche anno registrano un’impennata senza precedenti: «Lo ammettiamo, tra tutte le aziende che operano in questo settore, noi siamo quella più cara o tra le più care», ha affermato Scherrer al Corriere del Ticino alla conclusione dell’evento, definito come un «attacco» alla ditta che, di fatto, appartiene ai Comuni del comprensorio. «Ma lo sapevamo che non saremmo stati accolti con tappeti rossi e lanci di rose», ha aggiunto il 59.enne.
I dividendi ai Comuni
Fatture sempre più salate che la cittadinanza non può evitare di associare ai dividendi «straordinari» versati agli enti locali nella loro veste di azionisti. Una maniera, secondo alcuni, di «fare cassetta» e riscuotere una «tassa occulta e antisociale». Su questo tema, la Sinistra Unita aveva promosso una mozione, firmata da rappresentanti di tutti i partiti, che mira a intervenire proprio sull’opportunità, da parte di realtà pubbliche o parapubbliche, di elargire tali quantità di denaro a spese dei consumatori. «Un argomento che tiene banco da tempo e al momento è al vaglio del Consiglio comunale», ha dichiarato il primo firmatario, il 40.enne Francesco Albi.
Tutte tesi rispedite al mittente dal distributore di energia: è proprio Nizzola ad aver illustrato la complessità della materia. Usando termini semplici e abili analogie, ha parlato di certificati, dei problemi legati alla siccità che provoca un inevitabile aumento dei costi a causa degli impianti idroelettrici incapaci di soddisfare la domanda e anche dei grattacapi causati dai pannelli solari, oltre che dal dovere di servire zone molto discoste e quindi più care in termini di manutenzione. Non considerando degli imprevisti tecnici, anche molto onerosi: «Per evitare conseguenze inimmaginabili, siamo stati obbligati a spendere 30 milioni nell’arco di due ore», ha tuonato il 58.enne. Il quale, su una cosa, ha dato ragione agli astanti: «Dobbiamo essere più trasparenti. E ci stiamo lavorando, dall’anno prossimo avremo grandi miglioramenti».
«Non sono soddisfatto di queste giustificazioni», ha sottolineato Storni. «Le tariffe per l’utilizzo della rete hanno comunque segnato un aumento inspiegabile», ha concluso il 70.enne, che ha promesso di voler analizzare più da vicino la faccenda delle abitazioni di vacanza che vanno a gravare sui portafogli delle famiglie servite dalla SES. «Valuteremo interventi a livello legislativo».