NFT

Se i francobolli diventano mini film d’autore

Sono stati presentati, in occasione del Festival del Film di Locarno, i nuovi Swiss Crypto Stamp 2.0, emessi dalla Posta – «Un mondo che ora non si rivolge più solo ai collezionisti classici, ma anche ai cripto-collezionisti»
Irene Solari
11.08.2022 11:00

Parliamo di francobolli, sì, ma non i rettangolini di carta autocollante che tutti abitualmente utilizziamo per spedire le lettere. Quella presentata dalla Posta il 6 agosto in occasione del Festival del Film di Locarno è un’edizione del tutto speciale.
Si tratta dei Swiss Crypto Stamp 2.0, affrancature virtuali, create in partenariato con il Festival e pensate anche per celebrare l’importante traguardo del 75.esimo. Perché in questo caso i francobolli prendono la forma di veri e propri mini filmati, anche d’autore. Opera di dieci giovani cineasti che hanno dato forma a simboli e valori svizzeri.

I Crypto Stamp 2.0 sono dei Non-Fungible Token (NFT) beni digitali unici, non fungibili e disponibili su blockchain, catene che identificano in maniera univoca, non riproducibile e insostituibile, la proprietà di un oggetto virtuale.
Abbiamo chiesto a Stefan Dauner, portavoce dalla Posta, di raccontarci le particolarità di questi cripto-francobolli e il loro legame con il Festival.

Seconda edizione, secondo successo

Quella appena presentata a Locarno è la seconda edizione di francobolli digitali emessi dalla Posta ma è la prima volta che vengono realizzati in collaborazione con un evento come il Festival. E, proprio come per il lancio della prima versione dei Crypto Stamp svizzeri, anche la seconda edizione sta facendo registrare un grande successo: «La prima versione degli Swiss Crypto Stamp è stata messa in vendita nel novembre 2021. Con una tiratura di 175.000 esemplari. È andata esaurita in cinque ore». E questa seconda riedizione? «Anche i cripto-francobolli 2.0 stanno suscitando una grande domanda da parte dei collezionisti», ci spiega Dauner, «il 9 agosto (tre giorni dopo l’uscita degli NFT, ndr) erano già stati venduti quasi 190.000 cripto-francobolli, e la tiratura totale è di 250.000 esemplari».

I gemelli virtuali dei francobolli sono delle piattaforme per i giovani cineasti
Stefan Dauner

Un ponte tra il mondo fisico e quello virtuale

La Posta è tra le poche società postali ad aver emesso dei cripto-francobolli su blockchain. Come si è sviluppato questo progetto? «L’idea è venuta al gruppo filatelico della Posta. Con Swiss Crypto Stamp, la Posta vuole unire il mondo fisico e quello virtuale nel campo della filatelia. I francobolli classici sono sempre stati collezionati e scambiati fisicamente. Con i cripto-francobolli è possibile fare tutto ciò anche su una blockchain. Il francobollo è diventato così un oggetto da collezione virtuale. Un mondo che ora non si rivolge più solo ai collezionisti classici, ma anche ai cripto-collezionisti». E l’idea della riedizione? «Quella è venuta sull’onda del successo della prima, ci ha dato la motivazione – risponde il nostro interlocutore –. La collaborazione con il Festival del Film di Locarno è nata pensando proprio ai 75 anni dell’evento: ci è venuta rapidamente in mente l’idea di offrire una piattaforma ai giovani cineasti promettenti» spiega il portavoce della Posta.

Il francobollo è diventato così anche un oggetto da collezione virtuale. Ora non ci rivolgiamo più solo ai collezionisti classici, ma anche ai cripto-collezionisti
Stefan Dauner

«Mini film d’autore»

Che cosa lega il Festival del Film di Locarno al mondo delle blockchain? Semplice, il concetto di dinamicità, come ci dice Dauner: «È la prima volta che il gemello virtuale del francobollo fisico non è un’immagine fissa, ma un mini film, anche d’autore. È per questo che abbiamo deciso, insieme con il Festival, di svelarli direttamente a Locarno». Il progetto era quello di offrire, tramite gli NFT, una piattaforma a dei giovani cineasti promettenti, con soltanto una direttiva assegnata dall’esterno: «Si doveva trattare di simboli della Svizzera», visto che la Posta, così come il Pardo fanno parte dell’identità svizzera. Il Festival ha poi selezionato alcuni registi che poi, nelle loro creazioni, hanno avuto carta bianca: «Volevamo lasciare agli artisti la loro libertà creativa» spiega Dauner. «Nelle loro brevi produzioni, i cineasti hanno interpretato differenti simboli e valori svizzeri moderni. Come la trasparenza, la solidarietà, l’approccio sostenibile, la pace, l’armonia o ancora la diversità».

Locarno, «un evento che riunisce le persone»

Che cosa significa un palcoscenico come quello di Locarno per il lancio dei cripto-francobolli? «Il Festival ha un irradiamento che va ben al di là del Ticino, è un evento che fa muovere la Svizzera e riunisce le persone» risponde Dauner, che precisa «è anche lo stesso per la nostra società, quindi Locarno e la Posta vanno a braccetto. È per questa ragione che siamo i partner logistici del Festival dal 2002 ed è anche per questa ragione che abbiamo collaborato con loro per sostenere il cinema svizzero».

© Posta
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