La boule della verità

«Se i Verdi perdono sarà colpa degli elettori»

La candidata ecologista Claudia Crivelli Barella affronta a viso aperto la corsa al Governo – «Beltraminelli doveva dimettersi, Claudio Zali ha dei lati oscuri» – GUARDA IL VIDEO
Claudia Crivelli Barella è candidata al Governo per i Verdi. (Foto Putzu)
Massimo Solari
03.03.2019 12:15

MUZZANO - Non solo la boule della verità. Claudia Crivelli Barella, candidata al Governo per i Verdi, sfida a viso aperto anche gli elettori. Se il 7 aprile gli ecologisti dovessero retrocedere, afferma, sarà «colpa» loro. Niente peli sulla lingua nemmeno quando si tratta di giudicare l’operato di Paolo Beltraminelli, mentre con Claudio Zali l’aspirante consigliera di Stato usa il bastone e la carota. Poco male, se venisse eletta la sorte le ha attribuito proprio il Dipartimento del territorio.

I DIPARTIMENTI

Se fosse eletta e le venisse attribuito il Dipartimento del territorio, quale sarebbe il suo primo provvedimento e per quale ragione?

Pescata fortunata sul fronte dei Dipartimenti. Di colpo Claudia Crivelli Barella si vede proiettata alla testa del Territorio: «Un tema sul quale insisterei sicuramente è quello dell’iniziativa popolare “Spazi verdi per i nostri figli”, che tirerei subito fuori dai cassetti. La cura e la rivalutazione del territorio sarebbero una mia priorità».

I CONSIGLIERI DI STATO USCENTI

Se dovesse muovere una critica al consigliere di Stato uscente Paolo Beltraminelli quale sarebbe e in merito a quale dossier?

Nonostante la tempesta sia passata, su Argo1 e la gestione del caso in seno al DSS la nostra intervistata ha le idee chiare: «Reputo che le persone debbano prendersi la responsabilità dei propri sbagli con umiltà e coraggio e quindi al posto di Beltraminelli io mi sarei dimessa».

I DOSSIER DI PESO

Qual è la sua posizione su un eventuale obbligo di formazione fino ai 18 anni?

Per Crivelli Barella «bisognerebbe studiare tutta la vita». Ecco perché sulla proposta di Manuele Bertoli si dice favorevole: «Il termine “obbligatorietà” non mi piace molto, ma un incitamento in questo senso va comunque sostenuto».

Qual è la sua posizione sulle aggregazioni?

Aggregazioni sì, aggregazioni no? La risposta di Crivelli Barella è affermativa: «La nostra società è sempre più complessa ed è vieppiù difficile trovare persone disposte a farsi carico della cosa pubblica e che abbiano le competenze per farlo. Dobbiamo però fare attenzione a non arrivare a una società di professionisti della politica, mantenendo una partecipazione democratica. Da qui l’importanza che le aggregazioni partano dal basso, in modo condiviso e coinvolgendo tutta la popolazione».

LE DOMANDE SCOMODE

Se il 7 aprile i Verdi dovessero crollare, perdendo seggi e gruppo parlamentare, di chi sarà la colpa? Della lista debole, delle lotte intestine che hanno segnato parte della legislatura o dell’incapacità di emergere sui temi ambientali?

La domanda è scomoda, ma la risposta lo è altrettanto. Sentite la candidata dei Verdi: «Io voglio ribaltare l’interrogativo. Se i Verdi perderanno dei seggi in Parlamento la colpa sarà degli elettori. E mi sento di utilizzare proprio il termine “colpa”. Sono profondamente convinta, dopo 8 anni di Gran Consiglio, che il Ticino abbia estremamente bisogno dei Verdi».

Pensi alle misure del quadriennio per tutelare l’ambiente e invece dei Verdi ti viene in mente Claudio Zali. Vi state facendo mettere i piedi in testa da un leghista?

Un po’ ammirato, un po’ guardato con sospetto. «Claudio Zali è sicuramente diverso dai suoi predecessori e ha tutt’ora la nostra stima. Siamo felici che sia stato eletto. Nondimeno resta un leghista con degli ambiti molto oscuri».

LE DOMANDE CURIOSE

In campagna elettorale qual è il miglior strumento per promuoversi: i cartelloni pubblicitari, i santini o gli aperitivi?

Non c’è nulla da fare. Claudia Crivelli Barella guarda alle elezioni in modo spavaldo: «Sono una candidata atipica. Mi riallaccio a una delle domande precedenti, senza voler essere supponente: dovrebbero essere gli elettori a portarmi i santini e a organizzarmi gli aperitivi».

Meglio un abbonamento gratuito al trasporto pubblico per 5 anni o un’auto elettrica in regalo?

Da buona ecologista potrebbe essere tentata da una bella vettura elettrica, ma in cima alla classifica restano treni e bus: «Fosse per me camminerei solo a piedi, ma se dovessi scegliere, opterei comunque per il trasporto pubblico: s’incontrano persone e si può leggere».

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