Se il vandalo ha una bomboletta in mano

La polizia cantonale: almeno 4 mila graffiti illegali in Ticino
Red. Online
07.10.2013 05:55

Vandalo, secondo il dizionario, è chi «per mero gusto, si diverte a distruggere o imbrattare beni pubblici e privati, opere d?arte e altro». Simili «personaggi» si aggirano anche nel nostro cantone di solito in piccoli gruppi e, come potete leggere nell?articolo a pagina 3, ne combinano di tutti i colori. Lanciano uova contro edifici scolastici, sfasciano innocenti parchimetri, se la prendono con sculture esposte all?aperto. E ancora: strappano manifesti elettorali, rompono bottiglie sui treni e insultano il personale di servizio (ne sa qualcosa Giorgio Marcionni, direttore della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa, che abbiamo intervistato). C?è poi chi imbratta con scritte o disegni superfici pubbliche e private, i famosi e/o famigerati writer illegali. Questi agiscono di notte, per non farsi vedere, ma anche con la luce del giorno. E sui muri ripetono all?infinito la loro «tag», una specie di firma, che testimonia il loro essere stati in quel luogo. Fotografano e filmano le loro gesta, magari pubblicandole su Internet per raccontarle al mondo. Ne parliamo con il sergente maggiore Claudio Ferrari, responsabile del Gruppo prevenzione della polizia cantonale.

Il fenomeno dei graffiti illegali in Ticino ha un andamento altalenante, afferma il sergente maggiore Claudio Ferrari. Scorrendo i dati degli ultimi anni, si nota innanzitutto che i casi constatati con rapporto di danneggiamento sono molti di più rispetto agli eventi annunciati alla polizia che hanno generato un intervento diretto. Solo per fare qualche esempio: nel 2001 sono stati 418 contro 21, 406 su 49 nel 2006 (la tabella in alto illustra i dati fornitici dalla polizia cantonale). «Ma questi numeri non sono rappresentativi del fenomeno nella sua totalità», dice il nostro interlocutore. Una stima fatta dalla polizia parla di almeno 3.500-4.000 graffiti illegali presenti sul suolo cantonale, specialmente nei centri più popolosi. «Il grosso problema per l?avvio di inchieste in questo campo – spiega Ferrari – è che l?autore deve essere intercettato mentre realizza un pezzo, cosa non evidente». Quali sono i bersagli prediletti dagli sprayer nostrani? «I writer prediligono i muri di proprietà pubbliche, come pure i ripari fonici autostradali. Uno sguardo particolare viene rivolto ai treni che giornalmente sostano nelle maggiori città del cantone. In mancanza di bersagli su suolo pubblico, gli sprayer colpiscono luoghi privati. In questo caso è spesso il proprietario a dover pagare di propria tasca la pulizia del muro imbrattato. Complice la grande mobilità dei giovani, lo sottolineo, si trovano graffiti illegali in ogni parte del cantone». Qual è il profilo dell?autore di graffiti illegali? «Gli autori spesso sono adolescenti, dai 13-14 anni in su. Troviamo anche giovani adulti tra i 25 e i 28 anni. Si tratta in maggioranza di studenti oppure persone che hanno iniziato un?attività lavorativa. Tendenzialmente sono maschi, le ragazze non partecipano sovente a questo tipo di attività. Attraverso i graffiti, questi giovani esprimono sentimenti, emozioni ed un senso di ribellione verso la società in senso generale». Infrangendo però il Codice penale... Cosa rischiano? «In questi casi si configura la fattispecie del reato di danneggiamento, punibile in seguito a querela di parte con una pena detentiva o con una pena pecuniaria (art. 144 del Codice penale)...

Ma i graffiti non sono solo atti di vandalismo, illegali tracce di colore che compaiono nei luoghi più disparati scatenando l?ira di privati ed amministrazioni comunali. Segni tracciati da sbandati in erba che ripetono all?infinito la loro «tag», una specie di firma, per testimoniare la loro presenza in un luogo. «Ci sono anche ragazzi che considerano la bomboletta spray una delle tante possibilità tecniche offerte dal mercato», dice Pablo Togni, fondatore insieme a Christian Rebecchi della Nevercrew, gruppo ticinese dedito alla street art, attivo dal 1996...