Il caso

Se la Francia vuole estendere il divieto di fumo nelle spiagge (e non solo)

Parigi pensa a nuove misure per prevenire il tabagismo: sulla scia della Nuova Zelanda, di cui è stato comunicato un dietrofront negli scorsi giorni, l'obiettivo è riuscire ad arrivare a una «prima generazione senza tabacco» entro il 2032
© AP Photo Bob Edme
Red. Online
03.12.2023 16:00

Fumo e sigarette. Già negli scorsi giorni, l'argomento è stato affrontato particolarmente dai media di tutto il mondo. Complice, va da sé, il dietrofront del governo neozelandese in merito alla legge approvata nel 2022, che proibiva alle nuove generazioni di fumare sigarette e altri prodotti contenenti tabacco. Un passo indietro importante, se pensiamo che il divieto – di cui si era iniziato a parlare già nel 2021 –  avrebbe aiutato a contrastare i decessi per il fumo, considerato la principale causa di morte nel Paese. 

Detto della Nuova Zelanda, però, anche in Europa, in queste ore, si stanno prendendo cruciali decisioni sul tabagismo. E fra le Nazioni chiamate in causa c'è anche la Francia, che contrariamente a Wellington, punta a estendere il divieto di fumo in quattro luoghi in particolare: nelle spiagge, negli edifici pubblici come le scuole, nei parchi e nelle foreste. Le nuove misure, che entreranno in vigore il prossimo anno, hanno lo scopo di frenare l'abitudine del fumo, rendendola anche leggermente più costosa, oltre che meno attraente. Ma vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.

Partendo dal principio, come per la Nuova Zelanda, anche Parigi vuole mettere un freno al tabagismo per salvaguardare la salute dei più giovani. Una mossa che, secondo quanto afferma il ministro della Sanità francese Aurélien Rousseau, ha già dato alcuni frutti. Come dichiarato dal ministro nel corso di una conferenza, il tasso di fumatori 17.enni è diminuito negli ultimi tempi, passando dal 25% del 2017 al 16% nel 2022. Ciò non toglie, però, che il tabacco rimanga «un grande flagello» per la salute pubblica francese. 

Ed è partendo da questa consapevolezza, insomma, che nasce la necessità di agire. Come? Dando vita a un vero e proprio piano di governo che, come tentato dalla Nuova Zelanda, vuole riuscire ad arrivare a una "prima generazione senza tabacco" entro il 2032. Detto in altre parole, si vuole tentare di raggiungere il medesimo obiettivo della Nuova Zelanda, ma anziché attraverso un divieto, facendo prevenzione. E creando consapevolezza nei più giovani. Un tentativo, questo, che potrebbe andare a buon fine rispetto a quello tentato da Wellington? Sì no forse. Tanto per cominciare, secondo gli attivisti contro il fumo, sebbene le nuove misure promettano bene, il governo dovrebbe agire «con ancora più forza». Per esempio, aumentando il prezzo delle sigarette. Una misura già sul tavolo, di cui si parla da tempo in Francia e non solo. 

Sebbene alcuni dati sui più giovani siano promettenti, lo stesso non si può dire del resto della popolazione. Come riferisce il New York Times, ancora oggi, quasi un quarto degli adulti francesi fuma ancora quotidianamente. Tradotto: si parla di circa 12 milioni di persone. E, guarda caso, anche in Francia il fumo è considerato ancora la principale causa di morte evitabile, con 75.000 decessi ogni anno. 

Ma facendo un passo indietro, torniamo a parlare della nuova stretta. Che, come anticipato, riguarda spiagge, foreste e parchi e i paraggi di edifici come le scuole. Come sottolinea Rousseau, l'obiettivo è quello di rendere le aree fumatori degli ambienti esterni «l'eccezione e non la regola». Sulla scia del divieto che, ormai da tempo, caratterizza i locali pubblici come ristoranti e club francesi, dove fumare non è consentito. 

Anche all'aperto, in precedenza, le autorità francesi avevano già imposto un divieto di fumo in più di 7.000 luoghi. Ora, però, con la nuova mossa del ministro della sanità, il divieto verrebbe esteso a livello nazionale. E per i trasgressori, va da sé, potrebbero esserci gravi conseguenze e sanzioni. Sanzioni che, come precisa Rousseau, devono tuttavia ancora essere definite. 

E non è tutto. Tra le varie misure, il governo francese vuole anche rendere il tabacco «meno attraente», in particolare per i giovani, vietando gli svapatori usa e getta, che vengono fortemente commercializzati proprio con lo scopo di raggiungere gli adolescenti. Tra questi, c'è anche la puff, la sigarette elettronica usa e getta che la Francia, già da tempo, vuole vietare. Proprio le puff, in particolare, sono tra i prodotti che più attirano l'attenzione, grazie al loro design colorato. E parlando del packaging, Parigi punta anche a estendere l'obbligo di confezioni trasparenti per tutti i prodotti di tabacco e di vaping, come già richiesto per i pacchetti di sigarette. Questi ultimi, sempre secondo la nuova stretta, dovrebbero aumentare di prezzo entro il 2027, passando da un costo minimo di 11 euro a uno di 13.