Germania

Seehofer cede il timone della CSU a Markus Söder

Oggi il vertice straordinario del partito - L’anziano leader dovrà sciogliere le riserve anche sul suo futuro come ministro dell’Interno
Horst Seehofer fa un passo indietro da presidente, oggi nel vertice straordinario della CSU renderà noto se manterrà il ruolo di ministro dell’Interno. (foto Keystone)
Andrea Colandrea
19.01.2019 06:00

BERLINO - Prosegue senza battute d’arresto il rinnovamento politico nell’Unione democratica-cristiana (CDU) e nel partito «gemello» dell’Unione cristiano-sociale (CSU) bavarese. Dopo l’annuncio, il 29 ottobre dell’anno scorso, della progressiva uscita di scena di Angela Merkel, prima al timone della stessa CDU, e a partire dal 2021 anche come cancelliera (il capo del Governo tedesco non ha, come noto, sollecitato un quinto mandato e lascerà la politica), è stato il presidente della CSU, poco dopo, a rendere noto di voler lasciare spazio a un successore alla sua presidenza decennale. Detto, fatto. Quest’oggi, Seehofer ufficializzerà il suo ritiro nell’ambito di un vertice straordinario del partito, durante i cui lavori, a Monaco, il 69.enne cederà il testimone nelle mani di Markus Söeder, 52 anni, il suo principale antagonista-rivale.

Il punto interrogativo resta per contro il ruolo dello stesso Seehofer in veste di ministro dell’Interno nel Governo Merkel. Il politico 69.enne lascerà la carica o la manterrà fino al termine della legislatura? Difficile dirlo, dato che inizialmente aveva smentito di voler chiudere la carriera. È noto, però, che Seehofer ha pubblicamente affermato come «il 2019 deve essere l’anno del rinnovamento della CSU». Le ragioni sono semplici e sono da ricondurre essenzialmente alle rilevanti sconfitte elettorali subite dal suo partito (come pure dalla CDU) con la perdita storica della maggioranza assoluta nel Land della Baviera nelle ultime amministrative, frutto essenzialmente delle promesse non mantenute sul fronte della politica migratoria (dopo essersi speso per la linea dura) e dei continui attriti con la stessa Merkel. Dal canto suo, proprio Merkel, nonostante le differenze di vedute con Seehofer, ha sempre lodato le capacità del collega, che in seno all’opinione pubblica è stato nominato non a caso un «animo tormentato».

Ci sarà finalmente pace in seno alla CSU? Ha titolato emblematicamente, ieri, lo Spiegel Online. Lo sapremo nelle prossime settimane, anche se «Crazy Horst», «Drehhofer» o Heissluft-Horst» (tutte definizioni in linea con l’imprevedibilità dell’anziano leader) non sarà più alla testa dei cristiano-sociali. «Il cambiamento fa parte della vita - ha affermato l’attuale governatore bavarese -, anche per me». Per ora, sul tavolo del partito, ci sono più domande che risposte, in attesa che oggi sia Markus Söder a rendere note le proprie priorità sull’agenda politica in Baviera. Cosa comporterà questo cambiamento al vertice? E come si porrà lo stesso Söder nell’ambito degli equilibri interni e della coalizione di Governo in carica? Una serie di quesiti che attendono risposte, non in ultimo alla luce delle sfide delle elezioni europee già alle porte.