Sempre più vicino il «Tri Sass» che rilancerà la Valle Verzasca

In Valle Verzasca il «Tri Sass» fa passi da gigante ed è sempre più vicino. Si tratta di un progetto chiave, un perno attorno al quale ruoterà un’offerta che permetterà di rilanciare l’intera regione, e non solo d’estate: il futuro campeggio che troverà spazio a Brione sarà aperto tutto l’anno. «La parola chiave è destagionalizzare», esordisce Alessandro Speziali, coordinatore del Masterplan. Che, al Corriere del Ticino, conferma come la licenza edilizia che permetterà poi di passare alla fase di progettazione sarà richiesta nel giro di alcune settimane: «Entro questo mese o a inizio luglio», sottolinea il 42.enne. «In autunno inizierà il piano di finanziamento e la raccolta fondi, che include i contributi, fondamentali, del Comune (300.000 franchi) e del Cantone (circa la metà del totale). Una volta arrivati lì, e con tutte le carte in regola, stimiamo che la durata del cantiere sarà di un anno. L’obiettivo è di aprire per la primavera del 2027».
Turismo sostenibile
Ma come sarà, questa nuova struttura? A inizio 2025, la giuria guidata dal presidente del locale Patriziato (fra l’altro promotore dell’iniziativa), Pierangelo Mozzettini, aveva decretato vincitrice l’idea dello studio d’architettura AERA di Tenero, sviluppata dal suo giovane titolare, Mattia Tami. «Stiamo concretizzando qualcosa di molto bello, inserito in maniera ottimale e molto fine nel contesto del luogo», evidenzia ancora il nostro interlocutore.
Un investimento totale attorno ai cinque milioni, secondo la valutazione dello studio di fattibilità, per una superficie complessiva di 12.500 metri quadrati in zona Gerre, come detto di proprietà del Patriziato, sulla sponda destra del torrente Osola, dove ora trovano posto in via provvisoria un parcheggio per camper e un paio di altre costruzioni. Ma la nuova visione intende puntare su un tipo di turismo sostenibile «che dovrà generare indotto e non sarà del tipo “mordi e fuggi”», dice ancora Speziali.
La destagionalizzazione
C’è poi la questione delle «quattro stagioni»: «Quando qui nevica, il paesaggio è altrettanto bucolico quanto quello dei mesi di alta stagione, con il verde, il cielo azzurro e il fiume. Ciò dimostra che abbiamo ancora molto potenziale. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che cambi l’immaginario collettivo degli svizzeri tedeschi. Ma tutto deve partire anche dalle proposte che si trovano sul territorio».
Una proposta, quest’ultima già avviata alla concretizzazione, seguita in maniera minuziosa anche dal suo futuro gestore, il Touring club svizzero. È infatti Mattia Galli, responsabile per la Regione sud di TCS camping, a illustrare il concetto, immaginando l’area di sosta del futuro: «Innanzitutto, non ci saranno recinzioni o barriere di sorta. Chiunque potrà accedervi, non vogliamo mettere in piedi un corpo estraneo. E il piano prevede la creazione di una piazza, un luogo d’incontro tra popolazione e visitatori. Inoltre, intendiamo portare lavoro e sviluppo».
«Come un piccolo villaggio»
Il 58.enne, che lavora nella realtà da oltre tre decenni partendo dalle fondamenta della carriera, parla di una decina di impieghi nei periodi di picco, che permetteranno di arrivare a un totale di pernottamenti annuali tra i 15.000 e i 30.000.
«Tredici casette costruite con artigiani del posto usando lo stile tipico di questi luoghi saranno il nostro fiore all’occhiello. Avranno una disposizione che ricorderà quella di un piccolo villaggio, ma comunque con una certa distanza tra loro per conferire il giusto livello di protezione della sfera privata. Cinque di queste, le più “lussuose” secondo la filosofia emergente del “glamping”, avranno servizi indipendenti».
Escursionismo o arrampicata
Le restanti, sempre per un massimo di quattro persone, saranno un po’ più semplici «e dotate solo di una piccola cucina. A completare il panorama, anche tre o quattro tende».
Che si tratti di famiglie, amanti delle escursionisti oppure praticanti di scalata o di sassismo (attività atletica di arrampicata su massi alti pochi metri, conosciuta in inglese con il termine «bouldering»), il futuro «campo base» di Brione, le cui prime ipotesi risalgono al periodo della pandemia da coronavirus, sarà presto realtà. «Ci vorrà meno di un lustro per arrivare a regime», conclude Galli, convinto del fatto che sarà un successo.
NOTA DI REDAZIONE: In una prima versione di quest'articolo, come pure in quella andata in macchina, il cognome di Alessandro Speziali era sbagliato: «Speziale» (errato) anziché «Speziali» (corretto).