Berna

Settore pharma, «inutile un comitato consultivo»

Secondo il Consiglio federale, i canali di scambio esistenti tra il Governo e l'industria farmaceutica e biotecnologica sono sufficienti
© Chiara Zocchetti
Ats
25.01.2023 13:19

I canali di scambio esistenti tra il Consiglio federale e l'industria farmaceutica e biotecnologica sono sufficienti. È il parere espresso oggi dal Consiglio federale in un rapporto, in cui rifiuta l'istituzione di un comitato consultivo.

Il documento - stilato in adempimento del postulato di Martin Schmid (PLR/GR) - esamina le diverse sfide e presenta le misure adottate dal Consiglio federale per affrontarle.

Ad esempio, indica una nota governativa odierna, sarà possibile sfruttare sempre di più il potenziale di lavoratori stranieri qualificati esentando dai contingenti i cittadini di Stati terzi titolari di un diploma universitario svizzero. L'elemento fondamentale, tuttavia, è garantire buone condizioni quadro macroeconomiche, tenendo conto anche della regolamentazione specifica del settore, della protezione dei dati sanitari e della proprietà intellettuale.

Il valore aggiunto di un comitato consultivo, che secondo l'autore del postulato dovrebbe fornire consulenza al Consiglio federale sul futuro della biotecnologia e della produzione farmaceutica, sarebbe molto limitato. Lo scambio di informazioni tra il settore e le autorità attraverso i canali esistenti è già oggi sufficiente.

Col suo postulato, il «senatore» PLR chiedeva all'esecutivo di analizzare, dal punto di vista economico e della ricerca, come si possa salvaguardare e rafforzare la Svizzera come polo della ricerca e della produzione nel campo farmaceutico e della biotecnologia.

A suo parere, la crisi del coronavirus ci ha ricordato la centralità della ricerca e della produzione nel settore farmaceutico e del biotech, sia per la salute della popolazione che per l'economia della Svizzera. Negli ultimi dieci anni, inoltre, l'industria farmaceutica, biotech e medtech ha contribuito moltissimo alla crescita dell'economia nel suo complesso.

Tutti aspetti condivisi dal Consiglio federale che, vista l'importanza economica del settore, non è rimasto inattivo: oltre ai numerosi accordi bilaterali con l'UE, il governo rammenta le misure adottate per reclutare senza troppa burocrazia lavoratori qualificati dall'Europa grazie alla libera circolazione delle persone. L'esecutivo sta anche ampliando la cooperazione internazionale in materia di ricerca, ove possibile, anche se rimane prioritaria la partecipazione elvetica al programma di ricerca Orizzonte 2021-2027.

Anche l'accesso ai mercati extraeuropei è importante per la piazza farmaceutica e biotecnologica elvetica. A questo proposito sono andati a buon fine, nell'ottobre 2022, i negoziati bilaterali con gli Stati Uniti per un accordo sulla buona prassi di fabbricazione dei medicinali, volto a facilitare il commercio di questi beni e a ridurre gli oneri amministrativi per l'industria.