Sgominato un «clan rumeno» dedito allo sfruttamento della prostituzione

LOSANNA - Una rete internazionale sospettata di sfruttamento della prostituzione è stata smantellata da un’operazione della polizia losannese, coadiuvata dalle autorità rumene. L’inchiesta ha portato all’arresto di quattro persone, in Romania.
Le indagini, iniziate a fine 2016 dalla brigata anticrimine della Polizia giudiziaria di Losanna negli ambienti della prostituzione rumena, hanno condotto alla scoperta di diversi rumeni sospettati di essere dei protettori e di esercitare pressioni su compatriote affinché si prostituissero nelle strade di Losanna, si legge in una nota odierna della polizia cittadina.
Quindici vittime
L’inchiesta ha permesso di identificare nove presunti componenti della banda e 15 presunte vittime di tratta di essere umani in Svizzera e Romania. Queste ultime, reclutate nel loro Paese d’origine, una volta maggiorenni erano poi obbligate a prostituirsi per le strade di Losanna, sotto la «protezione» costante del clan. La maggior parte di loro era pure spinta a vendere il proprio corpo in altri Paesi europei quali l’Italia, la Germania o la Norvegia.
Una ragazza di 18 anni aveva conosciuto un destino tragico: il suo cadavere era stato ritrovato nudo in una zona discosta dei boschi di Frasnois (Francia), un comune situato a una quarantina di chilometri dalla frontiera con la Svizzera. Presentava 26 ferite da arma da taglio e il suo viso era stato sfigurato dai colpi ricevuti. Dalle successive indagini era emerso che il crimine era stato commesso a Sullens (VD) da parte di un cliente francese.
Minacciate e picchiate
Stando all’inchiesta, il presunto capobanda, un rumeno di 34 anni, è sospettato di aver sfruttato oltre cinque prostitute. Le giovani donne erano state obbligate a consegnare all’uomo l’integralità dei loro guadagni. Se non si piegavano alle richieste dei «protettori» erano minacciate di morte e picchiate. I soldi, diversi milioni di franchi sono stati sequestrati, erano successivamente inviati in Romania, tramite agenti di trasferimento. Erano poi utilizzati per acquistare auto di lusso e spesso spesi in case da gioco. Al termine dell’inchiesta sono state arrestate quattro cittadini rumeni e spiccati cinque mandati di arresto nei confronti di altre cinque persone sospettate. Oltre ai soldi, sono stati confiscate cinque case. Tutti i sospettati saranno portati davanti ai tribunali rumeni.