Il caso

Sì, quella casa può essere costruita

Il Tribunale federale respinge il ricorso di due confinanti che contestavano l'edificazione a Pian San Giacomo di un’abitazione facendo leva su vari punti - Per i giudici di Losanna l’edificio si inserisce invece perfettamente nel paesaggio
Una veduta bucolica di Pian San Giacomo. © Ente turistico regionale del Moesano
Alan Del Don
11.07.2025 06:00

«Il fondo, di dimensioni ridotte, è completamente urbanizzato, ubicato tra due costruzioni esistenti ai suoi lati e ulteriori due situate sull’altro lato della strada, non ha una funzione propria e non serve a diversificare o a introdurre una discontinuità nel tessuto edificato o a creare aree ricreative e di svago. Decisiva nel caso in esame è la circostanza ch’esso, sotto il profilo di un eventuale dezonamento, figura soltanto quale quarta e ultima priorità per le riserve delle zone residenziali, miste e centrali (...). Spetta in primo luogo all’autorità comunale valutare l’aspetto estetico e architetturale degli edifici, le altre istanze non possono semplicemente sostituire il loro potere di apprezzamento» a quello del Municipio.

Il verdetto

È arrivata fino al Tribunale federale (TF) la vertenza che opponeva due coppie di comproprietari per la costruzione di un’abitazione primaria a Pian San Giacomo, frazione di Mesocco. Alla fine i giudici di Mon Repos - con sentenza del 5 giugno, ma pubblicata negli scorsi giorni, come appreso dal Corriere del Ticino - ha dato ragione a chi la casa unifamiliare intende realizzarla e non ai confinanti che si erano appellati alla massima istanza giudiziaria svizzera contro il verdetto, del gennaio 2024, del Tribunale amministrativo grigionese.

Il «buon effetto generale»

L’edificio sorgerà in zona Spina su un sedime di 537 metri quadrati. Secondo la legislazione comunale vige un divieto di edificare degli chalet. Non è invece considerata un’area con l’obbligo del concetto di inserimento ai sensi della Legge edilizia di Mesocco. I nuovi insediamenti, ha puntualizzato il TRAM, «devono essere costruiti e inseriti nell’ambiente e nel paesaggio secondo le regole dell’arte di costruire, in modo tale da creare un ‘buon effetto generale’». Il Municipio ha dunque rilasciato la licenza edilizia, respingendo l’opposizione dei vicini. «La Corte cantonale, in applicazione della Legge federale sulle abitazioni secondarie, ha compiutamente accertato che il progetto edilizio litigioso concerne la realizzazione di una casa primaria - precisa il TF -. Ha stabilito che, pertanto, non si è in presenza di un abuso di diritto e di un raggiramento del divieto di autorizzare nuove abitazioni secondarie».

Le zone edificabili

I confinanti avevano poi sollevato l’aspetto del sovradimensionamento delle zone edificabili ed il fatto che l’abitazione contrasterebbe con la Zona di pianificazione in vigore su tutto il territorio dell’ente locale altomesolcinese. Il TRAM ha dunque esaminato se il fondo poteva entrare in linea di conto per un dezonamento, dato che pure Spina è ritenuta una zona edificabile sovradimensionata. Il Piano direttore cantonale inserisce Mesocco nella categoria dei Comuni con zone residenziali, miste e centrali appunto superiori al fabbisogno prevedibile per i prossimi 15 anni. Per i giudici cantonali lo sviluppo demografico del paese rimane però incerto.

Pianificazione rispettata

La particella è «completamente urbanizzata, si trova tra due fondi già edificati e confina con una strada collettrice lungo la quale vi sono già altre case di abitazione», ribadisce l’Alta Corte losannese. Che ricorda come il TRAM abbia sancito che il terreno fa parte dell’area «ampiamente edificata e costituirebbe uno spazio vuoto tra le costruzioni (...). Per la sua posizione non entra seriamente in considerazione per un dezonamento». Per farla breve: a Pian San Giacomo si trovano aree più adatte per la conversione di terreni e vi sono vaste riserve di zone edificabili, in parte discoste, non urbanizzate e non più attrattive per l’edificazione. Due sono state individuate a Mesocco ed altrettante a San Bernardino: «La probabilità che venga dezonato il fondo in questione non entra seriamente in considerazione».

Fra storia e cultura

La Commissione comunale di pianificazione, spiega Mon Repos, ha altresì concluso che il rilascio della licenza edilizia non ostacola né è in contrasto con la pianificazione futura. Rispedite al mittente anche le argomentazioni storico-urbanistiche addotte dai ricorrenti: «Mal si comprende in che maniera il progetto edilizio litigioso, da realizzare nella zona residenziale urbanizzata e tra due costruzioni esistenti, tra cui quella dei ricorrenti, e ai bordi di una strada, potrebbe influire sulle prospettate ricerche storiche e culturali, tema comunque ininfluente sotto il profilo dell’applicazione delle pertinenti norme legali vigenti».

Sotto la lente

Spina è uno dei nove nuclei di Pian San Giacomo, frazione di Mesocco dove molti ticinesi hanno imparato a sciare grazie al piccolo impianto di risalita con la pista lunga 200 metri. Le costruzioni in zona sono «molto eterogenee e non vi è un tipo di edificio specifico che può essere considerato caratteristico», rileva il Tribunale federale. Vi sono costruzioni datate, ma pure moderne. La casa che verrà edificata avrà delle pareti in legno intelaiato; il colore della facciata sarà grigio chiaro pastellato e bianco, mentre il tetto a falde.